Inter Psv, Spalletti: "La mia partita più importante da quando sono qui. Icardi al Bernabeu? Nulla di strano"

Dopo la sconfitta contro la Juventus in campionato, l'Inter si gioca il passaggio del turno nella decisiva sfida di San Siro contro il PSV Eindhoven. I nerazzurri devono ottenere un risultato migliore di quello del Tottenham impegnato a Barcellona. Spalletti in conferenza: "Vecino probabilmente out. Icardi? Era a Madrid come tanti altri, non vedo il problema"

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Spalletti: "Gara con il Psv vale molto per la mia carriera" | Video Sky - Sky Sport HD

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Dopo la conferenza stampa, Spalletti ha parlato in esclusiva ai microfoni di Sky Sport.
 
"Inter-PSV sostituisce per importanza Lazio-Inter, vale molto per la nostra storia, per il nostro futuro, per la carriera mia e dei calciatori. E di conseguenza si avverte l'importanza di questa gara: sono straconvinto che ci sarà un comportamento corretto in base alle nostre aspettative".
 
C'è il rischio di sottovalutare il PSV?
 
"Assolutamente no. Dobbiamo fare attenzione al PSV. Anche se sono ultimi, un conto è arrivarci facendo dei punti, un altro è farlo con una sconfitta. E poi ci sono sempre dei premi che vengono messi a disposizione: i calciatori vorranno fare il bene di chi li paga e dare soddisfazioni ai propri tifosi".
 
Sorpreso dalla presenza di Icardi a Madrid? Qual è la posizione di Spalletti?
 
"No, non vedo quale sia la difficoltà della cosa. Lui ha fatto qualcosa che non vanno a influire sulla sua performance, lui non è andato a creare un problema alla sua disponibilità fisica. È andato ad assistere ad uno spettacolo, perché sente quella partita. Il mio pensiero va dentro un regolamento costruito all’interno dello spogliatoio. Se c’è l’autorizzazione della società, è tutto a posto".
 
Come sta Vecino e come farà fronte alla sua assenza?
 
"Vecino alla fine dello scorso allenamento ha avvertito un dolorino al quadricipite. Non sembrava niente di importante, ma non migliorando abbiamo fatto degli accertamenti: è giusto fermarlo per evitare che si vada incontro a problemi più gravi. Per sostituirlo abbiamo più soluzioni, Asamoah a centrocampo è una di queste. Cercherò di forzare la presenza di Nainggolan, ma abbiamo risposte e soluzioni dentro noi stessi, non possiamo cercarle fuori".
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Ultimamente l'Inter è stata poco cinica. Come risolverà questo problema domani?
"I calciatori non sono più dei bambini, sono professionisti che sanno valutare l'importanza di una partita. I miei calciatori stanno facendo molto bene il loro lavoro, è chiaro che domani l'importanza della partita sarà maggiore".
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Come stanno Vecino e Nainggolan?
"Vecino ha fatto un esame e probabilmente non sarà disponibile. Nainggolan ha bisogno di un periodo di giorni di riposo, altrimenti rischia una ricaduta. Dovremo fare un ulteriore approfondimento sul problema di Nainggolan, quello di Vecino mi sembra difficile da risolvere".
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Più volte in questa stagione ha richiamato l'orgoglio di vestire la maglia dell'Inter: quanto conta in una partita così e cosa si aspetta da San Siro?
"Mi aspetto la presenza emotiva. E poi traggo una conclusione: in questa Inter, l'unico certo ad avere una maglia da titolare è il nostro pubblico. Sono quelli che hanno lavorato meglio di tutti durante tutta la scorsa stagione e in questa. Loro ci sono sempre, anche in quelle partite in cui non siamo stati al nostro livello.
La nostra mentalità deve essere quella di giocare 38 partite da leoni, non una. Perché nella singola partita contro la Juventus abbiamo dimostrato di poter vincere, al di là che l'abbiano fatto loro meritatamente. La svolta deve essere mantenere la qualità nell'arco di tutta la stagione".
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Crede che possa essere anche la partita di Perisic, visto che il suo rendimento in termini di gol e assist è calato?
"Questa partita la sentono tutti. So che si fanno più attenzioni per i gesti che determinano il risultato, ma ci sono anche i metri percorsi, i recuperi: e Ivan alla nostra squadra serve, perché ci aiuta a non essere in inferiorità numerica quando rientriamo. Lui ha un'importanza nel gioco aereo: è tra i più forti per fare da tramite in attacco, ci aiuta nella difesa a zona sui calci piazzati. Contano anche altre cose, altrimenti farei giocare soltanto quelli che possono fare gol. Non sempre la somma di due calciatori messi insieme dà il risultato sperato, va calcolato anche il contesto della squadra".
 
