Sara Simeoni, buon compleanno all'atleta italiana simbolo del secolo

Atletica
Giovanni Bruno

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Sara Simeoni, in una foto di archivio, oro per il salto in alto, alle Olimpiadi di Mosca 1980. 
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Quando si dice "puntiamo in alto l'asticella" è impossibile non pensare a Sara Simeoni, atleta simbolo di un secolo, che oggi compie gli anni. Una donna di una leggerezza sublime che ha sempre volato sopra dei limiti definiti impossibili

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Si è sempre detto, in ogni occasione, in ogni situazione dove è importante trovare la giusta determinazione per arrivare al risultato: "puntiamo in, alziamo l’asticella". Ecco quell’alzare l’asticella in Sara Simeoni è assolutamente stato facile. Sin da bambina è andata in alto, come fisico e come rendimento. Un metro e 78 di leggerezza sublime che ha sempre volato sopra dei limiti definiti impossibili. Scriviamo di lei perché non possiamo dedicare, nel giorno del suo compleanno, un giusto e doveroso omaggio all’atleta simbolo del secolo. Con Alberto Tomba dal lato maschile, Sara è stata eletta come prima ed unica campionessa del “centenario”. Una medaglia d’oro a Mosca 1980 e due d’argento a Montreal 1976 e Los Angeles 1984, una sequela interminabile di successi agli Europei (i mondiali ancora non erano stati ideati) 24 titoli italiani e oltre 70 maglie azzurre portarono i Record di Sara a ben 36 anni di primato italiano invalicati (1971-2007). 

Sara ha sempre volato sopra l’asticella in perfetto stile Fosbury, gambero, che per quegli anni non era per nulla scontato tanto che le principali battaglie in pedana furono con la ventralista della Germania dell’ est, Rosemarie Ackermann ,ultima grande interprete di questo stile , nonché prima donna a raggiungere i 2 metri ed oro olimpico a Montreal. Sarà superò la rivale nel record, arrivando ai 2.01 nel 1978 a Brescia, in un incontro tra la nostra nazionale e la Polonia, una gara poco seguita dove soltanto fotogafi e qualche le tv locale riuscirono ad immortalare l’impresa. Diversa fu la gara olimpica due anni più tardi… e quel sorriso e le braccia magre ed allargate verso il pubblico, lo stadio, definirono la consacrazione della campionessa veronese. Non ci fu solo la Ackermann a scandire i salti e la salita dell’asticella nella vita sportiva di Sara, un’altra tedesca: Ulrike Mayfarth, Germania Ovest, anche lei come la Simeoni usava il Fosbury Flop, vinse l’oro olimpico nel '72 a Monaco e a Los Angeles , la più giovane e la più “vecchietta” vincitrice. In queste battaglie la Sara Nazionale ha avuto vicino a sé, l’ex saltatore azzurro Erminio Azzaro, prima allenatore e poi marito. 

Elegante, leggera, semplice e sorridente ha realmente caratterizzato un bellissimo periodo dello sport femminile, e giustamente è stata anche celebrata nell’Olimpiade invernale di Torino 2006 , dove ha accompagnato la bandiera olimpica insieme ad altre eccellenze italiane. Questo solo per di a Sara Simeoni, in un giorno sempre speciale, Grazie.

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