La grande chance della Roma e del calcio italiano
Conference League ©GettyLa finale di Conference League tra Roma e Feyenoord può interrompere tanti e lunghi digiuni. Quello dei giallorossi con la vittoria di un trofeo che manca dal 2008, quello del calcio italiano con un'affermazione europea, assente dal 2010, e quello di Josè Mourinho, la cui bacheca è ormai rimasta aggiornata al 2017
Non era ancora nato Lorenzo Pellegrini. Sarebbe venuto al mondo a cinque anni di distanza da quel 22 maggio del 1991, quando allo Stadio Olimpico la Roma di Ottavio Bianchi provò, senza riuscirci, a ribaltare il 2-0 patito a Milano nella finale d’andata di Coppa Uefa contro l’Inter. Il capitano giallorosso era Giuseppe Giannini.
Il digiuno della Roma
Trentuno anni dopo la Roma ha un’altra possibilità, stavolta lontano da casa e in gara secca. A Tirana contro il Feyenoord, l’obiettivo è conquistare la prima edizione della Conference League. L’ultima, di 55 partite ufficiali disputate in questa stagione, è senza dubbio la più importante. In palio c’è un trofeo che la Roma non vince dal 2008, la Coppa Italia contro l’Inter con Luciano Spalletti in panchina e Daniele De Rossi capitano. Un titolo che arrivò alla fine di quella stagione quasi come una consolazione, dopo aver lottato fino all’ultima giornata sempre contro i nerazzurri di Mancini e Ibrahimovic per lo Scudetto. Da quel 24 maggio 2008, mai più nulla. Andò vicinissima al trionfo due anni dopo con Claudio Ranieri allenatore, ma anche quella volta sia in finale di Coppa Italia che nell’ultima di campionato a spezzare i sogni giallorossi ci pensò l’Inter, passata nel frattempo nelle mani di Josè Mourinho. Era l’anno del Triplete, il 2010, quello concluso con il successo a Madrid in finale di Champions League contro il Bayern Monaco. L’ultimo trofeo europeo conquistato da una squadra italiana.
Il digiuno del calcio italiano e di Mourinho
Negli ultimi dodici anni, infatti, soltanto la Juventus di Allegri, ko in due finali di Champions, e l’Inter di Conte, sconfitta ad agosto 2020 dal Siviglia in Europa League, sono riuscite ad arrivare all’ultimo atto di una competizione europea. Basta questo per capire che Roma-Feyenoord non sarà soltanto la serata di tutti i romanisti, ma un evento notevole per tutto il calcio italiano. E a provarci, dodici anni dopo, sarà ancora Josè Mourinho. Anche l’allenatore portoghese ha voglia di tornare a vincere, non gli capita dal 2017 sulla panchina del Manchester United, nella finale di Europa League a Stoccolma contro un’altra olandese, l’Ajax. In campo quel giorno anche Smalling e Mkhitaryan, entrambi partiti per Tirana con l’obiettivo di regalare alla Roma il secondo trofeo europeo della sua storia, sessantuno anni dopo la Coppa delle Fiere, sollevata al cielo dell’Olimpico da Giacomo Losi.