Serbia-Repubblica Ceca 90-81, risultato e highlights dei Mondiali di basket

Basket

Termina con un successo il Mondiale della Serbia, che chiude così al quinto posto una manifestazione in cui sperava di arrivare ben più in alto. I ragazzi di coach Djordjevic (in scadenza di contratto e secondo molti all’ultima gara sulla panchina della Nazionale) vincono grazie al solito chirurgico Bogdan Bogdanovic da 31 punti segnati

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Serbia-Repubblica Ceca 90-81, il tabellino

SERBIA: Bircevic 1, Bjelica 3, Bogdanovic 31, Guduric 3, Jokic 7, Jovic 12, Lucic 5, Marjanovic 3, Micic 0, Milutinov 14, Raduljica 7, Simonovic 4

REPUBBLICA CECA: Auda 16, Balvin 12, Bohacik 6, Hruban 9, Kriz 2, Palyza 3, Peterka 14, Pumprla 4, Satoransky 13, Schilb 0, Sirina 2, Vyoral 0

Una partita che poteva diventare una beffa. Dopo 20 minuti il tabellone luminoso diceva: Serbia 41 – Repubblica Ceca 50. Un’altra figuraccia, l’ultima di un Mondiale in cui una corazzata come quella balcanica ha visto le proprie certezze sbriciolarsi in tre giorni contro Spagna e Argentina. Battere la Serbia è stato in questa competizione un vero e proprio pass per andarsi a prendere la finale. Nell’ultimo match però l’orgoglio è venuto fuori nella ripresa, coronata con una terza frazione da 28-12 che ha sostanzialmente chiuso il discorso contro una positiva Repubblica Ceca. Una vittoria di Pirro per la Serbia, che sognava medaglie e si ritrova a stringere un quinto posto dal sapore di sconfitta. Coach Djordjevic è il primo a saperlo, consapevole che quella contro Satoransky e compagni potrebbe essere stata la sua ultima partita sulla panchina della nazionale. A regalargli un sorriso ci ha pensato il solito Bogdano Bogdanovic, come al solito maestoso e letale in una gara da 31 punti con 10/17 al tiro, e un celestiale 7/12 dalla lunga distanza. Quello del giocatore dei Kings è stato a tutti gli effetti un Mondiale da MVP: 26 punti di media, raccolti con il 53% dall’arco su oltre nove tentativi a gara. Una macchina da canestri che non è bastata alla Serbia per andare a medaglia. Un'altra grande selezione costretta a passare per il purgatorio del preolimpico, a caccia dell'opportunità di prendere parte alle sfide di Tokyo 2020. L'ItalBasket è avvisata: il prossimo giugno ci sarà da combattere.