Champions 2017, Juventus all'esame Sporting: un vivaio di talenti
Avversari della Juventus in Champions League, i portoghesi vantano una solida tradizione nel settore giovanile. Se oggi brillano Gelson Martins e William Carvalho, negli ultimi vent'anni i campioni cresciuti al José Alvalade hanno riempito le casse dei Leões. CR7 e Figo furono solo i primi partenti illustri
Ostacolo Sporting Lisbona per la Juventus di Allegri, prossima all’esame portoghese in Champions League. Avversaria biancoverde dallo storico vivaio, cantera d’oro che negli ultimi vent’anni ha svezzato talenti a non finire: una produzione tale da garantire vittorie e monetizzare importanti cessioni. Oggi i nomi appetibili sono quelli di Gelson Martins e William Carvalho, ma i primi furono Figo e Cristiano Ronaldo -
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GELSON MARTINS. In rampa di lancio tra le fila della squadra di Jorge Jesus figura l’ala di origini capoverdiane, 22 anni e un futuro assicurato. Il bilancio in stagione parla di 5 gol in 12 presenze, numeri ad impreziosire un repertorio fondato su una velocità folle e tecnica di prim’ordine. Già 13 presenze in Nazionale e una lunga fila di estimatori, intanto il suo cartellino è già stimato sui 20 milioni di euro -
Juventus-Sporting Lisbona, le probabili formazioni
GELSON DALA. Quasi omonimo del più celebrato Martins, nella rosa dello Sporting va registrata la presenza della punta classe 1996. Angolano alla prima avventura lontano dal suo Paese, Gelson ha fatto subito sfracelli nella squadra ‘B’ dei Leões (16 reti in 20 partite) prima d’irrompere con i grandi. A Lisbona sono certi del valore di questo attaccante già efficace anche in Nazionale (9 gol in 18 incontri) -
Juventus-Sporting Lisbona, le probabili formazioni
IURI MEDEIROS, DANIEL PODENCE. Il reparto offensivo di Jorge Jesus annovera altre due frecce cresciute nel vivaio: parliamo dei due esterni nella cantera dal 2005 ed entrambi apprezzati nell’U-21. Parcheggiati in prestito nella scorsa stagione rispettivamente al Boavista e alla Moreirense, Medeiros e Podence hanno regalato buone prestazioni guadagnandosi la conferma in prima squadra -
Juventus-Sporting Lisbona, le probabili formazioni
WILLIAM CARVALHO. Non è una novità invece il capitano biancoverde, 25enne campione d’Europa nel 2016. In realtà aveva già disputato una finale dell’Europeo U-21, lui che per equilibrio e tentacoli a centrocampo si era già imposto nel 2013 in prima squadra. Naturalmente non mancano le pretendenti per questo colosso da 162 presenze allo Sporting e 40 caps in Nazionale: in caso di partenza è pronto João Palhinha, classe 1995 già presente in zona gol in questa stagione -
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RUI PATRICIO. La bandiera in squadra è piuttosto il portiere classe 1988, legato da 16 anni alla maglia biancoverde nonché l’unica indossata in carriera in 420 occasioni. Titolare della Nazionale portoghese e abile para-rigori, Rui Patricio da ragazzino si destreggiava come attaccante prima d’indossare i guantoni. Una scelta vincente considerando la storia allo Sporting e il trionfo all’Europeo in Francia -
Juventus-Sporting Lisbona, le probabili formazioni
ADRIEN SILVA. Ormai ex capitano, d’altronde dopo 8 anni in prima squadra e 237 presenze complessive, il centrocampista classe 1989 è stato ceduto al Leicester lo scorso 31 agosto seppure con 14 secondi di ritardo dal gong di mercato. Ecco perché rivedrà il campo solo a gennaio, lui che divenne un simbolo dei Leões entrando a 13 anni nel vivaio. Anch’egli faceva parte della spedizione trionfale a Euro 2016 -
Ironia Sporting: "Juve, ci chiamiamo così..."
