L'allenatore nerazzurro alla vigilia del match contro i campioni di Francia: "Arrivati fin qui avendo superato ostacoli difficili, abbiamo le nostre convinzioni. Vacanze? Non le ho ancora prenotate...". L'Atalanta è l'unica italiana rimasta: "Dispiace, pensavamo che la Juventus potesse arrivare a Lisbona"
Di nuovo Champions, dopo i quattro gol segnati al Valencia lo scorso 10 marzo. Il coronavirus si era appena abbattuto sull'Italia e su Bergamo, tanto che gli spalti del Mestalla rimasero chiusi. Non ci saranno spettatori nemmeno al Da Luz, dove l'Atalanta se la vedrà contro il Psg nei quarti di finale del torneo: "Ormai ci siamo, più si avvicina la partita e più adrenalina c'è - ha spiegato Gian Piero Gasperini ai microfoni di Sky Sport - giochiamo in uno stadio meraviglioso, nel tempio del Benfica. Peccato che non ci sia il pubblico, questo è il rammarico di tutti". La sua è l'unica italiana rimasta ancora in corsa nella massima competizione europea: "Sinceramente dispiace - ha continuato l'allenatore - pensavamo che la Juventus avesse grandi possibilità di arrivare fra le prime otto. Il Napoli invece ha fatto una grande partita con il Barcellona pur avendo l'impegno più difficile, gli azzurri devono essere orgogliosi. Siamo rimasti noi, cercheremo di fare del nostro meglio". Tutta Italia tiferà Atalanta, un po' come succede con la Nazionale: "E' una cosa rara, ci darà la carica per fare una bella figura", ha spiegato con il sorriso Gasperini: "Se ho già prenotato le vacanze? Non ancora, spero di farlo il più tardi possibile (ride ndr)".
"Fiducia di poter fare bene"
Dopo il lockdown l'Atalanta ha perso solo una partita, ovvero l'ultima giornata di campionato contro l'Inter. Per il resto è stato uno show: "Loro sono una grande squadra, in Francia dominano da anni in coppa e campionato - le parole di Gasperini - hanno grandi giocatori. Ma noi siamo arrivati fin qui superando ostacoli difficili. Partita complicata, però abbiamo la fiducia di poter fare bene". La Ligue 1, a differenza della Serie A, non è ripartita in seguito al coronavirus: "Però questo non ha creato differenze grandissime - ha spiegato l'allenatore - noi abbiamo giocato 13 volte in pochissimo tempo, loro hanno fatto due finali di coppa e poi amichevoli. Non è così certo quale sarà la squadra più in condizione, non ci saranno vantaggi per nessuno". Nessun messaggio motivazionale: "Ci portiamo dentro tante emozioni e situazioni vissute in questi mesi. Anche queste faranno la differenza sul campo". Il caldo? Nessun problema: "Creerà la possibilità di assistere ad una partita migliore". Chiosa sulla possibile assenza di Mbappè: "Per adesso sappiamo che non ci sarà Di Maria perché è squalificato. Ma gli altri ci saranno. O almeno noi così sappiamo".
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"Non perderemo mai: o vinceremo o impareremo"
L'allenatore nerazzurro è poi intervenuto in conferenza stampa, spiegando come, arrivati a questo punto, l'esperienza dell'Atalanta in Champions League sarà comunque positiva: "Qualunque cosa accada per noi non sarà una sconfitta: o vinceremo o impareremo. Prendiamo questa competizione anche con l'obiettivo di fare esperienza e di crescere a livello internazionale, cercando però sempre di vincere". Gasperini ha poi analizzato la sfida contro il PSG, sfatando però il mito secondo cui l'Atalanta sarebbe favorita dalla disputa della gara in soli 90 minuti: "Avrei preferito giocare andata e ritorno perchè non abbiamo parametri a cui riferirci. Storicamente in questa Champions siamo andati meglio nelle gare andata e ritorno. Neymar? E' uno dei giocatori più forti al mondo, ma abbiamo incontrato tanti giocatori di grande qualità. Cercheremo di metterlo nelle condizioni di difendere e non di offendere". Infine, l'allenatore dell'Atalanta è tornato sulle emozioni portate da questo grande impegno: "Sappiamo bene l'attesa che c'è intorno a questa gara e quest'anno purtroppo c'è anche una motivazione in più per fare bene. Vogliamo rappresentare nel modo migliore il nostro territorio, la capacità di reagire e provare a regalare un sorriso a Bergamo. Personalmente mi sono preoccupato sul lavoro dal punto di vista tattico, cercando di ridurre tutto ai 90 minuti sul campo".