
La spunta la Juventus nell’andata degli ottavi di finale di Champions League: Borussia Dortmund piegato 2-1, risultato che lascia aperto ogni scenario in vista del ritorno al Westfalenstadion. Non sono mancate amnesie nelle tre reti del match -

Ha sorpreso lo scivolone di Chiellini come le difficoltà della difesa tedesca: in particolare, in occasione del provvisorio 1-0 di Tevez, è risultata determinante la responsabilità di Roman Weidenfeller, portiere e leader della squadra di Klopp -

Al 13’ Weidenfeller, classe 1980 e dal 2002 in maglia giallonera, ha respinto malamente un cross di Morata sui piedi di Tevez, che ha facilmente sbloccato l’incontro. Non è il primo svarione in carriera del 34enne tedesco, già punzecchiato in stagione -

Nessuna colpa imputabile al portiere del Borussia, invece, in occasione del definitivo 2-1 di Morata. Le responsabilità vanno invece indirizzate alla difesa tedesca, spesso in ritardo tra tempi e spazi come già dimostrato in Bundesliga -

Weidenfeller e Buffon si ritroveranno di fronte in occasione del ritorno in Germania. Il portiere bianconero è l’unico superstite della Juventus che, il 7 marzo 2006, sconfisse 2-1 il Werder Brema guadagnandosi i quarti di finale di Champions -

Un match che i tifosi della Juventus non possono non ricordare: sconfitta 3-2 a Brema nel primo confronto, la squadra di Capello era obbligata a vincere a Torino: decisivo il gol di Emerson all’88’ dopo le reti di Micoud e Trezeguet per il 2-1 finale -

Prima dei titoli di coda il protagonista in campo era il portiere ospite Tim Wiese, battuto solo da Trezeguet ma artefice di interventi in serie su Ibrahimovic, Nedved, Trezeguet e Mutu. Un autentico muro insuperabile per i bianconeri -

Dalle stelle alle stalle: minuto 88, Wiese si avventa su un innocuo cross di Nedved ma perde il pallone. Richiamato da Cannavaro (“Puma!”), Emerson si accorge della sfera vagante e la deposita in rete per il 2-1 e l’accesso ai quarti di finale -

Un colpo mortifero per l’allora squadra di Thomas Schaaf che, nonostante la presenza in squadra dei vari Frings, Borowski, Micoud, Klose e Klasnic, non riuscì più a raddrizzare l’incontro. Un gruppo formidabile che si arrese anche in Bundes al Bayern -

Nell’occhio del ciclone finì il portiere classe ’81, che proprio al Werder aveva faticosamente conquistato il posto da titolare a discapito dell’esperto Reinke. Portiere dai buoni mezzi tecnici e atletici, ma spesso protagonista di blackout sui generis -

Appassionato di fitness e palestra già durante la carriera da calciatore, conclusa la scorsa stagione all’Hoffenheim, Tim Wiese ha definitivamente abbandonato i guanti da portiere per dedicarsi al ring con il wrestling e la chiamata della WWE -

Dedicandosi al body building e raggiungendo un peso forma di 117 chili (per 1.93 m di altezza), nella sua ultima uscita sul campo Wiese aveva ironizzato: “Nonostante io sia un XXL gioco con una maglia XL, perché mi piace mostrare i muscoli” -

Una tendenza sfociata lo scorso novembre a Francoforte durante una serata organizzata dalla WWE, che ha lasciato spazio al debutto e all’esibizione dell’ex portiere destinato al wrestling americano. Che dite, Weidenfeller seguirà le sue orme? -