Arsenal-Napoli, le chiavi tattiche della sfida

Europa League

Daniele V. Morrone

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La squadra di Unai Emery ha un grande potenziale offensivo ma soffre in difesa, soprattutto sulla fascia destra. Il Napoli dovrà sfruttare questa debolezza per segnare almeno un gol e indirizzare il confronto

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Arsenal-Napoli è la partita di cartello e la più incerta del turno di stasera di Europa League, e potrebbe essere quasi considerata come una finale anticipata. La vigilia è stata contraddistinta dai convenevoli tra i due tecnici, che si conoscono bene e si stimano. In campo, invece, si affrontano due squadre di alto livello, con esperienza europea e giocatori in grado di decidere la partita con una singola giocata. Anche il percorso di entrambe in Europa fa pensare a 180 minuti ricchi di gol e sfide individuali, con entrambe le squadre pronte a sfruttare l’errore dell’avversario.

E anche se è impossibile non ragionare avendo a mente la partita di ritorno, la sfida di andata a Londra è strategicamente necessaria al Napoli per indirizzare la partita in casa tra una settimana. Anche per la squadra di Emery l’andata sarà fondamentale, perché è in casa che dà il meglio in questa stagione e subire gol sarebbe molto pesante in vista del difficile ritorno al San Paolo. Potenzialmente, quindi, è l’Arsenal ad avere più da perdere, in una gara in cui saranno principalmente due le variabili che decideranno il risultato: il talento offensivo e i problemi difensivi.

La varietà offensiva dell’Arsenal

Nell’Arsenal rientrerà quasi sicuramente Aubameyang, dopo l’influenza che l’ha tenuto fuori contro l’Everton, mentre ci sono meno certezze sul ritorno di Xhaka e Koscielny a centrocampo e in difesa, che non sono al 100% e potrebbero quindi non prendere parte alla partita.

Il ritorno di Aubameyang permette a Emery di poter tenere sulle spine i rivali, perché l’Arsenal ha una tale varietà di opzioni offensive da poter scegliere di volta in volta il tipo di attacco da utilizzare. Che sia con la difesa a 4 o a 3, l’Arsenal cambia il proprio schieramento offensivo a seconda degli avversari: se a disposizione ci sono Lacazette, Aubameyang, Özil, Ramsey, Mkhitaryan e Iwobi, la squadra è molto fluida davanti, passando senza problemi dal tridente con una punta e due ali, alle due punte col trequartista, alla punta con due rifinitori alle spalle. Ne ha parlato anche Ancelotti: «Possiamo affrontare due attaccanti e un trequartista o due trequartisti e un attaccante. Per noi non cambia molto, ma cambia qualcosa nella nostra impostazione. Abbiamo provato tutte e due le cose».

Per questo motivo, è molto difficile prevedere la formazione da Emery, ma nelle ultime partite importanti in casa (come quella contro il Manchester United in Premier e quella contro il Rennes agli ottavi di Europa League) Emery si è affidato alla coppia Lacazette-Aubameyang con alle spalle Özil. Il fatto che Emery sia riuscito a far rientrare nel gruppo il trequartista tedesco dopo l’ostracismo di inizio stagione ha effettivamente dato un’ulteriore dimensione all’attacco dell’Arsenal, ma è soprattutto la coppia Lacazette-Aubameyang a meritarsi l’attenzione di Ancelotti.

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Le posizioni medie dell'Arsenal contro il Rennes

In questo grafico di passaggi e posizioni medie dell’Arsenal contro il Rennes agli ottavi si vede bene come Özil giochi a ridosso della coppia d’attacco, come vertice basso di un triangolo circoscritto nella fascia centrale del campo, per mettere più pressione possibile ai due centrali avversari.

