Coni, Malagò firma il protocollo antiviolenza: il codice rosso entra nello sport
Firmato a Milano il protocollo d’intesa per dare il via a una collaborazione più stretta tra giustizia ordinaria e sportiva nei procedimenti che riguardano tesserati e che sono legati a reati di violenza. Il codice rosso entra nello sport, ecco in cosa consiste
- Il protocollo d’intesa siglato prevede una collaborazione strettissima tra giustizia ordinaria e sportiva per procedimenti che coinvolgono tesserati e che riguardano vicende legate a reati di violenza, a tutela delle fasce deboli e vulnerabili
- Il protocollo siglato dà il via a uno scambio "proficuo" e "immediato" di informazioni e atti tra giustizia ordinaria e giustizia sportiva, nel rispetto e con l'obbligo di mantenere il segreto istruttorio, con lo scopo di accelerare i procedimenti e per "rendere giustizia soprattutto a giovani atleti maltrattati e abusati ma anche agli istruttori ingiustamente accusati"
- L’intesa è stata firmata dal procuratore capo Marcello Viola, dal presidente del CONI Giovanni Malagò, alla presenza del procuratore generale dello sport Ugo Taucer
- "Nessun dirigente sportivo deve pensare di diventare giudice e nemmeno chi scrive sui giornali, ci sono persone preparate che devono dare risposte con grande velocità". Questa la replica di Malagò ad alcune domande sul caso di Emanuela Maccarani, direttrice tecnica della nazionale di ginnastica ritmica sotto procedimento, sia penale sia sportivo, per i presunti maltrattamenti dopo le denunce di alcune ginnaste