Era il 20 maggio 1998. Ad Amsterdam bianconeri e spagnoli si sfidarono per la coppa, proprio come avverrà sabato a Cardiff. Allora in campo, come sempre, tanti big: ecco come sono diventati e cosa fanno oggi i 22 protagonisti di quella serata. Da Zidane a Mijatovic, da Montero a Hierro. E poi Del Piero e Raul. In panchina la sfida fu tra colossi: Lippi contro Haynckes
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Juventus-Real Madrid, 19 anni dopo. Il 20 maggio 1998 bianconeri e Merengues si contesero la Champions League nella finale di Amsterdam. La coppa partì per la Spagna grazie al gol (molto contestato) di Predrag Mijatovic. In campo tante stelle. Come sono diventati oggi i protagonisti schierati dal primo minuto in quel match? Scopriamolo ora, a pochi giorni dalla gara di Cardiff -
PERUZZI. Partiamo dalla Juventus, che 19 anni fa giocava in casa. In porta una certezza come Angelo Peruzzi. Già protagonista della finale del 1996, quella vinta contro l’Ajax, non riuscì ad impedire a Mijatovic di segnare la rete che decise la partita. Oggi Peruzzi ha 47 anni ed è alla Lazio, dove ricopre il ruolo di club manager. Colori diversi, ma la Juve non l’ha certo dimenticata -
TORRICELLI. Passiamo alla difesa. Lippi nel 1998 schierò una retroguardia 3. Sulla destra, Moreno Torricelli, uno della vecchia guardia bianconera. Grinta, corsa e cuore. Peccato non furono sufficienti per portare a Torino la Champions. Oggi “Geppetto”, come lo soprannominò Roberto Baggio, dopo una breve parentesi da allenatore, vive in un paesino della Val d’Aosta con i figli, fa il commentatore per il canale televisivo ufficiale della Juventus ed è una colonna di "Juventus Legend", una squadra di ex calciatori e campioni bianconeri con cui spesso gioca gare di beneficenza. Certi amori non finiscono -
MONTERO. Un'altra colonna della difesa della Juventus del 1998 contro il Real Madrid è stato Paolo Montero. In bianconero dal 1996 al 2005, ha giocato e perso 3 finale di Champions: nel 1997 contro il Borussia Dortmund, l’anno dopo conto il Real e nel 2003 contro il Milan. Oggi è un allenatore. Dal 2017 guida gli argentini del Rosario Central -
IULIANO. Al centro della difesa, Lippi nel 1998 schierò Mark Iuliano. Cosentino, classe 1973, ha vissuto in bianconero le stagioni dal 1996 al 2005. Oggi fa l’allenatore: qui, a destra, quando era sulla panchina del Latina, nella stagione passata di Serie B. Da pochi giorni è arrivato alla guida del Como, in Lega Pro -
DI LIVIO. Passiamo a centrocampo. A destra, l’inamovibile Angelo Di Livio. Soldatino era un reduce dalla finale di Champions vinta a Roma il 22 maggio di due anni prima. Il destino (e Mijatovic), non gli ha consentito di fare il bis ad Amsterdam. Dopo esser stato in bianconero dal 1993 al 1999, è andato alla Fiorentina. Oggi fa il commentatore tv. Qui ancora con la maglia della Juve durante una gara di beneficenza allo Stadium -
PESSOTTO. Ad Amsterdam sulla sinistra agiva Gianluca Pessotto, uno degli uomini di fiducia di Marcello Lippi. Una vita in bianconero, la sua. Prima, per 11 anni, come calciatore. Poi, dopo il ritiro, come dirigente. Oggi l’ex numero 7 juventino è uno dei responsabili del settore giovanile dopo esser stato team manager -
DESCHAMPS. Metronomo della Juve di Lippi, era presente nell’11 di partenza anche nella finale di Champions persa contro il Real nel 1998. Il francese era una pedina essenziale, artefice della vittoria contro l’Ajax due anni prima. Oggi Didier è un allenatore. Ha guidato anche la Juve nel travagliato anno in B. Dal 2012 siede sulla panchina della nazionale francese -
