Napoli-Barcellona, Spalletti: "Partita da sogno, Maradona tiferà per noi. Insigne dal 1'"
NAPOLI-BARÇALe parole dell'allenatore azzurro alla vigilia del ritorno dei playoff di Europa League contro il Barcellona: "Dovremo essere coraggiosi e aggressivi, chi lotta può perdere ma chi non lo fa ha già perso. Sarà una partita da sogno e vogliamo vincere prima dei supplementari. Insigne gioca dall'inizio, uno con le sue qualità può determinare queste gare. E Maradona da lassù farà il tifo per noi"
Battere un avversario prestigioso per superare il turno in Europa League e ottenere un'importante iniezione di fiducia in vista del resto della stagione. È questo l'obiettivo del Napoli, che domani - giovedì 24 febbraio - affronta alle 21 allo stadio 'Diego Armando Maradona' (diretta su Sky Sport Uno) il Barcellona di Xavi nel match di ritorno dei playoff di Europa League. Reduci dall'1-1 dell'andata al Camp Nou e dal pari sul campo del Cagliari in campionato, gli azzurri cercano la vittoria per accedere agli ottavi di finale. Luciano Spalletti ha presentato così la sfida in in una One to One su Sky Sport.
Perché il Napoli non ripeterà la gara di Cagliari?
"Perché in tutto il campionato è stata probabilmente una delle peggiori, io prendo per buono quello che abbiamo fatto in generale e non in una singola prestazione. Conosco i miei giocatori e so che sapranno sopperire a qualunque difficoltà".
Insigne recupera?
"Sì, Insigne ce la fa e sarà a disposizione. Ha fatto tutto l'allenamento di ieri, anche qualcosa nella giornata della partita. Oggi ha lavorato a ritmi alti, quindi siamo molto fiduciosi".
Questa partita e quella di domenica possono orientare e dare la dimensione delle vostre prospettive?
"Dipende da quale livello di prospettiva ci metti davanti. In generale è sempre una bella prospettiva perché la squadra si è ritagliata uno spazio importante in questo campionato, ha una mentalità corretta e una voglia di rendere felici i tifosi, va a giocarsi le partite a viso aperto anche se a volte non ci riesce".
È la gara di Maradona. L'aura mistica attorno alla partita può essere uno stimolo?
"Sicuramente sì, noi saremo accompagnati anche da lui, ci guarderà e tiferà per noi. Probabilmente non abbiamo un Maradona, ma 11 che tutti insieme possono diventare una squadra forte alla Maradona".
Le parole di Spalletti in conferenza
L'allenatore è poi intervenuto in conferenza stampa. Queste tutte le sue parole.
Dopo la partita dell'andata servirà essere più coraggiosi e aggressivi?
"Può darsi. In generale chi lotta può perdere e chi non lotta ha già perso. Bisognerà prendere delle decisioni, altrimenti si diventa solo dei passeggeri. Loro sono una squadra che vuole comandare la partita, quindi sin da subito bisognerà far vedere quali sono le nostre intenzioni se non vogliamo essere costretti ad abbassarci".
Lozano come sta e quando potrà tornare? In porta c’è sempre l’alternanza tra Ospina e Meret? Come immagina questa partita?
"Andiamo con ordine. Per Lozano c’è bisogno di valutare come sta giorno dopo giorno, lui ha bisogno di sentire la sua spalla solida. C’è da fare altri accertamenti clinici, quindi non sappiamo prevedere quanto ci vorrà per il suo ritorno in campo. Lei vuole Ospina titolare, ma forse non ha visto le partite. Se le guarda, si accorge che è sempre stato titolare. È stato infortunato qualche partita e non ha giocato. Nelle competizioni europee ha sempre giocato Meret, ma è una scelta che si è fatta. Lui deve mostrare la sua professionalità e giocare quando è chiamato in causa, come Meret. Per quanto riguarda la partita, penso che sarà molto difficile. È come se fossimo dei soldati in un videogioco, mandati da qualche parte per conquistare una postazione. Se fai bene vai avanti, se gli altri sparano crepi. È una partita così".
Rispetto a quanto successo a Cagliari, quanto dovrà essere diverso il Napoli? In un momento importante tra campionato e Europa League, quali sono i principi a cui si ispira anche nelle rotazioni per ottenere il massimo dalla squadra?
