Gli Stati Uniti del nuoto scrivono al proprio Comitato olimpico e paralimpico, chiedendo il rinvio dei Giochi (al via il 24 luglio): "I nostri ateti hanno sperimentato difficoltà inimmaginabili, sono sottoposti a tremende pressioni, stress e ansia, la situazione è tale da mettere a rischio la regolarità delle gare"
La federazione nuoto statunitense ha deciso di schierarsi in vista di Tokyo 2020, chiedendo al Comitato olimpico e paralimpico nazionale (Usopc) di appoggiare il rinvio delle Olimpiadi di Tokyo, al via 24 luglio. Non è la prima federazione a muoversi in questa direzione, ma la sua richiesta fa di sicuro molto rumore, considerando che ai Giochi di Rio ha chiuso con 33 podi, occupando il settimo posto virtuale del medagliere.
"A rischio la regolarità delle gare"
"Tutti i nuotatori hanno sperimentato difficoltà inimmaginabili a pochi mesi dalle Olimpiadi - scrive Usa Swimming -, una situazione che mette a rischio la regolarità delle competizioni. Gli atleti sono sottoposti a tremende pressioni, stress e ansia e la loro salute mentale e il benessere devono essere tra le massime priorità".