Formula 1, "Que Viva España": tutti i numeri del GP

Formula 1

Simone De Luca

Max Verstappen, ultimo vincitore GP di Spagna (Red Bull 2016) - Foto: Getty Images
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CONTO ALLA ROVESCIA. 46 edizioni del Gran Premio di Spagna, 26 già corse sulla pista del Montmelò. Dieci vincitori diversi nelle ultime dieci edizioni ed un solo re incontrastato per record e vittorie: Michael Schumacher

Arriva la primavera e puntuale, come ogni anno, arriva il GP di Spagna. Tra la laniccia dei pioppi, il vento imperioso e la quasi assenza di pioggia in gara, siamo ormai alla 47esima edizione di cui 26 disputate a Barcellona sull’attuale circuito. L’amore della Spagna per la velocità però è antico con Gran Premi, non validi per il mondiale, che si sono corsi in diverse località a partire dal 1913. L’esordio in Formula 1 però è datato 1968, anno di rivoluzioni e prese di coscienza importanti in giro per il mondo. C’è la guerra del Vietnam, ci sono le proteste studentesche e si respira un’aria nuova. Anche in Spagna, nonostante il regime di Francisco Franco. Alla fine dell’anno sarà il paese Europeo ad aver scioperato di più. Ma noi siamo qui per parlare di Formula 1 e il GP di Spagna del 1968 è la prima gara dalla morte di Jim Clark in un incidente in gara in Formula 2 ad Hockenheim. Il suo avversario e amico Graham Hill ne onora la memoria andando a vincere e consolidando la testa della classifica mondiale che lo vedrà campione per la seconda volta a fine stagione.

1974 - La corsa torna ad Jarama che si alterna con il tracciato infernale, e pericolosissimo, del Montjuic. E il 1974 va ricordato per la prima vittoria in carriera di Niki Lauda e per la doppietta Ferrari con Clay Regazzoni che vola in testa al mondiale precedendo il compagno di squadra.

1975 - Si torna al Montjuic e sarà l’ultima volta. I piloti, in anni in cui ancora sui circuiti si moriva e spesso, ritengono il tracciato, i micidiali guardrail e la vicinanza degli spettatori, inaccettabili. Tra meccanici delle scuderie che aiutano a rimontare le protezioni a bordo pista e piloti che minacciano di non correre si arriva alla domenica con le Ferrari prima e seconda con Lauda davanti a Regazzoni. I due però si eliminano nelle prime fasi della gara dopo un contatto innescato da Brambilla che in partenza tampona Mario Andretti che a sua volta colpisce Lauda. I favoriti sono già fuori dalla lotta. Al 26esimo giro dalla monoposto di Stommelen si stacca l’ala. Il pilota tedesco si ritrova passeggero inerme, vola oltre i guardrail e finisce tra spettatori e addetti ai lavori. Muoiono quattro persone ma la gara, nonostante il caos va avanti per altri quattro giri. Mass su McLaren supera Ickx e va in testa.

Quando la corsa viene finalmente sospesa Mass centra la sua prima e unica vittoria in F1, davanti a Ickx e Reutemann. Vittorio Brambilla è quinto, Lella Lombardi incredibilmente, eroicamente sesta. Unica donna a segnare punti, anzi mezzo punto perché la gara viene sospesa prima di arrivare al 75% della sua durata, nella storia della Formula 1. Nell’ultima gara a Montjuic dove non si tornerà mai più.

1981 - Dal 1976 Jarama è la casa stabile della F1 in Spagna e nel 1981 le curve tortuose del circuito vicino Madrid sembrano un terreno impossibile per la Ferrari 126CK e per il suo mostruoso turbo accoppiato ad un telaio che genera pochissimo carico aerodinamico. Ma anche a Monaco, sei giorni prima, la situazione non era poi tanto diversa e a vincere era stata proprio la Ferrari con Gilles Villeneuve. Le qualifiche confermano in pieno le sensazioni con il canadese staccato dal poleman Laffite di un secondo e due decimi. In gara però Gilles compie il suo capolavoro: quando Alan Jones, che comandava la corsa, esce di pista, il canadese si ritrova primo. Sul rettilineo stacca i suoi avversari grazie ai cavalli del motore turbo Ferrari, sul misto, dove è nettamente inferiore, guida come solo lui sa e tiene dietro tutti. Vince, e sarà l’ultima vittoria in Formula 1, con un margine di appena due decimi su Laffite e di mezzo secondo su John Watson.

