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Andrea Rinaldi, è morto a 19 anni per aneurisma il calciatore di proprietà dell'Atalanta

Calcio

Il giovane centrocampista classe 2000, in prestito al Legnano ma di proprietà dell'Atalanta, è morto dopo tre giorni in Ospedale: era stato ricoverato a causa di un aneurisma cerebrale che lo ha colpito durante un allenamento

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Andrea Rinaldi ha lottato per tre giorni, ma alla fine non ce l'ha fatta. Il centrocampista classe 2000, in prestito al Legnano ma di proprietà dell'Atalanta, è morto a causa di un aneurisma cerebrale che lo ha colpito durante un allenamento nella sua casa di Cermenate, in provincia di Como. Il ragazzo è stato immediatamente ricoverato nel reparto di rianimazione dell'Ospedale di Varese dove è arrivato già in gravissime condizioni. Il suo stato di salute è apparso da subito critico anche dall'evoluzione del quadro clinico e, nonostante lo sforzo dei medici, Rinaldi è morto dopo tre giorni.

La carriera di Rinaldi

Centrocampista rapido e dinamico, dotato di straordinarie doti atletiche e di velocità. La classica mezzala moderna, incubo per i centrocampisti avversari e per le difese quando s'inseriva. Il Rinaldi giocatore era così, stava provando a farsi strada nel mondo del calcio con il suo impegno e la sua dedizione. Cresciuto nell'Atalanta, una delle società che meglio cura il settore giovanile, negli ultimi anni ha giocato in prestito prima all'Imolese e poi al Mezzolara, prima dell'esperienza al Legnano in Serie D (era al secondo posto nel girone B). Si stava allenando in attesa di conoscere il suo futuro, prima di questo malore che lo ha portavo via troppo presto.

Atalanta: "Il tuo sorriso gentile resterà nei nostri cuori"

Questo il messaggio dell'Atalanta per la scomparsa del giovane centrocampista classe 2000: "Il Presidente Antonio Percassi e tutta la famiglia Atalanta, profondamente colpiti, partecipano commossi al dolore dei familiari e dell’A.C. Legnano per la scomparsa di Andrea Rinaldi. Andrea ha vestito la maglia nerazzurra da quando aveva 13 anni fino alla Primavera, contribuendo con l’U17 nel 2016 alla conquista dello Scudetto e della Supercoppa, per poi proseguire la sua carriera nell’Imolese, nel Mezzolara e in questa stagione nel Legnano. Sempre disponibile e positivo, sapeva farsi ben volere da tutti. Così come in campo eri sempre l’ultimo ad arrenderti, anche stavolta hai lottato con tutte le tue forze per non volare via troppo presto. Ma quel tuo sorriso gentile resterà sempre vivo nel cuore di chi ha avuto la fortuna di conoscerti".

Presidente Legnano: "Perdiamo un ragazzo straordinario"

Subito dopo la tragica notizia, sono arrivate le parole di cordoglio di Giovanni Munafò, presidente del Legnano: "Andrea arrivava agli allenamenti e come prima cosa veniva a salutarmi. Questo è un ricordo che porterò nel cuore. Un ragazzo straordinario, un esempio per tutti. A nome della società esprimo le più sentite condoglianze alla famiglia; siamo sicuri che Andrea lassù potrà essere il solito guerriero di sempre, che lottava in mezzo al campo per dare una gioia ai tifosi del Legnano".