Calciomercato, Lazio: Keita torna in ritiro. E l'Inter…

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Trascorsa la giornata milanese insieme alla compagna e al suo agente, l’esterno offensivo classe 1995 rientra ad Auronzo di Cadore, sede del ritiro della Lazio. Nessun contatto al momento con l’Inter, ma i nerazzurri preparano l’offensiva

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Problema muscolare (o almeno questa la versione ufficiale) e niente sgambata amichevole contro i dilettanti del Cadore, l’assenza di Keita Balde dal terreno di gioco nella partitella di ieri non è di certo passata inosservata. Anche perché il giocatore, usufruendo del giorno libero concesso oggi da Simone Inzaghi alla squadra, ne ha approfittato per volare a Milano. Un viaggio di mercato? No, perché nonostante Keita piaccia molto all’Inter, non risultano a momento incontri né con il presidente Claudio Lotito né con i dirigenti nerazzurri. Tanto che il calciatore, dopo aver trascorso la giornata milanese in compagnia della fidanzata e dopo aver pranzato con il suo agente, è rientrato nel ritiro biancoceleste di Auronzo di Cadore.

L’Inter prepara l’offensiva per Keita

Nessun discorso avviato al momento tra i due club, ma non è un mistero che il calciatore sia uno dei pupilli di Walter Sabatini: la società nerazzurra resta infatti molto interessata all’esterno offensivo classe 1995, tanto che la trattativa con la Lazio potrebbe presto prendere l’impulso giusto. Inter che dunque potrebbe provare a inserirsi con prepotenza nella corsa a Keita Balde: sul calciatore, in scadenza di contratto nel 2018, c’è da tempo il forte interessamento della Juventus, che vanta già un principio d’accordo con il calciatore. Ma l’Inter resta sulla sfondo, pronta a preparare l’offensiva.

Strakosha annuncia: "C’è l’accordo per il rinnovo"

In attesa di capire quale sarà il futuro di Keita, la Lazio riparte da una certezza: Thomas Strakosha. Il portiere, infatti, dopo l’amichevole con il Cadore, ha ufficializzato il suo rinnovo di contratto: "C'è l'accordo, qui sto molto bene. Abbiamo già prolungato il contratto. Ringrazio i compagni e la società, in un anno le cose possono stravolgersi, ma l’obiettivo rimane sempre lo stesso. Titolare? Lo voglio dimostrare in campo, lavoro sereno. Lo dimostrerò sul campo. Siamo tre giovani più Ivan. Un altro portiere? Stiamo bene: io, Guido, Vargic e Adamonis siamo sufficienti, non serve nessun altro. Il paragone con mi padre? E' un motivo d’orgoglio. Non mi appesantisce, è solo un punto di partenza più alto. È uno stimolo in più. Il mio è un padre molto esigente".