MotoGP: Yamaha domina, Ducati e Honda inseguono

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Paolo Lorenzi

Valentino Rossi e Maverick Vinales celebrano la doppietta Yamaha, (Argentina 2017) - Foto: Getty Images
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Il primo bilancio è decisamente favorevole alla moto di Iwata, il miglior pacchetto tecnico visto nelle prime due gare. Ma Austin è il regno di Marquez e le Ducati potranno sfruttare la grande potenza del desmodromico.

Tra Honda, Ducati e Yamaha è senza dubbio quest’ultima ad avere segnato il miglior avvio di stagione. E’ prima nella classifica dei costruttori e dei team. Grazie a un super Vinales e ad un inossidabile Valentino Rossi. Senza dimenticare il prezioso supporto dei piloti satellite, Johann Zarco e Jonas Folger. E’ la dimostrazione di come la moto di Iwata abbia sfruttato bene le sue caratteristiche di moto bilanciata, facile da guidare e competitiva dappertutto.

A differenza della Honda, apparsa meno incisiva e ancora distante dalla messa a punto ideale. Tra motore ed elettronica i tecnici dell’ala dorata non hanno ancora trovato l’equilibrio ideale e nella classifica dei team la squadra ufficiale è solo quinta. Superata persino dai team satellite di Yamaha e Ducati. Quest’ultima ha raccolto più grazie ai team privati, dotati di moto meno aggiornate ad eccezione del solo Petrucci. Mentre la squadra ufficiale per ora conta soprattutto su Andrea Dovizioso, quando la sfortuna gli concede una tregua. Jorge Lorenzo fatica a trovare il feeling con la rossa bolognese, tanto potente quanto difficile da gestire in curva e in staccata, meglio di un tempo ma ancora lontana dalla perfezione.

Ad Austin, però, la Ducati potrebbe rilanciarsi perché quello texano è un circuito veloce, con un rettilineo di ben 1200 metri dove i suoi piloti possono scatenare la potenza superiore del quattro cilindri desmodromico. Ma questo è anche il regno di Marquez, finora imbattuto nel Gran Premio delle Americhe che sembra dargli una marcia in più. Attenzione anche alle Yamaha, per quanto detto prima e perché le sue moto sono salite tre volte sul podio del Texas. Insomma, il pronostico, questa volta sembra più che mai aperto.