Bolt, oro e show a Pechino: l'uomo più veloce del mondo colpisce ancora
LA FOTOGALLERY. Lo sprinter giamaicano entra nella storia conquistando per la terza volta il titolo iridato dei 100 metri. Al termine della gara non è mancato il consueto spettacolo, che ha fatto impazzire il pubblico cinese
Usain Bolt celebra con la sua famosa mossa il titolo mondiale nei 100 metri, il terzo di una carriera incredibile -
I 100 METRI NON CAMBIANO RE. BOLT FULMINA GATLIN
Nonostante per la prima volta non corresse con i favori del pronostico, il giamaicano ha preceduto di appena un centesimo il suo grande rivale, l'americano Justin Gatlin -
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E pensare che Bolt si era qualificato in finale per il rotto della cuffia, dopo una semifinale in cui aveva addirittura rischiato di cadere -
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Partito alla grande, Bolt ha saputo controllare il rientro dell'avversario statunitense, fin qui autore di una stagione praticamente perfetta -
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Le due facce dei protagonisti appena tagliato il traguardo: il sorriso di Bolt, la smorfia di Gatlin -
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La grafica con cui la IAAF ha omaggiato il miglior sprinter di sempre sul proprio profilo Twitter (Foto Twitter) -
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Bolt aggiunge l'oro iridato di Pechino a quelli conquistati a Berlino 2009 e Mosca 2013. Manca in bacheca quello di Daegu 2011, sfumato per una falsa partenza in finale -
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"In fondo sono contento di essere stato protagonista", le parole a fine gara di Gatlin. Che qui sorride amaramente -
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Subito dopo l'arrivo, è cominciato il Bolt-show. Immancabile la bandiera della sua amata Giamaica -
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Bolt raggiunge due miti come Carl Lewis e Maurice Green a quota tre titoli mondiali nella gara regina dell'atletica -
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Inutile dire che il sei volte campione olimpico è stato osannato da tutto lo stadio di Pechino -
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Bolt ha ricambiato con foto, strette di mano e battute. Nonostante il 9''79 non sia il suo miglior tempo, quella di Pechino è stata la vittoria più sofferta. E forse quella più bella della carriera -
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Bello e sportivo l'abbraccio a fine gara con Justin Gatlin, secondo per appena 1 centesimo. L'appuntamento è ora rimandato a Rio de Janeiro, fra un anno: in palio l'oro olimpico -
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