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NBA Awards 2017, ecco tutti i vincitori della serata

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Si è conclusa con il premio di MVP a Russell Westbrook la serata dei premi della stagione 2016-2017: ecco tutti i vincitori e il racconto della cerimonia di premiazione premio per premio, con le dichiarazioni delle stelle della NBA

Ora che anche i playoff e il Draft sono finiti, si può tirare un bel sospiro e ripensare alla stagione appena conclusa per celebrare al meglio tutto quello che è successo nel 2016-2017. Per la prima volta di sempre, la NBA ha annunciato i premi di fine stagione in uno show televisivo condotto dal rapper Drake trasmesso in lingua originale su Sky Sport ed eccezionalmente in streaming aperto a tutti anche su skysport.it. C’era grande attesa per scoprire chi avrebbe il premio più ambito, quello di MVP: dopo una delle corse più incerte di sempre, a portarto la casa è stato Russell Westbrook, che ha battuto la concorrenza di James Harden e Kawhi Leonard conquistando il titolo di Most Valuable Player della regular season 2016-17. Oltre a loro, sono stati annunciati anche i classici premi di Rookie dell’Anno (vinto da Malcolm Brogdon), Difensore dell’Anno (Draymond Green), Sesto Uomo dell’Anno (Eric Gordon), Allenatore dell’Anno (Mike D'Antoni), Giocatore più Migliorato (Giannis Antetokounmpo), Miglior Dirigente (Bob Myers), lo Sportmanship Award (Kemba Walker), il premio per il Miglior Compagno (Dirk Nowitzki), il premio per l’impegno nelle comunità (Isaiah Thomas), nonché i due quintetti All-Rookie e i due quintetti All-Defense (che si possono scoprire qui). Conviene ricordare che si tratta di premi basati esclusivamente sulla regular season, dato che i 100 votanti (tra cui anche Flavio Tranquillo di Sky Sport) hanno espresso le loro preferenze prima dell’inizio dei playoff. Di seguito, ecco il racconto di tutto ciò che è successo nelle due ore e un quarto di show su TNT, con le dichiarazioni a caldo dei vincitori.

I vincitori e il racconto della serata

Dopo uno strepitoso monologo d'introduzione di Drake e un passaggio dalla crew di Inside The NBA, la serata comincia subito con una sorpresa: a portarsi a casa il premio di Rookie dell'Anno è Malcolm Brogdon, che batte la concorrenza di Joel Embiid e Dario Saric. Brogdon diventa il primo giocatore dell'era moderna a vincere questo premio senza essere stato scelto al primo giro del Draft, e proprio su questo punto ha chiuso il suo discorso di premiazione, dopo aver ringraziato la madre e la franchigia: "Questo premio è un riconoscimento per tutti i giocatori che vengono sottovalutati, quelli che vengono scelti al secondo giro oppure non vengono scelti del tutto: potete sempre raggiungere i vostri risultati se lavorate duro, se avete fiducia in voi stessi e se vi sacrificate".

Dopo un'altra esilarante clip di finta conferenza stampa di Drake, C.J. McCollum e due attori dallo show Empire presentano il premio di Sesto Uomo dell'Anno, che va a Eric Gordon degli Houston Rockets. "Abbiamo avuto una stagione incredibile, grazie al proprietario Leslie Alexander per aver creduto in me. Ringrazio i miei compagni e il mio allenatore per avermi reso la vita semplice quest'anno" ha detto Gordon visibilmente emozionato dal premio ricevuto.

Il vincitore del Twyman-Stokes Teammate of the Year Award 2016 Vince Carter, insieme a Candace Parker, presenta il premio per il Compagno dell'Anno, assegnato alla leggenda Dirk Nowitzki dei Dallas Mavericks, che potrebbe continuare anche per i prossimi due anni. Questa possibilità viene citata due volte nel corso del suo discorso: "Sono abbastanza sicuro che nessuno dei miei compagni mi abbia votato..." ha scherzato Dirk. "In campo posso essere duro, ma cerco di tirare fuori il meglio da tutti quanti. Grazie alla mia famiglia per sopportarmi mentre vado su e giù per il campo zoppicando ancora per un paio di anni, spero di rimanere nel giro per le prossime due stagioni".

È tempo dei premi votati dai tifosi su Internet: il premio dell'Assist dell'Anno va a quello confezionato dai campioni Draymond Green e Steph Curry per mandare a schiacciare Kevin Durant (qui il video per rivederlo). La Stoppata dell'Anno va invece a Kawhi Leonard dei San Antonio Spurs per la sua incredibile inchiodata su James Harden a marzo (qui il video per rivederla). La Schiacciata dell'Anno è quella di Victor Oladipo degli Oklahoma City Thunder sulla testa di Dwight Howard (qui il video per riviverla).  