"In generale, non dobbiamo farci caratterizzare da alcune cose che accadono a volte, ma dobbiamo fare leva su quelle che sono le nostre qualità che ci hanno portato in questa posizione di classifica e a giocare contro il Barcellona. Sicuramente dovremo fare qualcosa di diverso rispetto a ciò che abbiamo fatto con il Cagliari, non siamo giocatori da duello fisico o da contrasto aereo, siamo più giocatori da palla a terra. Come abbiamo fatto tante volte, possiamo farlo anche contro il Barcellona che è una delle squadre più forti al mondo. Manca Messi, ma è ugualmente la squadra forte di quel periodo perché ha giocatori forti in tutti i ruoli. I nostri obiettivi sono quelli di avere una squadra che possa rimanere impressa nelle menti dei nostri sportivi per l’atteggiamento mostrato in campo, vogliamo che questo sia l’espressione della sua gente. Dobbiamo assomigliare al desiderio e alla voglia dei nostri sportivi. Le rotazioni? Mi dica lei quali sono quelle che dovevo fare a Cagliari. Lo stesso vale per domani, che rotazioni devo fare a centrocampo? Poi chiaramente servirà tenere un equilibrio e valutare quelle che sono le sostituzioni, perché diventa pericoloso mettere titolare subito un giocatore che è stato fuori per tre o quattro partite per infortunio, soprattutto se si tratta di un problema muscolare. Per cui non so, si cercherà di mettere in campo una squadra che abbia equilibrio. Quello che è bravo è chi sbaglia di meno”.
Chi è favorito dopo l’1-1 dell’andata? Quale è stata la lezione che può tornare utile dopo la partita di Cagliari?
"Per domani non ci sono favoriti, questa è una di quelle partite che porterà all’eliminazione di una delle due squadre più forti della competizione. Sono convinto che entrambe le squadre mireranno a non andare ai supplementari, quindi credo che vedremo una bella partita. La lezione che abbiamo ricevuto la mostreremo in campo, faremo vedere quanto per noi è importante questa vittoria. Lo faremo attraverso il modo in cui ci comporteremo in questa partita. Sicuramente a Cagliari si è visto che c’è stata più fame di salvezza che non di lottare per lo scudetto. Vedremo se queste partite da sogno sono realmente le partite che aspettiamo sin da quando siamo bambini".
Decima partita in 51 giorni per il Napoli. In questa fase della stagione il rischio di un affaticamento psicologico va contemplato?
"Sì, perché è la testa che rende i muscoli forti e i nervi forti. A Cagliari siamo stati fermi un’ora e mezza in aereo prima di partire e tornare alle 3 di notte anziché alle 2 vuol dire tanto. Ma il calcio ormai è questo e non dobbiamo avere timore di quelle che sono le partite ravvicinate. Con qualche giocatore in più a disposizione sarebbe più facile, ma in questo momento tante rotazioni non le possiamo fare. Sta tutto nella forza di volontà dei calciatori perché non c’è tempo di recuperare: ormai in questo calcio così forte, oltre ad essere attrezzati come società, bisogna anche essere reattivi e avere teste solide, forti e pensanti, perché con un risultato si può buttare via molto".
Insigne si è potuto allenare tranquillamente, può fare la differenza averlo con un po' più di freschezza?
"Sì, è una nota buona che abbia recuperato anche Politano, che Osimhen non abbia avuto problemi al ginocchio e che non si sia complicato l’indurimento muscolare che aveva Fabian Ruiz. Da Cagliari usciamo rafforzati, è un bene che si sia scongiurato anche il colpo alla testa di Di Lorenzo. Malcuit ha avuto un problema fisico e non ci sarà per minimo due o tre settimane. Ma per il resto siamo a posto: abbiamo la possibilità di mettere in campo una squadra forte e di avere delle sostituzioni che potranno dare una mano. Insigne giocherà dall’inizio e ha quel livello di qualità calcistica per direzionare il risultato in una gara così importante".
Il Barcellona ha celebrato Maradona: Diego da che parte starà?
"Questo è il mio pensiero, ma ho letto molte cose di Maradona e l’ho visto spesso quando stato chiamato in causa. Lui sceglieva sempre dove stare, prendeva una posizione non aveva problemi a schierarsi. Io sono convinto che domani sera, visto anche il livello di qualità che ha il Barcellona, proverà a stare buono e poi verrà dalla nostra parte. Noi non avremo un calciatore del suo livello per rompere gli schemi, ma tutti insieme possiamo diventare una squadra degna di Maradona. Sarà lì pronto ad applaudire le bellissime giocate perché lui era abituato a fare quel calcio, con quelle giocate lì. Le vorrà rivedere e riapprezzare perché domani sarà spettatore".
Dopo il gol a Cagliari, Osimhen ha provato a dare una scossa ai compagni con un gesto eloquente. È questo il furore che deve sempre avere il Napoli?
