La gioia di Egonu: "Attriti? Tutti superati. Sono grata del nostro percorso"

Paola innanzitutto congratulazioni, avete fatto qualcosa di straordinario, tu con la tua autenticità ma in generale tutte le tue compagne: siete una squadra incredibile. Siete la striscia vincente sotto tutti gli aspetti dell'Italia, quanto ti piace questo? “Credo che questo sia il risultato degli otto anni fatti a cercare di creare questo risultato. Sono molto fiera e orgogliosa della squadra, di quello che stiamo costruendo, ma soprattutto del percorso, perché non diamo nulla per scontato e sappiamo che non è banale arrivare a vincere ancora la Nations League” Ma vi rendete conto che siete diventate un esempio proprio per lo sport in generale? Il vostro spogliatoio è cambiato, magari in passato avete avuto qualche attrito, ma ora siete davvero tutte unite verso un’unica direzione. “Credo che la cosa principale sia stata quell'ordine, quel dare la priorità all'obiettivo finale che abbiamo tutti. Questo ci ha permesso di cambiare: si è creata un’atmosfera piacevole nella quale si lavora, si spinge, ognuno è a disposizione per la squadra ma anche per raggiungere obiettivi personali. È bello avere un gruppo che ha così tanta fame e voglia di lavorare” C’è quell’immagine dell’abbraccio con Antropova: siete cresciute così tanto anche grazie a Velasco. È proprio lì che vorrei mettere l'accento, quanto è stato importante Julio per voi? “Moltissimo. Negli anni prima si erano creati degli attriti, delle tensioni arrivate anche da fuori. Ma in realtà sono grata di averla come compagna di squadra, è bello avere la possibilità di condividere la responsabilità e di portare avanti la squadra insieme alle mie compagne. Ekaterina sta facendo comunque un percorso unico e fantastico e sono contenta di essere la prima a fare il tifo per lei come lei lo fa per me. All'inizio credo si fosse creata una specie di competizione malvagia. Ma in realtà ci sosteniamo molto. L’una per l’altra” Senti Paola, cosa dovrete fare per sentire meno pressione in direzione Mondiale? Siete sicuramente la squadra da battere, vi guardano tutti, ma questa sarebbe per voi la ciliegina sulla torta. Cosa bisognerà fare per avere meno pressione e guardare dritto alla performance? “Prima di tutto per me è un onore avere questa pressione! È di fatto la consapevolezza di capire che siamo qui perché abbiamo fatto un determinato tipo di viaggio, con un preciso lavoro e abbiamo guadagnato rispetto e notorietà. Ma quando si entra in campo e si inizia una competizione bisogna solo pensare fase per fase” Quanto è importante per voi essere qui in Trentino, nella vostra casa del Volley? “Tornare a Cavalese è come tornare a casa: da quando siamo piccole veniamo qui, ci alleniamo e siamo cresciute. La struttura è migliorata tantissimo” Tu ormai sei diventata un riferimento per tutto. Ma te lo saresti immaginato? “Assolutamente no, non avrei mai pensato di fare una carriera del genere e per questo sono sempre grata di tutto ciò che faccio, dei risultati ma anche delle lezioni, di quello che imparo ogni volta. Ringrazio per tutto il supporto che ho ricevuto in questi anni ma anche adesso” Le lezioni arrivano anche da Velasco. Con voi è riuscito a chiudere il cerchio? “Credo che non sia un modo per descriverlo, è semplicemente Julio e, sì, è riuscito a portare quella serenità che ci serviva. Ci voleva molta capacità nel gestire il gruppo, è stato bravissimo a trovare l’amalgama giusto. Lo ringrazieremo sempre”

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Dody Nicolussi