Inter, Calhanoglu e gli altri giocatori turchi: cosa fanno oggi?
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L'Inter va a Istanbul con l'obiettivo di conquistare la quarta Champions League della sua storia. Con la terra turca non ha legami stretti fatta eccezione per quella dei giocatori turchi passati in nerazzurro. Ecco la loro storia oltre a quella di Calhanoglu, il punto di contatto oggi tra le due realtà
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- Il primo turco nella storia nerazzurra è arrivato nell’estate 2000. Leggenda della sua Nazionale (ad oggi resta sua la rete più veloce di sempre in un Mondiale), fu acquistato per circa 12 miliardi delle vecchie lire dal Galatasaray. Considerato uno dei titolari nel girone d’andata, iniziò bene con due gol e un assist nelle prime quattro, ma finì poi per perdere progressivamente il posto. Nella stagione successiva, invece, non scese mai in campo e a gennaio fu ceduto gratuitamente al Parma
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- Sebbene resti ancora il miglior cannoniere nella storia della Turchia, l’ex attaccante oggi ha dovuto abbandonare la sua terra natia. In netta opposizione con il governo di Erdogan, si è trasferito negli Stati Uniti ed è dovuto ripartire quasi da zero: è diventato, infatti, un autista di Uber
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- Nell’estate 2001 furono addirittura due i giocatori turchi acquistati dai nerazzurri, entrambi provenienti dal Galatasaray. Il primo fu Emre che, con le sue 115 presenze, resta il turco più presente con la maglia dell’Inter. Molto amato dai tifosi per la sua tecnica e il suo temperamento, fu preso a costo zero non ancora 21enne, ma la sua esperienza (durata quattro anni) fu condizionata dai continui infortuni che ne limitarono il talento. Nel 2005 fu ceduto al Newcastle per 5 milioni
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- Come tanti suoi colleghi, oggi Emre è passato dal campo alla panchina diventando allenatore. Prima, però, c’è stata un’esperienza da direttore sportivo al Fenerbahce (con cui aveva concluso la carriera da giocatore), di cui è stato anche allenatore ad interim: lì ha capito la sua strada e dall’ottobre 2021 ha assunto la guida del Basaksehir
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- Nell’estate 2001 arrivò a Milano anche l’altro centrocampista turco che aveva brillato in patria e in Europa con il Galatasaray. Pure lui preso da parametro zero, non riuscì mai a imporsi con la maglia dell’Inter. Appena 11 partite disputate il primo anno, qualcuna in più nella stagione successiva ma senza incidere, fino al progressivo declino alla terza prova. Nel 2004, dunque, tornò in Turchia accordandosi con il Besiktas
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- Allenatore lo è diventato anche lui e ben prima del suo collega. Partito come Commissario Tecnico della Turchia U-19 e vice del Ct Avci per quella maggiore, ha guidato in serie Elazigspor, Gaziantepspor, Sivasspor, Goztepe, Alkhisar e Rizespor prima del grande salto al Basaksehir, con cui ha vinto il titolo nel 2019-20. Oggi è l’allenatore del Galatasaray e pochi giorni ha vinto il campionato turco
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- Il 2002 segnò l’acquisto di un altro centrocampista turco, preso nell’ambito di uno scambio con il Milan che vide Simic fare il tragitto opposto. In nerazzurro, tuttavia, non riuscì mai a scendere in campo. A poco più di un mese dal suo arrivo, infatti, fu ceduto in prestito oneroso al Galatasaray e l’anno dopo al Werder Brema, con cui vinse la Bundesliga, che decise di riscattarlo nell’estate 2004 per 500 mila euro
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- Anche il classe ‘73 ha seguito lo stesso percorso: da giocatore ad allenatore, cominciando la sua nuova carriera alla guida della Turchia U21. Poi è stato vice allenatore del Galatasaray, ruolo che è tornato ad occupare una seconda volta fino al 2021 in quella che resta la sua ultima esperienza
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- Senza tracce è stata pure l’esperienza del terzino. Preso da svincolato (dopo sei anni al Fenerbahce) a luglio 2016, finì subito fuori dai piani di Frank De Boer – arrivato sulla panchina nerazzurra al posto del dimissionario Mancini – e se ne andò prima ancora di raccogliere una presenza ufficiale: a prenderlo fu il Besiktas in prestito, poi riscattato l’anno successivo per 750 mila euro
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- Dei cinque turchi citati oggi è l’unico ancora in attività. Dopo il Besiktas, il ritorno al Fenerbahce e i 15 mesi al Karagumruk, a gennaio ha firmato per il Basaksehir
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- C’è un sesto turco nella storia nerazzurra, sebbene nato in Germania, ed è l’unico che è arrivato a giocarsi un trofeo così importante. Preso a parametro zero dai cugini del Milan nella passata stagione, è diventato sempre più un punto fermo di Inzaghi che gli ha costruito attorno anche un importante ruolo da regista durante l’assenza di Brozovic. E ora è pronto a lasciare un segno indelebile per l’Inter