DAVIDS. Tra ieri e oggi sembra che poche cose siano cambiate. Stesse treccine di allora, identico sguardo da pit bull. L’olandese è stato uno dei protagonisti della finale del 1998. Oggi è un ambasciatore della Juventus nel mondo. E sabato, a Cardiff, il suo tifo sarà tutto per Buffon e compagni. Non fosse altro perché spera che possano vendicare quella sfortunata partita di Amsterdam di 19 anni fa –
ZIDANE. È sempre Juve-Real. Solo che per lui in 19 anni si sono invertiti i colori. Zidane è l’unico che era in campo ad Amsterdam nel 1998 e sarà presente anche sabato a Cardiff. Ponte ideale tra passato e presente. Oggi Zizuo, infatti, è l’allenatore del Real Madrid. E al Millenium Stadium proverà a fare lo scherzetto alla sua vecchia squadra -
INZAGHI. La Juventus che si presentò ad Amsterdam per la finale di Champions aveva un attacco invidiabile. Punta d’area, Filippo Inzaghi che, però, non incise come suo solito. Pippo con la maglia bianconera non è riuscito a vincere la coppa, cosa che, invece, è accaduta con il Milan, e per ben due volte, una proprio contro la Juve. Inzaghi ha lasciato il calcio nel 2012. Oggi allena il Venezia, con cui ha appena vinto il campionato di Lega Pro girone B. Il tempo passa, ma Pippo sembra esser cambiato poco. Certo c'è qualche accenno di capello bianco, ma la dieta ferrea che continua a seguire (qualche strappo se lo concede) lo fanno star ben lontano dal clichè dell'ex calciatore imbolsito e poco agile -
DEL PIERO. Alex arrivò alla finale di Amsterdam in piena forma e dopo una annata coi fiocchi: 21 gol in campionato, 10 in Champions su 9 partite. Ma ad alzare la coppa fu il Real. Una gioia che Del Piero aveva vissuto due anni prima all'Olimpico di Roma dopo aver sconfitto l’Ajax. Oggi Alex, dopo aver giocato con il Sydney e nel campionato indiano, è commentatore per Sky -
ILLGNER. E passiamo ai campioni d’Europa 1998. In porta Bobo Ilgner. Il tedesco fu determinante nella finale di Amsterdam con un intervento ravvicinato di Inzaghi e un potente tiro dalla distanza di Davids. Quella sera all’Arena dalle sue parti non si passava. E infatti il Real portò a casa la coppa. Oggi Illgner, che si è ritirato a soli 33 anni, vive con la famiglia in Florida ed è un commentatore televisivo -
PANUCCI. Nella notte di Amsterdam anche un po’ d’Italia ha festeggiato. Cristian Panucci era arrivato al Real nel gennaio 1997. Alla prima stagione intera con i Blancos, ecco subito la Champions, la sua seconda personale. L’ex laterale del Real si è ritirato nel 2010. Oggi si divide tra la panchina (assistente di Fabio Capello alla nazionale russa, Livorno e Ternana) e gli studi televisivi, dove spesso ricopre il ruolo di commentatore -
SANCHIS. Era il capitano del Real vincitore ad Amsterdam. Bandiera madridista per eccellenza, Sanchis ha vissutto tutta la sua carriera con la casacca bianca addosso, con cui ha vinto due Champions, una Intercontinentale e due Coppe Uefa. Dopo il ritiro ha intrapreso la carriera da commentatore radiofonico. Ma quando c’è da scendere in campo per beneficenza non si tira mai indietro -
HIERRO. Con Sanchis, al centro della difesa madridista, nel 1998 c’era il roccioso centrale andaluso. Uomo fedele al Real, ne è stato bandiera e protagonista anche nella finale contro la Juve di 19 anni fa. Oggi, dopo esser stato assistente di Carlo Ancelotti al Madrid, è diventato allenatore del Real Oviedo, incarico ricevuto nel 2016 -
ROBERTO CARLOS. È stato uno dei più forti laterali sinistri (almeno) degli ultimi 30 anni. Ed è stato protagonista della finale di Champions del 1998 contro la Juventus: suo il tiro da cui è scaturito il gol di Mijatovic al 67’. Dopo aver giocato fino al 2015, anche se non ad alti livelli, oggi allena in Australia il South Melbourne -
REDONDO. A metà campo Jupp Heynckes nel 1998 poteva contare sulle geometrie dell’argentino, uno che ha fatto la storia del Real, prima di passare al Milan, dove ha chiuso la carriera. Si è ritirato nel 2004. Qui, a destra, durante una gara di beneficenza con la maglia del Madrid. Fisicamente sembra cambiato poco. Anche il modo di calciare, malgrado il tempo trascorso, pare intatto -
