USA-Polonia 87-74, risultato e highlights dei Mondiali di basket

Basket

Termina con un successo contro la Polonia la disastrosa avventura della selezione guidata da Gregg Popovich: gli Stati Uniti infatti chiudono al 7° posto, aggiornando al ribasso la loro prestazione peggiore che risaliva al 2002 (sesti al Mondiale casalingo di Indianapolis)

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Team USA-Polonia 87-74, il tabellino

TEAM USA: Barnes 10, Brown 8, Harris 14, Lopez 3, Middleton 13, Mitchell 16, Plumlee 4, Smart ne, Tatum ne, Turner 7, Walker ne, White 12

POLONIA: Balcerowski 2, Cel 0, Gruszecki 0, Hrycaniuk 4, Loszarek 0, Kulig 9, Laczynski 0, Olejniczak 2, Ponitka 18, Slaugter 15, Sokolowski 7, Waczynski 17

La storia in negativo l’avevano già fatta con le sconfitte consecutive incassate contro Francia e Serbia. E l’inutile vittoria di oggi contro la Polonia non ha cambiato la sostanza di un Mondiale disastroso e da dimenticare. Gli Stati Uniti si prendono il successo nella sfida valida per il 7° posto contro la squadra di Waczynski (17 punti) e Ponitka (18), non riuscendo però a evitare di aggiornare un record che nessuno avrebbe voluto intestarsi. Per Team USA è il peggior piazzamento di sempre in un Mondiale. Mai così in basso, rivedendo al ribasso il già pessimo (per i loro standard) sesto posto raccolto nel 2002 a Indianapolis. “Colpa” di Donovan Mitchell (il migliore nella fase a eliminazione diretta), Khris Middleton e tutti gli altri, costretti ad arrendersi contro la Francia ai quarti e condannati a restare in Cina per altri quattro giorni disputando altre due gare prive di significato. Un purgatorio al quale in quest’ultimo atto non hanno preso parte per ragioni fisiche Tatum, Smart e Walker – il terzetto titolare dei Celtics della prossima stagione. Magra consolazione quindi un successo mai in discussione contro la Polonia, scacciata via nel primo quarto d'ora, rientrata in parte nella terza frazione, ma incapace di impensierire nella volata finale gli statunitensi. Aver incassato due sconfitte in fila è già un'onta complicata da togliersi di dosso, tre sarebbero state davvero troppe.