
Crisi Barcellona, le ragioni e i numeri del flop
Un universo perfetto fino a qualche anno fa che ora rischia di implodere. Il Barcellona chiude la sua stagione senza trofei come non accadeva dal 2007/2008 e adesso si preannuncia una rivoluzione, a partire dalla panchina. Tra le ragioni del flop, colpi milionari che non hanno reso, giocatori strapagati e un vivaio che non sforna più talenti come un tempo

Una stagione da dimenticare, un flop difficile da cancellare. La peggior sconfitta di sempre nelle coppe europee è solo l’atto finale di una pessima annata per il Barça, che nel post lockdown ha gettato via la Liga consegnandola al Real Madrid (vittorioso in rimonta) ed è uscito ai quarti di Champions in modo fragoroso. Aggiungiamoci i fallimenti in Copa del Rey (uscito ai quarti) e in Supercoppa di Spagna e si ottiene la prima stagione senza titoli dal 2007/08, anno prima dell’avvento di Guardiola. Risultati che, come in quel caso, preannunciano una rivoluzione
FLOP BARCELLONA: LA RASSEGNA STAMPA
Partiamo proprio dal confronto con l'era Guardiola, durata "solo" 4 anni ma in grado di riempire la bacheca del club con 14 trofei. Dopo Pep il Barça ne ha conquistati 15, appena uno in più, ma nel doppio degli anni, otto
RIVOLUZIONE BARCELLONA: I NOMI PER LA PANCHINA
Cosa è accaduto in questi anni? Il Barcellona, innanzitutto, è diventato il club con il monte ingaggi più alto nel mondo del calcio. I suoi giocatori mediamente guadagnano 12 milioni ciascuno all'anno (con la riduzione del 70% richiesta dal club a marzo per la vicenda coronavirus)

Ma il club non ha badato a spese nemmeno sul mercato, dove ha speso un miliardo negli ultimi 6 anni con colpi che non hanno lasciato il segno in maniera indelebile né cambiato significativamente il volto alla squadra

A ciò si aggiunge un settore giovanile che non contribuisce più come un tempo. Era il 25 novembre 2012 quando il Barcellona stendeva il Levante (0-4) con un 11 di giocatori provenienti tutti dalla Masia. Unico “intruso” tra i titolari Dani Alves, che però si infortunò dopo pochi minuti lasciando il posto a Montoya, dando vita a una formazione di soli canterani. Otto anni dopo, contro il Bayern, di quella magnifica sfornata sono rimasti in 3 (Piqué, Busquets, Messi) ai quali si è unito il solo Sergi Roberto, a testimonianza dello scarso ricambio

Ricambio che non è avvenuto nella giusta maniera soprattutto a centrocampo, il reparto in cui il Barça di Guardiola faceva la differenza con i suoi palleggiatori. Xavi e Iniesta non ci sono più e trovarne gli eredi sembra una missione impossibile. Ci hanno provato Fabregas, Arthur, De Jong, senza riuscire a toccare quei picchi; ci proverà Pjanic dalla prossima stagione

Infine, il fantastico mondo del Barça ha iniziato a scricchiolare anche fuori dal campo: dalle questioni societarie legate allo scandalo “Barçagate” (con il club avrebbe pagato una società per creato e gestito account social allo scopo di screditare personaggi “scomodi” alla dirigenza) alle tensioni tra giocatori e dirigenti (con critiche aperte soprattutto da parte di Messi ad Abidal e Bartomeu)