1986 - La Formula 1 arriva a Jerez De La Frontera su un circuito nuovo di zecca per la seconda gara della stagione. A contendersi la vittoria quattro piloti e tre scuderie: Alain Prost, campione in carica con la McLaren, Nelson Piquet e Nigell Mansell con la Williams e Ayrton Senna con la Lotus. Con Piquet fuori dalla lotta per un problema al motore dopo metà gara, Senna mantiene la testa della corsa. Mansell però decide di tentare una strategia diversa e torna ai box per montare pneumatici nuovi. Con quelle gomme il leone vola in pista e recupera un gap di 19 secondi in dieci giri. È decisamente il più veloce e sembra destinato a vincere ma deve fare i conti con Senna e la sua straordinaria difesa della posizione. L’arrivo è una volata con Senna davanti a Mansell di appena 14 millesimi.

1991 - Altro giro, altro circuito: la Formula 1 arriva a Barcellona al Montmelò. È la quattordicesima gara della stagione e la classifica parla di una McLaren dominante: Senna ha 24 punti di vantaggio sulla Williams di Mansell. Con la pioggia a intermittenza il brasiliano, mago del bagnato, è il favorito ed infatti lui e Berger, partito dalla pole, sembrano poter allungare con dietro Schumacher, Mansell e Alesi a giocarsi il podio. L’inglese della Williams passa Schumi e va alla caccia di Senna. Sul rettilineo i due sono affiancati, cinque anni dopo, a pochi millimetri. Mansell passa e si mette alle spalle di Berger che si ritirerà per un problema elettrico regalandogli la vittoria. Senna, comodo sul podio, si gira sul bagnato all’ultima curva finendo quinto. Dietro a Mansell chiuderanno Prost con la Ferrari e Patrese con l’altra Williams.

1994-1996 - Il primo dei due cicli di Schumacher dominatore del Montmelò: nel 1994 il tedesco arriva in Spagna in testa al mondiale. Senna se n’è andato due gare prima ad Imola, Schumi ha vinto con la sua Benetton-Ford tutte le prime quattro della stagione. Al Montmelò sembra avviato alla quinta vittoria consecutiva ma il cambio della sua monoposto comincia a fare le bizze. Damon Hill, con la Williams-Renault, passa al comando. Schumi, con il cambio bloccato in quinta compie un capolavoro: adatta il suo stile di guida alla situazione e riesce ad arrivare comunque secondo consolidando il suo primato in testa alla classifica. Nel 1995 arriva la prima vittoria per Schumacher in Spagna: a metà gara ha quasi mezzo minuto di vantaggio su Damon Hill il suo diretto avversario. L’inglese della Williams negli ultimi giri accusa anche problemi al cambio e chiude quarto lasciando al tedesco la testa del mondiale. L’anno successivo per Schumi è un’altra prima volta: la prima con la Ferrari. Dopo una partenza pessima Schumi recupera giro dopo giro sul bagnato e stacca tutti gli avversari: come trova pista libera rifila anche tre secondi e sette decimi a Villeneuve e va a vincere con un margine di 45 secondi. La classifica vede ancora Damon Hill davanti ma Schumacher e la Ferrari si gustano la prima storica vittoria insieme.

1999 - Si arriva a Barcellona, sulle colline del Montmelò alla quinta gara della stagione con le due Ferrari in testa al campionato: Schumacher è in vantaggio su Irvine di otto punti e su Mika Hakkinen di dodici. Ma in Spagna la McLaren si presenta molto competitiva: Hakkinen firma la pole position davanti a Irvine, Coulthard e Schumacher. Al via il nord-irlandese parte male e lascia via libera ad Hakkinen rallentando, contemporaneamente, il suo compagno di squadra. Schumi si vede anche passare dalla Bar di Villeneuve che terrà dietro le due Ferrari, lentissime in rettilineo, fino alla prima sosta. La gara così è un monologo McLaren-Mercedes con Hakkinen davanti a Coulthard. Schumacher chiude terzo, Irvine quarto davanti a Ralf Schumacher. Sesto, a punti con la Prost-Peugeot, uno splendido Jarno Trulli.