RUBEN SEMEDO. In estate ha salutato anche il centrale difensivo 23enne, giovane letteralmente esploso nella scorsa stagione dopo le esperienze in prestito. Non è un caso che il Villarreal abbia sborsato 14 milioni di euro per blindarlo, colpo in prospettiva e ottime garanzie per il presente. Gli manca solo l’impatto ufficiale nel Portogallo di Fernando Santos -
Ironia Sporting: "Juve, ci chiamiamo così..."
JOÃO MARIO. A proposito di cessioni onerose, l’addio del centrocampista classe 1993 acquistato dall’Inter garantì la bellezza di 40 milioni di euro nelle casse dello Sporting. Un trasferimento a peso d’oro propiziato dal titolo a Euro 2016 e dalle qualità alimentate a Lisbona: 8 anni nel vivaio e 93 partite (14 gol e 18 assist) in maglia biancoverde, trampolino di lancio verso la Serie A -
Ironia Sporting: "Juve, ci chiamiamo così..."
CARLOS MANÉ. Oltre a João Mario, l’estate 2016 archiviò anche il passaggio dell’ala 23enne in prestito biennale allo Stoccarda. Uno dei tanti talenti cresciuto al José Alvalade, sua casa dall’età di 9 anni: se allo Sporting si ritagliò tre stagioni da 14 gol e 17 assist, Mané si è distinto nell’anno di purgatorio dei tedeschi in B prima dell’infortunio che lo tiene ai box da aprile -
Ironia Sporting: "Juve, ci chiamiamo così..."
CÉDRIC SOARES. Origini tedesche e l’ingresso a 8 anni nel vivaio biancoverde nell’identikit del terzino classe 1991, altro campione d’Europa con il timbro dei Leoni di Lisbona. Tre gli anni in prima squadra a precedere il trasferimento al Southampton per 7 milioni di euro nel luglio 2015. In Nazionale ha accumulato 25 presenze, fiducia ribadita dalle qualità sulla destra per corsa e intensità -
Ironia Sporting: "Juve, ci chiamiamo così..."
DANIEL CARRIÇO. Anche José Fonte, ex compagno di Cédric al Southampton, è cresciuto nel vivaio dello Sporting laureandosi a sua volta campione d’Europa nel 2016. Un difensore come il centrale del Siviglia, all’occorrenza mediano e per tre volte trionfante in Europa League con gli andalusi. La sua parabola iniziò proprio a Lisbona: 6 anni nel vivaio, 5 in prima squadra con 114 partite complessive -
Ironia Sporting: "Juve, ci chiamiamo così..."
ERIC DIER. Qui immortalato con Tiago Ilori, difensore 24enne che ha goduto di minore fortuna nonostante l’investimento del Liverpool (7.5 milioni di euro), l’attuale giocatore del Tottenham è cresciuto proprio in Portogallo in forza allo Sporting: dopo 10 stagioni totali in società, a 20 anni venne blindato dagli Spurs per 5 milioni di euro. Era il 2014, oggi vale cinque volte tanto complice l’impatto tra club e Nazionale -
Ironia Sporting: "Juve, ci chiamiamo così..."
BRUMA. Altro enfant prodige di marca biancoverde, una sola stagione (2012/13) in prima squadra tanto da conquistarsi la tifoseria: forse addirittura troppo, d’altronde Bruma sfuggì a un tentativo di rapimento dei suoi fan terrorizzati dall’idea che potesse trasferirsi al Porto. L’ala classe 1994, originario della Guinea-Bissau, riparò invece al Galatasaray dove è riemerso l’anno scorso. Il suo presente lo premia al Lipsia -
Ironia Sporting: "Juve, ci chiamiamo così..."
JOÃO MOUTINHO. Ex capitano e leader dello Sporting, maglia indossata dal 1999 al 2010 tra settore giovanile e big per il regista 31enne oggi in forza al Monaco. Per spiegare l’eccesso dei tifosi nei confronti di Bruma, forse, la ragione sta nel suo passaggio al Porto per 11 milioni di euro dopo 228 partite da Leone. A Oporto riuscì a trionfare in campionato come nel Principato, lui che faceva parte della spedizione campione d’Europa con il Portogallo nel 2016 -
Ironia Sporting: "Juve, ci chiamiamo così..."