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Dà fastidio sentire che il Barcellona potrebbe lasciare qualche titolare di troppo in panchina?
"Mi viene da pensare che al Barça si stiano offendendo per il nostro ragionamento di mettere in dubbio la loro etica professionale. Loro sono il Barcellona e hanno tutto questo seguito perché da loro lavorano solo persone serie. L'unico errore che potremmo fare è creare attenzione al risultato del Barcellona. Dobbiamo pensare a vincere la nostra partita, contro una squadra che, non dimentichiamolo, era in terza fascia al sorteggio. Questa partita è la più importante da quando io sono all'Inter, prende il posto di Lazio-Inter dell'anno scorso: è lo step successivo".
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Cosa è successo con Icardi, che è andato a Madrid a vedere River-Boca?
"Non vedo il problema, c'erano tanti altri calciatori di altre squadre. Questa è una cosa che si gestisce, non ha fatto niente di strano. E' come andare a cena da qualche altra parte, come andare a vedere uno spettacolo".
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Cosa hanno lasciato le sconfitte di Londra e Torino?
"Partendo da queste partite, l'analisi è proprio quella che ho fatto prima: quei cali di tensione che ci costano. Per quanto mi riguarda, la differenza tra noi e la Juventus ad esempio la vedo nelle nostre vittorie mancate contro Parma, Atalanta e non nel singolo scontro diretto. Dobbiamo fare meglio nelle 38 partite".
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Sarà possibile ritrovare le certezze che l'Inter aveva prima di questo mese?
"Per quanto mi riguarda, le abbiamo mantenute. A volte non riusciamo a mettere tutto quello che abbiamo in tutto l'arco della partita. E in questi cali di concentrazione, gli altri si prendono dei vantaggi. Tranne che con l'Atalanta, non ho riscontrato tutti questi problemi. Chiaro che quando non vinci le partite diventa tutto più difficile. Stiamo bene, abbiamo tutto per vincere la partita e piacere ai nostri tifosi".
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Comincia la conferenza di Spalletti.

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Terminata la conferenza stampa di Danilo D'Ambrosio e Matteo Politano, tra poco toccherà a Luciano Spalletti.

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D'Ambrosio: "Quella di domani è una partita a sé. Essere reduci da una sconfitta non cambia le cose, daremo comunque il massimo".

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Politano: "Io titolarissimo? Normale sentire un po' di pressione, soprattutto quando si gioca a San Siro davanti a tanti spettatori".

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D'Ambrosio: "Il ballottaggio con Vrsaljko? Tra di noi c'è un bel rapporto, anche fuori dal campo. Siamo in una grande squadra e la competitività deve esserci: tra di noi c'è ed è sana. Peccato che lui abbia avuto dei problemi fisici in questa prima parte, perché per essere competitivi bisogna avere alternative. E la società lavora in quest'ottica".

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D'Ambrosio: "La sconfitta contro la Juve? Quando si perde non si è mai contenti, Spalletti compreso. Ha sottolineato le occasioni non sfruttate a Torino, noi dobbiamo essere più concreti".

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Politano: "Passare il girone sarebbe fantastico. Poi ci concentreremo sul campionato, siamo tutte lì. Ma siamo l'Inter e dobbiamo cercare di arrivare più lontano possibile in tutte le competizioni".

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D'Ambrosio: "Siamo l'Inter e dobbiamo pensare al massimo, non ci dobbiamo accontentare di passare il girone. Se ci qualificheremo agli ottavi, dobbiamo comunque pensare a vincere. In campionato non ci accontenteremo di arrivare quarti".

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D'Ambrosio: "La fase difensiva meno brillante? Il problema non è mai di un solo reparto. Chiaro che i 4 gol a Bergamo pesano sul totale dei gol subiti. Il campionato di Serie A è difficile, gli attaccanti sono bravi e se lasci mezzo metro concedi il gol".

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Politano: "La sostituzione a Torino? Sto bene, magari non ero abituato a giocare ogni tre giorni. Spalletti ha deciso così, abbiamo tanti giocatori forti in panchina e quindi ci sta".

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