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Champions League, Haaland fa tripletta all'esordio in Salisburgo-Genk. VIDEO

Champions League

Fabrizio Moretto

Debutto da sogno per il classe 2000 nell'Europa dei grandi, con tre gol messi a segno nella goleada del Salisburgo ai danni del Genk. Protagonista al Mondiale U20, il figlio d'arte norvegese continua a registare numeri da urlo: sono già 17 i centri in stagione

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105 secondi. Tanti ne sono bastati a Erling Braut Haaland per bagnare con un gol, da rapinatore d'area di rigore, il suo debutto in Champions. Finita lì? No, perché al 34' è arrivato il bis e in chiusura di primo tempo ha completato la festa con la tripletta. Una serata impossibile da dimenticare per il norvegese. L'attaccante si è sempre contraddistinto per precocità e fiuto del gol, lo stesso che lo accompagna fin dai suoi primi passi e che adesso lo colloca tra i talenti più importanti del panorama internazionale. Classe 2000, il suo nome era già circolato in estate, quando si era abbattuto come un uragano sulla povera difesa dell'Honduras, firmando 9 gol nella sfida tra la sua Norvegia e la Nazionale centro-americana al Mondiale U20. Una prestazione non casuale, ma seguita da un inizio di stagione incredibile con la maglia del Salisburgo: 11 centri nelle prime 7 giornate di campionato (e 5 assist vincenti), tra cui una tripletta, replicata poi nel primo match di coppa austriaca e, appunto, nell'esordio in Champions contro il Genk. Totale? 17 centri in stagione, con un intero anno ancora all'orizzonte per migliorare le sue statistiche da gigante. E il tutto a soli 19 anni e 58 giorni. Meglio di lui, in Champions, hanno fatto solo Raul e Rooney - i più giovani di sempre a segnare una tripletta nella Coppa dalle grandi orecchie -, ma un record è comunque riuscito a stabilirlo. Nessuno prima di lui, infatti, aveva mai siglato una tripletta all'esordio nei primi 45 minuti.

Figlio d'arte e killer d'area di rigore

Una prestazione perfetta contro la formazione belga, chiusa con il 100% di finalizzazione. Nessuna sorpresa per il Salisburgo che, ancora 18enne, lo ha pescato dal Molde lo scorso gennaio per 5 milioni e ora, in attesa di altri colpi da fenomeno, pregusta già una ricchissima plusvalenza. Nel club norvegese era stato Ole Gunnar Solskjaer a farlo debuttare, sorpreso in positivo dalla sua fame di gol, sintesi perfetta del suo strapotere fisico e di un'ottima tecnica di base in grado di renderlo compatibile con qualsiasi compagno di squadra. Il calcio, del resto, scorre da sempre nelle vene del norvegese. Il padre, Alf-Inge Rasdal, è stato un buon difensore del Manchester City, reso celebre al mondo intero dal fallo-killer subito da Roy Keane in occasione di un derby negli anni 2000. A differenza del papà, però, il giovane Haland ha preferito spostarsi sul lato opposto del terreno di gioco e consacrarsi come attaccante. E i primi risultati non possono che dare ragione alla scelta effettuata. Primi, ma non primissimi, considerando che il giocatore nativo di Leeds ha cominciato a lasciare il segno già a 15 anni, trovando le prime presenze a livello professionistico con la maglia del Bryne. Poi il salto al Molde nel 2017, con la quale ha raccolto i primi gettoni in Europa e ripagato la fiducia dell'attuale manager del Manchester United. Come? Con la solita precocità, caratterizzata da 4 reti in 5 partite nei preliminari di Europa League. Il 1° luglio 2018 ha, invece, segnato la data della sua definitiva esplosione. Il Molde va in trasferta sul campo del Brann e l'attaccante cala il poker personale tra il 4' e il 21', confermando di avere qualcosa di speciale. Il Salisburgo non si è fatto scappare l'occasione, anticipando la concorrenza, e negli ultimi impegni internazionali il talentuoso Haland ha esordito con la Nazionale maggiore. Un'ascesa continua che accende i riflettori su di lui e mette in guardia il Napoli. Nello scontro diretto sarà impossibile abbassare la guardia.