Elena Fanchini, dal legame con le sorelle alla lotta contro il tumore: la sua carriera
Ci ha lasciato a 37 anni la sciatrice azzurra, vincitrice di una medaglia d'argento ai Mondiali del 2005: dai suoi trionfi al rapporto con la famiglia per finire alle sue passioni, ripercorriamo la sua carriera
- A tramandarle la passione era stato il padre. "A 3 anni ci aveva già messo sugli sci" ammetteva lei, sempre in compagnia delle sorelle. Famiglia che ha rappresentato sempre la base solida per un talento che è riuscito a sbocciare molto presto
- Classe 1985, Elena Fanchini fa il suo ingresso nella Fia a 16 anni, mentre due anni dopo arriva quello in Nazionale. Il 2003, infatti, è il momento in cui la sciatrice fa il suo debutto in Coppa Europa e conquista il primo podio in discesa libera a Pontedilegno-tonale. Poi, però, arriva il primo infortunio...
- Archiviata la lesione al ginocchio, per Fanchini arriva il memorabile 2005: l'esordio in Coppa del Mondo e ai Campionati Mondiali dove, a Bormio, vince la medaglia d'argento in discesa libera. Un mese dopo, nella stessa specialità, porta a casa un argento anche nella categoria Juniores a cui si aggiunge la medaglia di bronzo nel supergigante: in entrambe le occasioni, ad anticiparla sul traguardo, era stata la sorella Nadia. L'anno si conclude con la prima vittoria in Coppa del Mondo, a Lake Louise
- Dopo la vittoria dell'argento a Bormio, la sciatrice azzurra aveva dedicato il trionfo a Pantani. Fu lei stessa a spiegare il motivo: "Avevo solo dodici anni quando il Giro d'Italia arrivò a Montecampione a poche centinaia di metri da casa mia. Pantani mi regalò un'emozione molto forte, quando lo vidi tagliare il traguardo mi vennero i brividi e mi sentii le lacrime scorrere sul viso: lacrime di gioia per un'impresa ottenuta dal mio beniamino. È stato uno degli atleti capace di catalizzare l'interesse del mondo intero"
- Una passione smisurata per gli sci, ma non l'unica nella vita di Elena. Solare e curiosa, amava viaggiare per il mondo, tifava per l'Inter e ascoltava le canzoni di Vasco Rossi, tra una passeggiata in bici e il tempo passato in compagnia dei nipotini
- Le Olimpiadi non hanno regalato medaglie a Fanchini, ma un pezzo che resta comunque inscalfibile nella sua carriera. La prima partecipazione è arrivata a Torino 2006, poi è stato un crescendo di prestazioni culminate con un 12° posto nella discesa libera in Russia nel 2014. L'anno dopo è arrivato il secondo successo in Coppa del Mondo, questa volta 'in casa', a Cortina
- Nonostante i successi siano arrivati, i tanti infortuni hanno segnato la carriera della sciatrice. Oltre alla lesione del ginocchio già citata, Fanchini nel 2008 si era procurata la rottura dei legamenti del ginocchio sinistro che l'aveva costretta a saltare tutta la stagione successiva
- Nel 2017 l'azzurra aveva scoperto di avere un tumore e aveva dovuto rinunciare alla sua quarta Olimpiade. Un male da cui sembrava fosse guarita, ma che invece, purtroppo, è tornato e la recidiva è stata fatale. Nel mezzo Fanchini aveva anche intrapreso la strada del ritorno sugli sci, ma durante un allenamento un altro infortunio le aveva impedito di partecipare alla Coppa del Mondo: un trauma distorsivo-contusivo al ginocchio sinistro, con frattura del perone prossimale, che ha messo di fatto fine alla sua carriera
- Indissolubile e affine dal punto di vista sportivo il legame di Elena con le sorelle Sabrina e Nadia, anche loro campionesse di sci. Un percorso cominciato insieme da bambine e che poi ha visto Nadia ed Elena in particolare trionfare insieme sulle stesse piste a livelli altissimi. Proprio da Nadia era arrivato nel 2018, poco dopo la scoperta del tumore, la dedica alla sorella dopo il terzo posto ottenuto in Coppa del Mondo a Bad Kleinkirchheim: "È stata una grande impresa che dedico proprio a lei"
- Al contrario della sana competizione svolta sulle piste da sci, era a carte che tra le due c'era una sorta di rivalità. Lo avevano rivelato proprio loro durante un'intervista doppia a Le Iene di qualche anno fa. Un rapporto che ha permesso loro di dare il meglio nei momenti belli e di rialzarsi in quelle difficili. Una determinazione che entrambe hanno messo in pratica: Elena non si era arresa e, quando aveva superato in un primo momento il tumore, era pronta per tornare a gareggiare
- E insieme, Elena e Nadia (anche lei protagonista di una carriera con successi e infortuni), avevano annunciato l'addio: "Ho cominciato a gareggiare con Elena e insieme finiamo" aveva detto Nadia
- "Una giornata piena di emozioni, di sofferenza e tristezza - erano state le parole di Elena -. Non avrei voluto ritirarmi così, ma il mio fisico mi impedisce di continuare. Vorrei ricordare la mia carriera, partita con quella bellissima giornata del 2005 che porterò nel mio cuore: è stata una carriera bellissima che ricorderò con grandi emozioni, con grande orgoglio per ciò che ho fatto. Mi mancherà tutto. Voglio ringraziare la mia famiglia perché mi ha aiutato sempre. Spero di avervi fatto emozionare con le mie vittorie"
- Emozioni che ha suscitato e che ha al contempo provato lei stessa, come quando pochi giorni fa Sofia Goggia le aveva dedicato la vittoria in discesa libera a Cortina. "Eli è per te" era stato il messaggio della bergamasca, con tanto di risposta dalla Fanchini. "Quel pettorale rosso mi ha regalato un sorriso" aveva detto la discesista: uno degli ultimi regali prima di lasciarci