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Pietro Aradori lascia la Virtus Bologna e va alla Fortitudo

Basket

L'ex capitano della Virtus lascia i bianconeri e firma un quadriennale con la storica rivale della Fortitudo, tornata in Serie A dopo dieci anni: "Sono felice, non voglio parlare del passato". L'atteso derby è in programma il giorno di Natale

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La notizia a Bologna era nell'aria da giorni, finalmente è arrivata l'ufficialità: Pietro Aradori, guardia della nazionale, passa dalla Virtus, di cui nell'ultima stagione è stato capitano, alla Fortitudo. L'ingaggio di Aradori rafforza il roster della 'Effe', appena tornata in serie A, e mette ancora più pepe all'accesissimo derby di Bologna, che ritorna in serie A dopo dieci anni e che è in programma il giorno di Natale. Attualmente impegnato con la Nazionale di Meo Sacchetti in vista dei Mondiali in Cina (esclusiva Sky dal 31 agosto), l'azzurro ha prima risolto il contratto con la Virtus, per poi firmare un quadriennale con i biancoblu. Classe 1988, Aradori ha giocato tra le altre a Milano, Roma, Reggio Emilia, Galatasaray, Estudiantes, Cantù, prima dell'approdo sotto le due Torri con le 'Vu Nere', con cui ha collezionato 58 presenze, vincendo la FIBA Champions League pochi mesi fa. Nell’ultimo campionato di serie A, la guardia bresciana ha chiuso la stagione regolare con una media di 12,7 punti, 4 rimbalzi e il 39% dalla lunga distanza in 28 partite giocate.

Aradori: "Mai contattato da Djordjevic, ora sono felice"

Aradori si è presentato alla palestra Furla, dove i suoi nuovi compagni si stanno preparando in vista della prossima stagione. Queste le sue prime parole, raccolte dal 'Resto del Carlino': "E’ curioso essere a 20 metri da dove si allena la Virtus, ma ormai il passaggio c’è stato e del passato non voglio parlare. Sono in Fortitudo e sono felice, supercarico e con la voglia di farmi amare dai nuovi tifosi - ha spiegato -. Perché la Fortitudo? A Bologna sto bene e poi perché questa è una grande squadra con grandi tradizioni. Oltretutto non volevo un contratto annuale, e il 25-30 luglio tante squadre erano complete e le offerte a lungo termine non se ne trovavano. Quindi appena c’è stata la possibilità l’ho colta con questo contratto di quattro anni". Infine una frecciata alla Virtus e al suo allenatore Sasha Djordjevic: "Non sono mai stato contattato dall’allenatore. Lo avesse fatto a fine maggio o inizio giugno non sarei stato messo in difficoltà. Magari sarei venuto in Fortitudo lo stesso, ma io sono abituato a parlare negli occhi. Posso accettare le scelte, le rispetto, ma dovevano dirmelo".