Impresa della Nazionale di Gareca, che stende la Roja campione in carica con un netto 3-0 e accede all'ultimo atto della competizione 44 anni dopo l'ultima volta. Decisive le reti di Flores e Yotun nel primo tempo, poi il gol di Guerrero nel finale. In finale il Perù troverà i padroni di casa del Brasile
Il Perù è in finale di Copa America a 44 anni di distanza dall’ultima volta. Una vera e propria impresa quella della Nazionale di Gareca, capace di superare nettamente il Cile campione in carica in una gara praticamente mai in discussione. Rotondo il risultato, 3-0 in favore della Blanquirroja, che ha certificato una superiorità apparsa evidente sin dai primi minuti di gioco. Sorprendente l’intensità degli uomini di Gareca, il quale era finito nel mirino delle critiche della stampa e dei tifosi peruviani dopo il pesante 5-0 subìto dal Brasile nella fase a gironi. Proprio contro la Seleçao padrone di casa il Perù se la vedrà nell’ultimo atto della competizione, dal quale mancava dal 1975.
La partita: inizio super del Perù
Il protagonista principale del capolavoro peruviano è sempre lui, il CT Gareca, che - dopo aver portato la Blanquirroja ai Mondiali del 2018 36 anni dopo l’ultima volta - è riuscito a centrare un’impresa che mancava addirittura da quattro decadi, 44 anni per la precisione. A sorprendere il più quotato Cile è stata l’aggressività mostrata in campo dal Perù, pericoloso sin dal primo minuto di gioco con Cueva. Dominio territoriale e tecnico della Bicolor, che dopo aver dimostrato piena superiorità nei minuti iniziali è passata in vantaggio al 21’ con una botta di sinistro di Flores. Nessun calo di concentrazione, anzi: il Perù ha continuato ad accelerare e ha raddoppiato pochi minuti più tardi, al 37’ con Yotun, bravo ad approfittare di un’uscita scellerata di Arias e a non dare scampo al portiere avversario con una conclusione dal limite dell’area. A sottolineare la bella prova del Perù gli applausi del pubblico di Porto Alegre, dove la Nazionale di Gareca si è esaltata mettendo sotto i campioni in carica, praticamente mai pericolosi nella prima frazione di gioco e "traditi" dai suoi leader, su tutti Alexis Sanchez e Arturo Vidal.
Secondo tempo: ci pensa Gallese, Guerrero record
Ritmo leggermente più basso nella ripresa, con il Perù che ha pensato più che altro a difendere e gestire il risultato anche in considerazione del ritorno aggressivo di un Cile a tratti irriconoscibile nel primo tempo. La reazione della Roja è arrivata, ma a rendere ancora più speciale la serata del Perù ci ha pensato il portiere Gallese, capace di prendere praticamente tutto. Dopo la traversa di Vargas al 50’, il portiere peruviano è salito in cattedra fermando tutto il possibile: prodigioso il volo su Beausejour al 67’, straordinaria l’uscita su Vargas lanciato a tu per tu al 75’. Saracinesca alzata anche in occasione dei tentativi di Sanchez, Aranguiz e ancora Vargas, con la ciliegina sulla torta finale rappresentata dalla parata su calcio di rigore battuto da Sanchez, che ha provato senza successo il cucchiaio. Nei minuti di recupero, poi, la firma sul capolavoro peruviano del solito Guerrero, ancora in grado di fare la differenza. Con la rete del definitivo 3-0 l’attaccante ha trovato il tredicesimo gol in Copa America, torneo del quale adesso è il principale marcatore in attività. Nella finale contro il Brasile mancheranno per squalifica Zambrano e Cueva, ma dopo l’impresa il Perù vuole continuare a sognare. Dopo la finale conquistata 44 anni dopo l’ultima volta, adesso la Blanquirroja va a caccia del terzo titolo della sua storia.