Da soli, infatti, Lacazette e Aubameyang possono mettere in apprensione tutta la difesa avversaria. I due si intendono in modo quasi telepatico, riuscendo a bilanciare il gioco corto e associativo con Lacazette con quello dinamico ed esplosivo di Aubameyang, in grado di spingere indietro la linea avversaria con i suoi movimenti senza palla. I movimenti di Aubameyang a loro volta aprono spazi in area per Lacazette, che è tra i migliori giocatori al mondo nella precisione del calcio in porta, e che ha anche la tecnica per servire il compagno in corsa. Finora la coppia ha segnato 35 gol e servito 14 assist.

Dove può far male il Napoli

Tanto è temibile l’attacco dell’Arsenal, tanto è fragile la sua difesa, che ha già subito 46 gol tra Premier League (40) e Europa League (6). Uno dei primi problemi della stabilità difensiva dell’Arsenal riguarda la concentrazione dei suoi uomini, che non riescono a mantenersi lucidi lungo tutti i 90 minuti. Difetto che è ancora più accentuato dalla natura offensiva e verticale dell’Arsenal di Emery.

L’allenatore spagnolo le ha provate tutte, dalla difesa a 3 fisica a quella con tutti veterani, fino a quella a 4 col centrale Mustafi messo terzino destro. L’infortunio di Bellerín ha complicato ancora di più le cose, perché se a sinistra Kolasinac è comunque un giocatore fisico, a destra per mantenere la spinta necessaria ha provato a riconvertire a esterno a tutta fascia il giovane Maitland-Niles, vista la stagione negativa di Lichtsteiner. Per quanto volenteroso, però, Maitland-Niles non ha le letture di un terzino, lasciando spesso alle spalle ampi spazi e questo, unito alle difficoltà di Mustafi nel mantenere la freddezza necessaria, portano la fascia destra dell’Arsenal a essere un vero punto debole sia in transizione difensiva che in difesa posizionale. Il Napoli può trovare quindi a sinistra la zona perfetta per attaccare l’area dell’Arsenal con continuità.

Il Napoli di Ancelotti ha dimostrato quest’anno di voler mantenere un equilibrio tra le varie zone del campo nella distribuzione del volume di gioco. Ma per sfruttare questa falla si potrebbe concentrare sulla catena di sinistra, prendendo spunto dal primo gol segnato dal Napoli alla Roma all’Olimpico. Per esempio, si potrebbe immaginare che con Mario Rui a dare sempre ampiezza e tenere occupato l’inesperto Maitland-Niles, e con Insigne (o Milik) a tenere occupato Mustafi, si può aprire un varco fondamentale per l’esterno sinistro del Napoli (Zielinski o Verdi) nel mezzo spazio di sinistra da poter sfruttare sia per un assist che per un gol.

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Il primo gol del Napoli alla Roma

Ecco il pattern da sfruttare contro l’Arsenal: Mario Rui passa il pallone nel mezzo spazio a Verdi che, avanzando in conduzione, chiama a sé il terzino e l’attenzione del centrale. Milik sfrutta lo spazio creato per infilarsi tra i due centrali e ricevere il pallone in area.

Riassumendo: l’Arsenal ha un attacco temibile ma una difesa fragile. Lo sa bene anche Emery, che è il tecnico più esperto della competizione in gara, avendo vinto ben 3 Europa League consecutive con il Siviglia. In conferenza l’allenatore spagnolo ha ricordato quanto sia importante per l’Arsenal vincere senza subire gol. Anche perché sapendo quanto può essere fragile la squadra londinese in trasferta, un gol subito in casa potrebbe risultare poi decisivo sui 180 minuti.

Il Napoli, invece, deve rispettare l’avversario, come ha detto lo stesso Ancelotti, ma senza snaturarsi. Gli “azzurri” devono mettere pressione alla difesa avversaria e portare a casa il gol che può indirizzare la sfida: «Non è una gara decisiva», ha ribadito il tecnico del Napoli «Ma come dico sempre è una gara che indirizza il confronto».