Un tecnico costa 2.000 dollari. Un’espulsione fino a 4.000. Un gestaccio osceno vuol dire rinunciare a 25.000 dollari. Essere coinvolti in una rissa costa dai 15 ai 25.000 dollari, ma anche di più (35.000) se si sceglie di prenderne parte quando non coinvolti direttamente. Entrare in contatto fisico con un arbitro alleggerisce le tasche di 25.000 dollari – “solo” 15.000 se l’offesa è verbale ma non fisica. Anche insultare costa, 15.000 dollari. Se poi si sommano le sospensioni decretate dalla lega (la più lunga a Joakim Noah, 20 gare fuori per uso di sostanze illecite), dall’inizio della stagione 2016-17 la NBA ha visto entrare nelle sue casse 7.200.000 dollari, raccolti da un totale di 875 infrazioni sanzionate. E nei playoff la musica non cambia
Sorride Adam Silver, nella foto qui sopra. Forse perché il commissioner NBA conta i soldi entrati nelle casse della lega in questi playoff grazie alle multe allentate ai giocatori (o anche agli stessi proprietari) che non si comportano secondo i regolamenti stabiliti. Un gestaccio, una parola fuori luogo, un comportamento poco sportivo e scatta la multa. Vediamo di quanto si sono alleggerite le tasche dei giocatori NBA durante questa postseason.
DAVID FIZDALE | “Take that for data!”. Il rant di coach Fizdale dopo la sconfitta di gara-2 dei suoi Grizzlies contro San Antonio termina con la famosa frase che diventa poi grido di battaglia che ispira la rimonta di Memphis nella terza e nella quarta partita della serie. Il duro attacco agli arbitri, però – rei a suo avviso di non proteggere i suoi giocatori e fischiare troppo a favore degli Spurs – non passa inosservato negli uffici della Olympic Tower: fanno 30.000 dollari per l’allenatore dei Grizzlies, ma dopo la colletta organizzata dai suoi (solidali) giocatori non sarà lui a doverli sborsare.
MARCUS SMART | Boston gioca in casa gara-2 della serie contro Chicago e dopo aver perso gara-1 va sotto (e poi finisce per perdere) anche gara-2. L’ambiente è teso e a Marcus Smart saltano i nervi: non gradisce il commento di qualche tifoso a cui dedica un plateale gestaccio tornando in difesa. Fanno 25.000 dollari.
RUSSELL WESTBROOK | Nella conferenza stampa dopo gara-2, persa 115-111 dai suoi Thunder contro Houston, Russell Westbrook non gradisce una domanda sulla sua super prestazione da 51 punti, 13 assist e 10 rimbalzi: “Non me ne frega un c***o delle mie statistiche”, la sua seccata risposta. Che gli costa 15.000 dollari.
KELLY OUBRE JR. | Washington ha appena vinto gara-2 in casa portandosi sul 2-0 nella serie contro Atlanta, John Wall esulta a braccia alzate in mezzo al campo, Kelly Oubre Jr. non trova di meglio che tirare un gran calcio al pallone che rimbalza verso di lui e spedirlo sugli spalti. Non si fa. Sono 25.000 dollari che escono dalle sue tasche.
RAJON RONDO | Gara-3 tra Chicago e Boston è la prima che Rajon Rondo deve guardare dalla panchina, in seguito alla frattura al pollice della sua mano. Pensa di poter dare comunque un contributo ai suoi, cercando uno sgambetto – fortunatamente non riuscito – ai danni di Jae Crowder che gli passa vicino per tornare in difesa. Non sfugge alle telecamere e agli occhi attenti della lega: fanno 25.000 dollari di multa.
PATRICK BEVERLEY | I suoi Houston Rockets perdono nel finale gara-3 contro OKC e Patrick Beverley – non certo conosciuto per il suo fair play – trova da ridire con un tifoso dei Thunder in prima fila sotto il canestro (che poi risulta essere il figlio di uno dei soci della franchigia dell’Oklahoma). Avesse tenuto la bocca chiusa si sarebbe risparmiato 25.000 dollari di multa.
Beverley litiga con il figlio di un socio di OKC
LESLIE ALEXANDER | La multa finora più salata dei playoff 2017 se l’è meritata il proprietario degli Houston Rockets, che durante gara-5 della serie contro Oklahoma City si è alzato dal suo posto in prima fila per andare a protestare a muso duro contro uno dei tre arbitri di serata. La lega ha apprezzato il giusto: fanno 100.000 dollari in meno per Mr. Alexander.