KAREMBEU. Vecchia conoscenza del calcio italiano (alla Sampdoria dal 1995 al 1997) è stato uno degli uomini di sostanza del centrocampo del Real nella finale di Amsterdam. Il calcio giocato lo ha abbandonato nel 2005. Il look, però, è rimasto lo stesso di quando rincorreva gli avversari in mezzo al campo. Oggi è un osservatore dell’Arsenal -
SEEDORF. Prima di arrivare in Italia e vincere tutto con la maglia del Milan, Clarence ha fatto vedere il suo valore nelle tre stagioni e mezzo trascorse al Real, con cui ha giocato e vinto la Champions 1998 contro la Juventus. È l'unico calciatore ad aver vinto la coppa (4 volte) con tre squadre diverse (oltre ai rossoneri e i Blancos, anche con l’Ajax). Si è ritirato nel 2014 e subito ha cominciato ad allenare, anche se senza troppa fortuna. L’ultimo incarico è stato nel 2016 sulla panchina del Shenzhen, in Cina: esperienza conclusa dopo pochi mesi per non aver centrato la promozione nella massima serie -
RAUL. A fine anni Novanta, Juve e Real avevano come simboli due appartenenti alla meglio gioventù del calcio europeo di quegli anni. Da una parte Del Piero, dall’altra Raul. Tutti e due presenti ad Amsterdam nella finale del 1998. L’attaccante madrileno è stato un protagonista dei Blancos per 16 stagioni. Nel palmares ha 3 Champions, 2 Intercontinentali e una Supercoppa Europea. La sua storia d’amore con il Real è finita nel 2010. Nel 2015 si è ritirato e ha cominciato a fare il dirigente nelle vesti di direttore tecnico del settore giovanile dei New York Cosmos. Senza mai dimenticare il suo Real, però -
MORIENTES. Ed eccoci al Moro. L’attaccante nel 1998 era alla sua prima stagione con il Real. E subito alzò al cielo la Champions, alla cui vittoria contribuì con 4 gol in 10 partite. Nella finale di Amsterdam fece coppia con Mijatovic, davanti a Raul. El Moro si è ritirato nel 2010 dopo aver giocato, oltre che in Spagna, dove ha vestito pure la maglia del Valencia, anche in Francia, con Monaco e Olympique Marsiglia, ed Inghilterra, con il Liverpool. Oggi Morientes è un allenatore, anche se attualmente disoccupato -
MJIATOVIC. The man of the match. O, meglio, dato che si parla delle Merengues: el hombre del partido. Insomma, l'attore principale. Minuto 67’ della finale del 20 maggio 1998. Il Real segna, batte la Juve e porta a casa la Champions League, che mancava in bacheca dal 1966. L’autore è l’impomatato Predrag Mijatovic, che grazie a questa rete è passato alla storia come il fustigatore dei bianconeri. Dopo il ritiro il montenegrino non ha cambiato il suo look e dal campo è passato dietro la scrivania: è un dirigente e dal 2006 al 2009 è stato ds del Real -
LIPPI. Juventus-Real Madrid del 1998 è stato davvero la partita in cui il calcio europeo ha messo in vetrina il meglio del proprio repertorio. In campo e pure in panca. Sì perché la Juve era guidata da Marcello Lippi, già vincitore della Champions nel 1996. Marcello, dopo la lunga parentesi bianconera, ha anche vinto il Mondiale con la nazionale italiana nel 2006. Oggi è ct della Cina, Paese in cui, pochi anni fa, si è imposto portando il Guangzhou a vincere in Patria e nella Champions asiatica -
HEYNCKES. Il Real nel 1998 era guidato da un autentico stratega come l’allenatore tedesco. Heynkes vuol dire vittoria. È stato così con i Blancos. E pure con altre squadre che ha guidato. Memorabile il triplete portato a casa con il Bayern Monaco nel 2012-13. Dopo aver condotto i bavaresi a diventare campioni di tutto, quattro anni fa si è ritirato a vita privata. Adesso si gode la pensione e si culla sui tanti allori conquistati in carriera -