Dopo la pausa, Nicki Minaj e 2 Chainz salgono sul palco per una spettacolare performance live. Quindi è tempo di passare ai premi della solidarietà: Isaiah Thomas viene votato per il Community Assist Award, mentre lo Sportmanship Award presentato da John Wall degli Washington Wizards (con degli occhiali da sole straordinari) va a Kemba Walker degli Charlotte Hornets. "Voglio ringraziare i miei genitori, in particolare mio padre a cui non dico mai che voglio bene, ma gliene voglio un sacco. Grazie a tutti i miei colleghi e avversari che mi hanno riservato questo onore" le sue dichiarazioni ricevendo il premio. Quindi è il momento delle leggende, con Shaquille O'Neal, Alonzo Mourning, Dikembe Mutombo, David Robinson e Kareem Abdul-Jabbar a prendere la parola sul palco per onorare la leggenda dello sport Bill Russell con il Lifetime Achievement Award, in uno dei momenti più emozionanti della cerimonia. Subito dopo, però, l'83enne Bill Russell si produce nell'highlight assoluto della serata, fermandosi a fissare i cinque centri davanti a lui, indicandoli uno per uno e dicendo solamente "Vi romprerei il culo", facendo esplodere la sala.

Si torna ai premi principali per il Giocatore più Migliorato della stagione: Dirk Nowitzki e Hailey Baldwin incoronano il greco Giannis Antetokounmpo, grande favorito della vigilia e meritevole vincitore del riconoscimento, che però non è riuscito a tornare a New York dalla Grecia per partecipare. Il premio per il Dirigente dell'Anno va a Bob Myers dei Golden State Warriors, scelta quasi scontata dopo aver firmato Kevin Durant. Il premio di Allenatore dell'Anno, presentato da Paul Pierce, va invece a Mike D'Antoni degli Houston Rockets. "Non avrei mai pensato di trovarmi a New York e ringraziare la stampa sportiva per un riconoscimento..." ha scherzato l'ex coach dei Knicks, passando poi a ringraziare la moglie Lauren e tutte le parti della franchigia. "Grazie anche ai 21 anni che ho passato in Italia con Dan Peterson e tutte le persone che ho incontrato lì", le parole del coach dell'anno sul nostro paese.

È di nuovo il momento di chiudere i premi votati dai tifosi su Internet: il Game Winner of the Year è quello di Russell Westbrook contro Denver per chiudere la tripla doppia numero 42 della stagione e una prestazione da 50 punti (qui il video per rivedere il tiro). La Top Performance of the Year è la partita da 60 punti in 29 minuti di Klay Thompson contro Indiana (qui per rivivere la prestazione). Infine, il Best Playoff Moment è la tripla della vittoria di Kevin Durant in gara-3 delle Finali, il tiro più importante delle NBA Finals (qui per riviverlo). Per il premio di Difensore dell'Anno viene chiamato sul palco Kevin Garnett, vincitore nel 2008, che consegna il riconoscimento nelle mani di Draymond Green dei Golden State Warriors, che dopo due secondi posti consecutivi raggiunge finalmente il suo obiettivo. Dopo i ringraziamenti di rito, Draymond va a braccio e chiude ringraziando la figlia, senza regalare perle indimenticabili (a parte i pinocchietti con cui si è presentato sul palco). 

Ernie Johnson prende il proscenio per ricordare Craig Sager con uno dei suoi caratteristici vestiti al fianco per presentare il primo Sager Strong Award di sempre, "nella speranza che diventi una tradizione per gli anni a venire". Il premio va a Monty Williams, ex allenatore dei New Orleans Pelicans che ha dovuto affrontare la tragica morte della moglie Ingrid il 10 febbraio 2016, provocando commozione in tutta la NBA. Il suo discorso di accettazione del premio con indosso la giacca di Craig Sager è in assoluto uno dei momenti più toccanti della serata, con un accorato elogio dei suoi cinque figli per i quali riserva parole bellissime: "Crescervi ed essere vostro padre non è un lavoro, è un onore".

Infine, il momento più atteso: è il commissioner della NBA Adam Silver a premiare l'MVP della stagione 2016-2017, Russell Westbrook degli Oklahoma City Thunder. Con una lunghissima lista di ringraziamenti da fare (segnata pedissequamente su un foglio), a partire dalla proprietà fino ai compagni di squadra chiamati sul palco (Nick Collison, Andre Roberson, Taj Gibson, Enes Kanter e Victori Oladipo), definiti "i miei fratelli per la vita". "Non avrei mai pensato di dirlo, ma grazie anche ai media per avermi votato" ha poi scherzato Westbrook, chiudendo ringraziando la sua famiglia - dai suoi genitori, che lo portano a commuoversi ("Avevo promesso di non mettermi a piangere..."), al suo fratello minore che si è laureato due settimane fa ("Tu sei il mio modello di vita, sei quello a cui guardo come ispirazione. Ogni singola partita all'intervallo mi manda un messaggio, sin da quando ho iniziato a giocare"), fino a sua moglie, con cui è fidanzato sin dal 2007 ai tempi di UCLA ("Tu mi tieni sempre sotto controllo e sulla strada giusta, ti sacrifichi tantissimo per me e non potrei mai ringraziarti abbastanza. Non sai quanto sono grato di averti nella mia vita, per il bellissimo figlio che mi hai dato e per il modo in cui mi fai andare avanti: sei la miglior moglie che uno possa mai sperare di avere"). È tutto per la serata di New York: il presentatore Drake saluta tutti e dà l'appuntamento all'anno prossimo per uno show "ancora più grande e migliore".