2001-2004 - Il secondo dei cicli dominanti del kaiser Michael Schumacher in Spagna: quattro pole position, quattro vittorie consecutive sintomo di una superiorità evidente nel quinquennio magico di Schumi con la Ferrari. L’unico che riesce, in qualche modo, a non prendere distacchi abissali è un giovane Fernando Alonso alla prima stagione in Renault nel 2003. Chiude a cinque secondi e sette decimi. Unico in quattro anni a stare a meno di dieci secondi da Schumi. Da segnalare, nel 2004 il bel podio di Trulli con la Renault, proprio davanti al compagno di squadra Alonso.

2011 - Era Vettel anno secondo. Dopo il primo mondiale con la Red Bull, il tedesco si presenta in Spagna con tre vittorie ed un secondo posto nelle prime quattro gare della stagione. Il binomio Vettel-Red Bull si avvia a dominare la stagione ma al via a sorprendere tutti è Fernando Alonso con una partenza che lo porta dalla quarta alla prima posizione. Lo spagnolo davanti al suo pubblico ci mette davvero del suo nel compensare le lacune di una monoposto poco competitiva e resta in testa per i primi due stint di gara. Poi man mano che passano i giri viene superato, in pista o ai box, e finirà quinto, doppiato. Aldo Costa, direttore tecnico della Ferrari, dopo quella gara rassegna le dimissioni. Vettel vince con un margine strettissimo sulla McLaren di Hamilton e con 35 secondi sull’altra McLaren di Button. Il campionato dice sempre più Seb e si è solo all’inizio.

2012 - Barcellona è la quinta gara della stagione. Nelle prime quattro, complici anche le gomme che cambiano significativamente le prestazioni al variare delle temperature, si sono avuti quattro vincitori diversi: Button, Alonso, Rosberg e Vettel. E il Montmelò non fa eccezione: pole, vittoria e giro più veloce per Pastor Maldonado con la Williams. Cinque vincitori in cinque gare. In realtà il tempo migliore al sabato lo fa segnare Hamilton ma l’inglese viene fatto fermare dal team a bordo pista nel giro di rientro perché agli sgoccioli con la benzina. Per regolamento nel serbatoio non ce n’è abbastanza. Lewis viene retrocesso in ultima posizione e Maldonado ne approfitta. Resterà l’unica vittoria per il venezuelano in Formula1.

2013 - Quinta gara dell’anno. In testa al campionato ancora Sebastian Vettel vincitore in Malesia e Bahrain. Fernando Alonso è quarto grazie anche alla vittoria in Cina. In qualifica la pole position la fa Nico Rosberg davanti al compagno di squadra Lewis Hamilton. La Mercedes è già velocissima sul giro secco ma in gara distrugge le gomme. Vettel è terzo, Alonso quinto. Ma lo spagnolo, che non lascia nulla al caso, va a vedersi la partenza della gara di GP2 in pista. Tom Dillmann, pilota della Russian Time, parte benissimo e fa un gran sorpasso all’esterno nelle prime curve. Al via del Gran Premio Alonso farà una manovra praticamente in fotocopia. Lì si può passare, anche all’esterno. Se l’ha fatto, con rispetto parlando, Tom Dillmann, può farlo il due volte campione del mondo asturiano. In curva tre passa Hamilton e Raikkonen e si costruisce un bel pezzo di questa insperata vittoria.

2014-2016 - Tre edizioni, tre vincitori diversi: Hamilton, Rosberg e Verstappen. L’olandese approfitta del contatto al via tra i due Mercedes, novelli Senna e Prost, e delle strategie suicide di Ferrari e dell’altra Red Bull di Ricciardo e diventa, a 18 anni e 228 giorni, il più giovane vincitore di un Gran Premio di Formula 1.

La sua vittoria non fa che confermare l’imprevedibilità della pista catalana che ha visto, a partire dal 2008, dieci vincitori diversi nelle ultime dieci edizioni. Il tutto senza che ci fosse di mezzo la pioggia a scombinare le carte. Perché Barcellona è una pista in cui si misurano le reali prestazioni delle monoposto ma anche dei piloti, in cui si misurano soprattutto, le ambizioni di chi vuole vincere il mondiale. E non è un caso se 18 delle ultime 26 monoposto che hanno vinto qui sono poi andate a conquistare il titolo costruttori. In Formula 1 si dice spesso: chi va bene al Montmelò va bene dappertutto. All’edizione 2017 il compito di confermare o sfatare questa vecchia convinzione.