In attesa di conoscere il vincitore del Festival ricordiamo alcuni titoli che trionfarono nelle passate edizioni accostandoli ai protagonisti del pallone. Così Gagliardini diventa "L'essenziale" e Gabigol un "Mistero", mentre il Gallo vorrebbe avere il becco
1/10
“Vorrei avere il becco” (Povia, 2006). La cresta ce l’ha già, al “Gallo” Belotti manca solo il becco. Scherzi a parte, siamo al cospetto di un attaccante italiano che nella stagione in corso sta dimostrando che se giustamente “imbeccato” non ha rivali in area di rigore. Bravo, giovane, simpatico, sorridente e sorprendente: come Povia quando vinse con il suo “piccione”
2/10
“L’essenziale” (Marco Mengoni, 2013). È arrivato all’Inter, ha indossato la pesante maglia nerazzurra con una naturalezza unica e si è preso il centrocampo dell’Inter. Essenziale in entrambe le accezioni del termine, Gagliardini: perché è già un insostituibile e perché lo è diventato con il suo stile di gioco pulito e senza fronzoli
3/10
“Luce” (Elisa, 2001). Un lampo, di quelli che squarciano il buio, e il Milan è uscito dal tunnel. È bastata una giocata a Delofeu per far innamorare di sé i tifosi rossoneri e forse anche Montella: che cos’è l’assist contro il Bologna, ideato e confezionato dal nulla allo scadere di una partita chiusa in 9 contro 11, se non luce?
4/10
“Ti lascerò” (Anna Oxa, Fausto Leali; 1989). A gennaio ci siamo andati vicino, per l’estate il divorzio sembra quasi inevitabile. Quando il mal di pancia (o meglio: mal di schiena) ha colpito Diego Costa, Conte ha temuto di perdere un pezzo fondamentale del puzzle costruito con grande impegno e maestria, e ha fatto la voce grossa. Alla fine l’attaccante è rimasto, ma in Inghilterra si mormora che dopo il titolo le strade dei due si separeranno
5/10
“Fiumi di parole” (Jalisse, 1997). Quattro gol in una partita sola, probabilmente, non li aveva neanche mai sognati. Così come i Jalisse, rivelazione del Festival in quell’anno, mai avrebbero pensato di trionfare sul serio. “Fiumi di Parolo”, e per una giornata l’eroe è stato lui
6/10
“Senza pietà” (Anna Oxa, 1999). Una Juve stritolatutto, con un attaccante che sta confermando tutto ciò che già si sapeva sul suo conto. Nessuna pietà per il povero Crotone nel recupero infrasettimanale, ancora meno quando si trovò di fronte il “suo” Napoli. Il Pipita non guarda in faccia a nessuno, e segna a tutti
7/10
“Passerà” (Aleandro Baldi, 1994). Dopo l’ubriacatura della scorsa stagione, un ritorno alla normalità era stato messo in preventivo. Di certo, però, nessuno immaginava di passare dalla vetta alla soglia della zona retrocessione, dovendo sudare tanto per la salvezza. Il Leicester di Ranieri, in questo 2017, ha vinto solo due partite, finora, ed entrambe in FA Cup. In Premier un pareggio e poi 4 ko di fila, senza segnare neanche un gol. L’unico augurio che possiamo fare a King Claudio è che il momentaccio passi al più presto
8/10
“Mistero” (Enrico Ruggeri, 1993). Quattro spezzoni di partita per un totale di 34 minuti in Serie A. Possibile? Gabigol, pagato 30 milioni di euro e venduto ai tifosi come l’attaccante del futuro nonché possibile fenomeno, gioca pochissimo e resta uno dei casi più misteriosi del nostro campionato
9/10
“Grande amore” (Il Volo, 2015). Augurandosi che il Napoli inizi a volare sul serio, i suoi tifosi hanno investito Sarri di un grande amore unico e ricambiato. Quanti altri allenatori in A possono dire di godere di una tale stima e di un appoggio del genere? Il “Maestro” è l’allenatore perfetto per una piazza come quella napoletana
10/10
“Per dire di no” (Alexia, 2003). Quanta fatica, “per dire di no” ai milioni della Cina. Eppure qualcuno ce l’ha fatta, nel nostro campionato. Hanno rinunciato a offerte con cui, parole di Mertens, avrebbero sistemato anche i nipoti, l’attaccante del Napoli, ma anche i viola Kalinic e Borja Valero. Vincendo, però, agli occhi dei tifosi