Gli errori decisivi del Milan contro l'Arsenal

Europa League

Federico Aquè

RamseyCOPE

Prima della partita Gattuso aveva detto che l'Arsenal era più forte del Milan, ed effettivamente è stato così, ma i rossoneri hanno commesso davvero troppi errori

 

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I momenti di forma opposti di Milan e Arsenal - i rossoneri non perdevano da più di due mesi, i “Gunners” avevano perso le ultime quattro partite giocate - lasciavano intuire una sfida più aperta di quella che è andata in scena a San Siro. Nella classica conferenza stampa di presentazione, Gennaro Gattuso aveva provato a smorzare gli entusiasmi: «Tutti dicono che possiamo fare paura all’Arsenal, ma sulla carta sono più forti di noi».

Tutti gli errori nel primo gol di Mkhitaryan

Ed effettivamente l’Arsenal si è rivelato più forte del Milan, fisicamente e a livello tecnico, e anche gli aggiustamenti con cui Gattuso ha risollevato la stagione dei rossoneri sono sembrati inadeguati per arginare la qualità dei migliori giocatori a disposizione di Wenger. L’Arsenal ha dominato soprattutto sulla propria fascia sinistra, dove poteva contare sulla spinta di Kolasinac e l’intraprendenza di Mkhitaryan, letteralmente imprendibile per Calabria, ma il vero punto debole del Milan sono state le ricezioni tra le linee concesse a Özil, in una di quelle partite in cui la sua intelligenza negli smarcamenti e la sua sensibilità tecnica fanno crollare gli schieramenti avversari. È stata per certi versi una sorpresa, visto che uno dei punti su cui Gattuso aveva lavorato con maggiore efficacia era proprio la copertura del centro in fase difensiva.

Özil ha invece trovato con continuità spazi per ricevere ai fianchi o dietro Biglia e con i suoi passaggi è stato decisivo: il tedesco ha servito l’assist per entrambi i gol dell’Arsenal, il primo trovando a memoria Mkhitaryan a sinistra con un lancio morbidissimo, il secondo aspettando il momento ideale per premiare l’inserimento di Ramsey e metterlo davanti a Donnarumma.

La facilità con cui il Milan si è allungato per contrastare il palleggio dell’Arsenal nelle azioni che hanno generato i due gol è stata decisamente poco in linea con le abitudini delle ultime settimane. Nello sviluppo del primo gol i rossoneri hanno lasciato consolidare il possesso ai “Gunners” nella propria metà campo, concedendo a Xhaka tempo e spazio per calibrare il cambio di gioco verso Kolasinac. Calabria ha vinto l’uno contro uno col terzino bosniaco, ma ha poi commesso l’errore decisivo che ha generato la ripartenza dell’Arsenal: un passaggio sbagliato nel momento in cui c’erano tutti i presupposti per risalire il campo. Özil ha anticipato il possibile intervento di Biglia alzando di prima il pallone verso Mkhitaryan e a quel punto la difesa rossonera non ha avuto più tempo di intervenire. L’armeno si è smarcato nello spazio lasciato libero da Calabria, ha puntato Bonucci e ha battuto Donnarumma con un tiro deviato dallo stesso capitano milanista.

Tutti gli errori nel gol di Ramsey

L’azione che ha portato al 2-0 ha riassunto ancora meglio le difficoltà del Milan. Tutto è iniziato da una rimessa laterale di Ricardo Rodríguez: Cutrone scivola e non riesce a controllare una sponda di testa di Bonaventura, l’Arsenal recupera palla con Chambers, che verticalizza subito su Ramsey, pescandolo alle spalle di Biglia. Wenger aveva schierato il gallese come interno di centrocampo in coppia con Xhaka, Wilshere giocava invece da trequartista preoccupandosi di facilitare la risalita del campo e di marcare Biglia. Özil invece partiva dalla destra, ma si muoveva liberamente alla ricerca di spazi nello schieramento del Milan in cui ricevere e rifinire la manovra.

Questo era lo schieramento iniziale, ma al momento in cui Chambers ha recuperato il possesso dalla rimessa sbagliata dal Milan nessuno dei tre si trovava nelle posizioni di partenza: Wilshere e Ramsey avevano invertito i loro ruoli, con il gallese che si era inserito dietro a Biglia, Özil era molto libero al centro del campo, dopo l’infelice tentativo dei centrocampisti rossoneri di accorciare nella zona della palla e, in particolare, dopo che Kessié si era alzato su Wilshere, lasciando alle sue spalle una prateria in cui il tedesco ha potuto ricevere comodamente. Così il gallese ha ricevuto il passaggio di Chambers e ha girato la palla al volo di tacco a Welbeck, che l'ha passata a Özil. Il tedesco a quel punto ha avuto tutto il tempo di controllare e guardare proprio l’inserimento di Ramsey. Özil ha aspettato il momento migliore per battere il tentativo di fuorigioco della difesa del Milan, disordinata dal ripiegamento maldestro di Biglia, che non si è stretto abbastanza vicino al centrale di difesa e si è staccato anche di un metro in avanti. Il tedesco ha fatto la cosa che sa fare meglio: ha servito Ramsey con un assist calibrato al millimetro, e il gallese, solo davanti a Donnarumma, lo ha saltato e ha concluso a porta vuota.

Anche in questo caso, come in occasione del primo gol, la squadra di Gattuso non ha trovato il momento giusto per alzarsi sul portatore di palla, ha finito per allungarsi e si è ritrovata scoperta sulle ripartenze dei “Gunners”. Nell’azione del 2-0 è stato Chambers ad approfittarne per servire Ramsey nello spazio allo spalle di Biglia, spingendo così all’indietro la difesa rossonera. In quella dell’1-0, invece, il Milan aveva pagato l’atteggiamento poco chiaro sul primo possesso dell’Arsenal: lasciando troppo tempo a Xhaka, la squadra di Gattuso ha concesso un cambio di gioco che ha spinto ancora una volta all’indietro la difesa milanista, creando i presupposti per quello che sarebbe successo pochi secondi dopo: lasciare l’isolamento a un giocatore come Mkhitaryan è un rischio che nessuno può permettersi.

Insomma, in assenza di pressione la qualità dei giocatori più forti dell’Arsenal ha finito per fare la differenza. L’analisi di Gattuso a fine partita si è concentrata proprio sulla facilità con cui l’Arsenal ha aperto lo schieramento del Milan con le ricezioni tra le linee dei suoi trequartisti.

Il 2-0 di Milano costringerà i rossoneri a compiere una vera e propria impresa a Londra per passare il turno. Servirà cancellare gli errori che sono costati i due gol, ma anche avere un piano migliore per rendere più sottile il gap dal punto di vista tecnico. Nonostante il periodo di crisi che sta attraversando l’Arsenal, la sfida d’andata ha dimostrato che al Milan manca ancora qualcosa per poter brillare a questi livelli.