Caso pneumatici: Michelin, una gomma in analisi

MotoGp

Zoran Filicic

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Marquez lamenta la confusione portata dall'asimmetrico, Petrucci ironicamente dichiara che la gomma è diventata più importante della moto, Pedrosa ammette che la scelta delle gomme è cruciale ma che è nelle loro mani, che sta al team fare la scelta giusta: facciamo il punto su una delle questioni più discusse del Motomondiale

IL MEGLIO DELLA CONFERENZA

LE CLASSIFICHE

LA PROGRAMMAZIONE COMPLETA

Si parla sempre più di gomme, in MotoGP, cerchiamo di ripercorrere la strada del costruttore di Clermont-Ferrand nelle ventiquattro gare disputate ad oggi (più i test invernali) in parole semplici. Michelin arriva come fornitore unico a fine stagione 2015, prendendo il posto di Bridgestone. Le coperture giapponesi erano eccezionali per la confidenza all'anteriore, permettevano una guida al limite e fin dai primi test di Valencia, due giorni dopo la conclusione della stagione 2015, si capì che i piloti avrebbero dovuto adattarsi ad una gomma completamente diversa: minore la fiducia sul davanti, maggiore il grip al posteriore. Ne beneficiarono immediatamente Ducati e Suzuki che risolsero i problemi di grip ma tutti i piloti ebbero difficoltà ad interpretare i segnali dati dall'anteriore, che causò innumerevoli cadute.

La gomma venne sviluppata e fin da inizio stagione 2016 risultò veloce ma con poche differenze tra scelta morbida, media e dura, il che rese la scelta della gomma da gara possibile tra più combinazioni, a seconda del pilota e della moto.

Il regolamento di quest'anno rende possibile la scelta di tre mescole anteriori e tre posteriori (negli scorsi anni al posteriore ce n'erano solo due) e, con le caratteristiche Michelin, questo crea nove possibili combinazioni a disposizione dei piloti, quasi tutte utilizzabili in gara.

Querelle dell'anno: la gomma anteriore

Lo sviluppo di Michelin, insieme alle richieste dei piloti, ha portato ad una scelta di carcassa (che dà sostegno) più morbida rispetto alla scorsa stagione, scelta che è stata gradita ad alcuni piloti e sgradita ad altri, a seconda del loro stile di guida. Non entriamo nei dettagli e nella cronaca ma dal GP d'Italia il costruttore francese rifornisce i team con la costruzione dello scorso anno all'anteriore (scelta scaturita da una votazione, anzi due, dei piloti stessi).

Altro punto importante: spesso Michelin porta per il davanti soluzioni asimmetriche (portate per la prima volta all'anteriore da Bridgestone, a Phillip Island, stagione 2014, mentre per il posteriore sono in uso da anni). Nella fornitura del Mugello molti piloti hanno lamentato il fatto che la gomma asimmetrica media, dalla spalla destra più dura, fosse in questa ancora più dura della gomma hard.

Insomma, quando leggete le dichiarazioni dei piloti potete capire quante variabili siano oggi presenti riguardo alla scelta delle gomma, veloci, performanti ma da capire e soprattutto, con tante possibilità fattibili, senza certezze per i team riguardo alla scelta fatta per la gara (prima della stessa, una volta finita è chiaro chi ha fatto la scelta giusta).

Le critiche dal Montmelò

A Barcellona Marquez lamenta la confusione portata dall'asimmetrico, Petrucci (con la sua verve ironica) dichiara che la gomma è diventata più importante della moto, mentre Pedrosa ci dice che la scelta delle gomme è cruciale ma è nelle loro mani, sta al team fare la scelta giusta. Ci avete capito poco? Ecco, in realtà è ancora più complicato.