LA FOTOGALLERY. Esordiente assoluta in Champions, la squadra di Ranieri vola a punteggio pieno nel girone. Perché non imitare le altre rivelazioni al battesimo europeo? Pellegrini sorprese con Villarreal e Malaga, quanti applausi per Chelsea e Deportivo
Indimenticabile quella marcia trionfale che valse il titolo in Premier League, traguardo che per la prima volta ha spalancato le porte della Champions. Ora il Leicester di Claudio Ranieri guadagna applausi e vola alto: 9 punti su 9 nel gruppo G. Chi ricorda altre debuttanti terribili in campo europeo? -
Champions, risultati e classifiche
Il primo bilancio in Champions League accosta le Foxes ad altre realtà esordienti: 3 vittorie su 3 per il Milan 1992/93 (prima edizione del torneo nella nuova veste), Psg 1994/95, Juventus 1995/96 e Malaga 2012/13, squadre che macinarono strada e applausi. Ritroveremo gli andalusi nel nostro viaggio nel passato -
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Tris sul campo del Bruges al battesimo ufficiale, poi vittorie di misura contro Porto e Copenaghen: eccezion fatta per Slimani, già spauracchio portoghese con lo Sporting, il Leicester di Ranieri convince in Europa con gli stessi eroi che vinsero in Inghilterra. Dove possono arrivare le Foxes in campo internazionale? -
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GENT (2015/16). Non dobbiamo andare troppo lontano per trovare un’esordiente terribile, rivelazione belga che superò la fase a gironi senza individualità di spicco. In panchina l’impronunciabile Hein Vanhaezebrouck, tecnico che tra gli altri disponeva dell’attuale centrocampista friulano Sven Kums -
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L’impatto con la nuova realtà fu negativo: 1 punto al debutto contro il Lione prima delle sconfitte contro Zenit e Valencia. Fine dell’avventura? Neanche per sogno: il Gent inanellò 3 successi di fila nella seconda fase del girone grazie a Kums, Coulibaly e Milicevic raggiungendo così gli ottavi di finale -
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Terzo club belga ad approdare nella fase ad eliminazione diretta della Champions League, traguardo centrato al debutto assoluto, il Gent festeggiò un’impresa dalla portata storica. Poco importa se il Wolfsburg li estromise negli ottavi: la cenerentola delle Fiandre lasciò la sua impronta in quell’edizione -
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MALAGA (2012/13). Come dimenticare la scalata degli andalusi, passati dal playoff estivo alla beffa di Dortmund che costò una clamorosa semifinale. Pellegrini aveva già stupito in Champions League alla guida del Villarreal, vi riuscì nuovamente con il Malaga dei vari Isco, Joaquin e Santa Cruz -
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Vinto lo spareggio contro il Panathinaikos (2-0; 0-0), il debuttante Malaga chiuse il gruppo C da imbattuto e al primo posto davanti al Milan di Allegri piegato alla Rosaleda. Esaltanti i tris contro Zenit ed Anderlecht, meritati gli applausi per un gruppo ormai orfano del patrimonio versato dallo sceicco Al Thani -
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L’accesso agli ottavi di finale presentò l’incrocio con il Porto, eliminato alla Rosaleda dopo il successo in Portogallo. Una favola rovinata dal Borussia di Klopp nei quarti: 0-0 in Andalusia, 3-2 per i tedeschi a Dortmund sotto 2-1 fino al 90’. Reus e Santana in pieno recupero firmarono un’incredibile rimonta -
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VILLARREAL (2005/06). Il punto più alto toccato da un’esordiente in Champions resta un vanto del “Sottomarino Giallo”, distante solo un calcio di rigore dalla finalissima. In panchina c’era sempre Manuel Pellegrini, in campo un gruppo alquanto improbabile come testimoniato dalla foto pre-match -
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Superato il terzo turno preliminare (doppio 2-1 all’Everton), il Villarreal si rivelò una squadra pragmatica come poche: tre 0-0 e due vittorie di misura, solo un gol subito e nessun ko. Pellegrini chiuse al comando davanti al Benfica e si guadagnò l’accesso nella fase ad eliminazione diretta -
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Grazie ai gol in trasferta il “Sottomarino Giallo” si sbarazzò dei Rangers (2-2; 1-1) e dell’Inter (1-2; 1-0), vittorie che garantirono la semifinale contro l’Arsenal. Ad Highbury Touré siglò il gol qualificazione nell’1-0 dei Gunners, dal momento che Riquelme fallì al 90’ il rigore che valeva i supplementari al Madrigal -
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DEPORTIVO LA CORUÑA (2000/01). Tra le rivelazioni europee d’inizio millennio chi ricorda la favola tutta galiziana? In panchina l’esaltante Javier Irureta, in campo vecchie conoscenze come Makaay e Djalminha, Pandiani e Tristan, Fran e Valeron fino a Molina e ai difensori Manuel Pablo, Scaloni e Naybet -
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Il battesimo in Champions League coincise con il primato nel gruppo E: due pareggi contro la Juventus poi eliminata, vittorie decisive contro Amburgo e Panathinaikos. Nella seconda fase a gironi il Depor costerà caro ad un’altra italiana, il Milan di Zaccheroni esonerato dopo l’1-1 al San Siro che valse l’eliminazione -
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I galiziani di Irureta chiusero nuovamente al primo posto e staccarono il pass per i quarti di finale. Di fronte un’altra splendida realtà oggi tramontata, il Leeds di David O’Leary. Il 3-0 maturato ad Elland Road compromise la cavalcata del Deportivo, vittorioso 2-0 al Riazor con Djalminha e Tristan ma eliminato -
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CHELSEA (1999/00). L’edizione precedente aveva piuttosto premiato una potenza attuale ma non ancora rinforzata dalla mano di Abramovich. Era la prima volta in Champions dei Blues allenati da Vialli e dalla folta colonia italiana: Cudicini, Di Matteo, Dalla Bona, Ambrosetti e naturalmente Gianfranco Zola -
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Battuto lo Skonto Riga nel terzo turno preliminare, il Chelsea s’impose nel gruppo H davanti all’Hertha, al Galatasaray e al Milan ultimo nel girone (due pareggi negli scontri diretti). Dopo la seconda fase a gruppi, chiusa alle spalle della Lazio, il Chelsea guadagnò il passaggio ai quarti a spese di Feyenoord e Marsiglia -
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Proibitivo l’incrocio con il Barcellona di Van Gaal, squadra che verrà sorpresa poi dal Valencia di Cuper. Il Chelsea sfiorò l’impresa vincendo 3-1 a Stamford Bridge nel primo round, risultato bissato dai catalani al Camp Nou. Ai supplementari il rigore di Rivaldo e l’acuto di Kluivert stroncarono la marcia dei Blues -
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Queste le storie scritte negli ultimi 15 anni dalle debuttanti terribili in Champions League, squadre che hanno ribaltato le gerarchie entusiasmando l’Europa intera. Obiettivo che si pone il Leicester di Claudio Ranieri, prossimo alla sfida contro il Copenaghen verso la qualificazione agli ottavi di finale -
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Chissà che non siano proprio le Foxes le rivelazioni assolute in questa edizione nonostante il battesimo in Champions. Certo è che Vardy e compagni, protagonisti della favola più bella e leggendaria del 2016, hanno già scritto la storia pochi mesi fa: perché non aggiungere un nuovo capitolo nella saga del Leicester? -
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