Il coach di Sinner a Sky Sport: "Jannik era un gran giocatore ancor prima che noi iniziassimo a lavorare con lui, ma c'erano aree in cui migliorare. Lo abbiamo reso un tennista completo e ora ha più modi per vincere i match e molta più confidenza in campo". E sul tennis italiano: "Sta vivendo un periodo incredibile, sono tutti una grande famiglia". Il torneo è in diretta su Eurosport (canali 210 e 211 del telecomando Sky) e in streaming su NOW
Jannik Sinner si prepara a giocare la sua seconda semifinale consecutiva al Roland Garros. Questo venerdì l'azzurro affronterà Novak Djokovic (match in programma non prima delle 19) sullo Chatrier. A parlare dell'evoluzione avuta dal giocatore azzurro (che proprio un anno fa a Parigi divenne numero 1 al mondo) a Sky Sport è il suo coach Darren Cahill: "Jannik era un gran giocatore ancor prima che noi iniziassimo a stare con lui - ha detto l'australiano -. Riccardo Piatti ha fatto un lavoro straordinario, ma lui era giovane e c'erano aree in cui lavorare e per essere uno dei migliori al mondo doveva migliorare i suoi punti deboli. All'inizio non vedi i benefici del lavoro fatto, ci vuole del tempo. Le modifiche che Simone (Vagnozzi, ndr) ha fatto con Jannik, al suo gioco in particolare, penso che con il tempo si siano viste: ha migliorato il rovescio, il servizio e ha anche più confidenza andando sotto rete. Simone, io e tutto il team lo abbiamo reso un tennista completo e ciò gli dà diversi modi per vincere i match e molta più confidenza in campo". E sul feeling di Sinner su terra battuta: "Penso che la terra sia l'ultima superficie dove riuscirà a sentirsi completamente a suo agio. Migliora ogni volta che ci gioca ma non facciamo tanti tornei su questa superficie: è una superficie in cui devi fare variazioni, devi essere creativo e devi trovare diversi modi per fare punti ma per fare ciò serve esercitarsi".

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"Il tennis italiano è come una grande famiglia"
Sulla crescita del tennis italiano, invece: "È un periodo incredibile per il tennis italiano, non solo per il maschile ma anche per il femminile. Il tennis femminile è stato incredibile, non solo negli ultimi 3-4 anni, ma anche prima con Flavia Pennetta che ha vinto gli US Open e tante tenniste hanno trionfato nel femminile. Credo che questo abbia aiutato anche un po' il maschile. Quando ci sono dei buoni giocatori che in un paese fanno bene, c'è sempre questa idea che si motivano tra di loro. Non è questione di gelosia, quando uno dei tuoi amici ce la sta facendo anche tu spingi un po' di più. È una cosa che abbiamo visto in diverse nazioni: l'America aveva un gruppo di tennisti che stava facendo bene come Agassi, Courier, Sampras e si sono tutti motivati, spinti per essere migliori ed è quello che stiamo vedendo nel tennis italiano. La cosa che spicca secondo me degli italiani è che si supportano a vicenda, sembrano una grande famiglia e si aiutano. Anche gli allenatori collaborano tra di loro e sono orgoglioso e felice di farne parte come coach di Jannik".