MIGUEL VELOSO. Binari paralleli a Moutinho anche per l’attuale centrocampista del Genoa, qui poco più che ventenne con un taglio di capelli censurabile. Mediano dal mancino educato, forgiato dal 2000 a Lisbona dove accumulò 148 presenze totali. Si trasferì in rossoblù per 9 milioni di euro, destinazione dove è tornato nel 2016 dopo la parentesi a Kiev. L’impatto allo Sporting gli spalancò pure le porte della Nazionale -
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HUGO VIANA. Uno dei tanti baby prodigi dalle attese tradite, lui che spiccava per fantasia bilanciata da una scarsa mobilità. Il vivaio biancoverde e una sola stagione in prima squadra gli regalarono la chiamata del Newcastle (13 milioni di euro). Era il 2002 e aveva 19 anni, inizio di una carriera in picchiata: fatica a trovarsi pure nel ritorno all’Alvalade e a Valencia, si assesta al Braga prima dell’esilio dorato negli Emirati Arabi. Da qui il ritiro a soli 33 anni -
Ironia Sporting: "Juve, ci chiamiamo così..."
NANI. Anche l’attuale attaccante della Lazio è un orgoglioso prodotto dello Sporting Lisbona, club che lo accolse a 17 anni e gli riservò due stagioni di vetrina assoluta. L’esterno di origini capoverdiane raggiunse quindi Ronaldo allo United nel 2007 facendo incetta di titoli, tuttavia a 28 anni tornerà a bussare ai Leoni (37 partite e 12 gol). Le rotte di mercato lo portano quindi al Valencia e al Fenerbahce prima della Serie A -
Ironia Sporting: "Juve, ci chiamiamo così..."
CRISTIANO RONALDO. Pagato 12.000 euro al Nacional, rivenduto al Manchester United per 19 milioni di euro: galeotta fu un’amichevole estiva nel 2003 e, naturalmente, un talento fuori dal comune. Queste le prime tappe del 4 volte Pallone d’Oro, 25 titoli di club in carriera e record a non finire: CR7 appartiene all’Olimpo dei fuoriclasse di sempre, lui che orgogliosamente venne lanciato dallo Sporting Lisbona e che da capitano ha trascinato il Portogallo sul tetto d’Europa. Un po’ come fatto a Madrid in Champions League -
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RICARDO QUARESMA. Compagno di Cristiano in prima squadra nella stagione 2002/03, anche il Trivela trovò la ribalta a partire dai Leoni di Lisbona: esterno d’attacco ad accendere le fantasie con colpi ad effetto ed un bagaglio entusiasmante, Quaresma fallì da 20enne al Barcellona pur consacrandosi al Porto. Poca fortuna anche al Chelsea e all’Inter, la sua dimensione attuale al Besiktas lo premia a 34 anni per la gioia dei tifosi turchi. E sul trono d’Europa con il Portogallo sedeva anche lui -
Ironia Sporting: "Juve, ci chiamiamo così..."
SIMÃO SABROSA. Erede designato di Figo allo Sporting, l’ex biancoverde rientra nell’infinito elenco di ali ed esterni prodotti in Portogallo. Se a 17 anni iniziava a conquistare l’Alvalade, appena 20enne si trasferì al Barcellona senza troppa fortuna come Quaresma che lo emulerà. Altra musica tra i rivali del Benfica e l’Atletico Madrid dove trionfa in patria e in Europa, successi che tuttavia non cancellano i rimpianti per quelle attese solo parzialmente confortate. Ha salutato il calcio nel 2015 dopo l’assaggio in India -
Ironia Sporting: "Juve, ci chiamiamo così..."
LUIS FIGO. Dal 1985 al 1989 nel vivaio, fino a 23 anni in prima squadra quando scelse il Barcellona inaugurando una carriera ad alti livelli. Sarà Pallone d’Oro nel 2000, si inimicherà il Camp Nou per il passaggio al Real Madrid e saluterà all’Inter con 23 titoli di club in bacheca. Ala dalla classe disarmante e leadership innata, Figo affilò le sue qualità proprio allo Sporting Lisbona come tanti talenti negli ultimi vent’anni -
Ironia Sporting: "Juve, ci chiamiamo così..."