Basket, Serie A: la carriera di Alessandro Gentile, a Trento il rilancio

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Pietro Colnago

Dopo un momento difficile tra infortuni e l'esperienza all'estero, il figlio di Nando si sta ritrovando in Serie A con la maglia di Trento

Per lui non ci sono mai state mezze misure, non ci sono mai state sfumature di grigio: o bianco o nero, o amore o odio ma, se Pietro Aradori è il primo italiano visibile nella classifica marcatori, quello che sta avendo più impatto sul campionato e sui destini della sua squadra è senza dubbio Alessandro Gentile. Il suo destino è sempre stato segnato: da un cognome pesante, dal fatto che fin da piccolo mostrava evidenti segni di talento, fisico e atletico, da quell’espressione che sul campo lo trasformava nell’avversario più temibile, il primo da fischiare da parte dei tifosi avversari. Non è stata facile la carriera di Ale, e qualche volta anche per colpa sua, ma è innegabile che quando te lo trovi di fronte con quegli occhi di fuoco e quella voglia di farti canestro ad ogni costo, gli devi portare rispetto. L’esordio ancora minorenne a Treviso, poi il passaggio a Milano, che gli è rimasto sempre nel cuore, perché non è facile dimenticare due scudetti, un triplete italiano nel 2016 coi gradi di capitano. Poi l’infortunio al polso nel 2016, la discesa agli inferi sportivi, la “fuga” al di là dei confini cercando riscatto con la maglia del Panathinaikos, poi di nuovo a casa, questa volta a Bologna, questa volta con il numero 0 che rappresentava l’inizio di una nuova vita sportiva per poi ritrovare serenità e rendimento eccellente con Trento in questa stagione. I numeri qui non contano, non conta il fatto che fino al quel 2016 Ale tirava i liberi con il 75%  ed ora, con una meccanica onestamente non perfetta arriva a superare di poco il 50, non conta che tira da 3 punti con un poco esaltante 30%, quello che conta è che quando scende in campo, contro qualsiasi avversario, gioca per dominarlo, per segnargli in faccia e per escluderlo dal gioco in difesa. Questo è l’Alessandro Gentile che Trento si sta godendo e lui ripaga questa fiducia con un rendimento da star. Sempre con quell’espressione sul volto, incurante di tutti i fischi che gli piovono addosso.