È già amore tra il Milan e Modric: il croato, al debutto ufficiale in rossonero, ha fatto impazzire i tifosi con la semplicità delle sue giocate che nascono da una classe purissima. Ovazione nel prepartita per la sua presentazione, applausi scroscianti a ogni pallone toccato una volta entrato in campo. E un numero, con una semplice finta di corpo, che ha fatto definitivamente innamorare i tifosi
TUTTI PAZZI PER LUKA
- Luka Modric ha già conquistato il Milan e i suoi tifosi. A San Siro, al debutto ufficiale con la maglia rossonera, è entrato in campo al minuto 66 della partita di Coppa Italia contro il Bari: da quel momento, ogni suo singolo tocco di palla, anche il più semplice, è stato salutato da applausi e ovazioni del pubblico milanista. Ma la sua celebrazione era iniziata già nel prepartita
IL SALUTO PRIMA DELLA PARTITA
- In occasione di Milan-Bari il club rossonero aveva organizzato la presentazione al pubblico, in grande stile, dei suoi nuovi 7 acquisti. Chiamati uno alla volta, tra musica e giochi di luci, sono usciti dal tunnel degli spogliatoi Pietro Terracciano, Athekame, De Winter, Estupinan, Ricci, Jashari e infine Modric
- Inevitabilmente, San Siro si scatena quando esce lui Un lungo oooohh di attesa, poi il boato quando il croato sbuca dal tunnel e il suo nome ripetuto più volte da tutto San Siro. Un'ovazione
L'INGRESSO IN CAMPO
- Si gioca. Modric parte in panchina, il Milan va subito avanti (Leao, subito sostituito da Gimenez per un fastidio al polpaccio) e raddoppia nella ripresa (Pulisic al 48’). Il minuto 66 è quello dell’ingresso di Modric. Il pubblico inizia a scaldarsi già quando lo vede in piedi a bordocampo mentre si prepara, la sostituzione è accolta da una nuova ovazione. E lì inizia qualcosa di molto particolare…
APPLAUSI A OGNI TOCCO DI PALLA
- Modric gioca per 28 minuti. E fin dal primo momento, ogni suo singolo tocco di palla è salutato da applausi scroscianti di San Siro. Ogni tocco. Il primo in assoluto, per dargli il benvenuto. Ma poi anche il secondo, il terzo… tutti. Che sia un passaggio ricevuto e stoppato, un appoggio a un compagno, un controllo. Applausi.
- Figuratevi quando Modric va a calciare il suo primo corner della sua nuova carriera rossonera. Altra pioggia di applausi. E ancora, si può dire, non ha fatto niente… (o meglio: fatta da lui, ogni cosa appare semplice. Basta vedere con quale naturalezza apre il gioco trovando con un lancio millimetrico un compagno sul lato opposto del campo per comprenderne la classe innata)
LA PRIMA MAGIA
- Modric decide allora di regalare qualche perla. Come sa fare lui, senza bisogno di strafare. Gli basta quasi non toccare nemmeno il pallone. Succede al minuto 76: Modric riceve palla appena dentro l'area, fa una finta di corpo e poi girando su se stesso si libera dell'avversario, trovando lo spazio per il tiro. La conclusione però è centrale
POTREBBE SEGNARE, MA LA PASSA
- E al 90’, addirittura, la possibilità di segnare un gol che avrebbe fatto impazzire San Siro. Modric si inserisce in area sul lato destro, affonda arrivando fino all'area piccola e a quel punto vede chiaramente la porta davanti a sé. Anziché cercare un diagonale in rete però si spinge ancora di più sul fondo e poi mette al centro un pallone su cui nessuno si avventa. Un eccesso di altruismo che ovviamente viene salutato con altri applausi scroscianti
REIJNDERS "BARRATO"
- La conferma che l'acquisto di Modric abbia fatto dimenticare persino la dolorosa cessione di Reijnders si era già avuta vedendo questa maglia: il 14 resta, ma il nome di Reijnders viene barrato e sostituito (sotto) da quello del nuovo idolo di casa