"Sì, lì ha mostrato di essere in sintonia con il calciatore che era Maradona. Questa ‘incazzatura’ animale che si deve avere in certe situazioni ce l’aveva Maradona, ce l’ha Osimhen e dovrebbe avercela anche qualcun altro. Sono caratteristiche, non è facile. Gli servirebbe l’aiuto dei compagni in alcune occasioni, quindi bisogna mantenere la squadra corta e compatta. Ma alcune sue qualità sono super e non è facile ritrovarle in tutti".
Lei ha il merito di aver rivitalizzato certi giocatori come Rrahmani, Juan Jesus e Lobotka. Perché non ci è riuscito con Ghoulam?
"Io non ho merito, i meriti sono sempre dei giocatori. Verrebbe da dire che anche i demeriti sono loro, ma non si stratta del caso di Ghoulam. Lui l’ho limitato io con delle scelte differenti, mentre mostra di volersi guadagnare più attenzione rispetto a quella che ha. Sono convinto che in futuro, in alcuni pezzi di partite, riuscirà a guadagnarsi lo spazio che ha meritato e che non ha ancora avuto".
Chi preferirebbe che non giocasse tra Adama Traore e Dembelé?
"Questa è una domanda che va fatta a Xavi, io devo essere pronto a giocare con chiunque. Ci metterei anche Ferran Torres o Braithwaite, quando ci sono quei giocatori non si riesce mai a capire quale può essere l’espressione migliore. Noi dobbiamo comunque affrontarli essendo convinti di avere una forza che possa determinare un destino importante, piuttosto che sperare che loro propongano poco. Sarebbe un pensiero da persone deboli".
Se l’andata è stata definita partita da sogno, come definisce il ritorno?
"Stiamo ancora dormendo, è un sogno che si deve completare. Non c’è da fare alchimie strane, c’è solo da prendere delle decisioni: cominciare a giocare dal basso quando loro presseranno, perché la nostra strada è quella lì, poi avere la possibilità di sviluppare l’azione come sappiamo noi e attaccare la loro linea difensiva. Loro sono dentro il calcio che vuole fare Xavi. Per me sono sempre il Barcellona, anche senza Messi come ho già detto prima. Per portare a casa la partita prima del 90’, perché la nostra intenzione è quella, servirà una squadra seria che vuol far vedere dove vuole arrivare".
EUROPA LEAGUE
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Di Lorenzo: "Se andiamo ai rigori voglio tirare"
Oltre a Luciano Spalletti, ha parlato in conferenza anche Giovanni di Lorenzo.
Quanto siete carichi e quanto sarà importante il Maradona gremito?
"Siamo carichi, sappiamo che affrontiamo una partita importante e finalmente ritroviamo anche il nostro publico bello numeroso. Siamo pronti, ci siamo preparati bene e non vediamo l’ora di scendere in campo".
Nell'ultima partita avevi preso una botta, quali sono le tue condizioni? Come giochi meglio, con una difesa a tre o a quattro?
"Per quanto riguarda la botta presa sto bene, è stato un colpo importante ma sono a disposizione per scendere in campo. Per quanto riguarda la seconda domanda, per me non fa nessuna differenza giocare con la difesa a tre o a quattro, sono pronto per qualunque ipotesi".
Bisognerà fare attenzione al loro attacco, come vi state preparando?
"Sappiamo che affrontiamo una squadra forte, in fase offensiva hanno giocatori bravi nell’uno contro uno, ormai il calcio va sempre più verso questa direzione, si gioca sui duelli. Dobbiamo accettarlo e cercare di fare emergere le nostre qualità e limitare le loro. Dobbiamo vincere e anche noi da dietro dobbiamo cercare di essere più offensivi".
Vi siete allenati sui rigori? Saresti pronto a tirare?
"Ci alleniamo quasi sempre a fine allenamento sui rigori, non solo ora. Siamo pronti, naturalmente vogliamo vincere prima e non arrivarci. Ma se ci dovesse essere questa eventualità, sicuramente vorrei batterlo".
Come arriva il Napoli a questo scontro? Sembra che ci sia una piccola flessione del Napoli e una risalita del Barcellona.
"Sarà una partita difficile, lo abbiamo visto all’andata. Hanno forza e qualità nel possesso, ti costringono ad abbassarti quindi noi dovremo essere più coraggiosi e aggressivi per limitare le loro qualità. Abbiamo le nostre armi e siamo pronti per affrontarli".
Durante l’andata Osimhen è spesso arrivato sul fondo ma nessuno riempiva l’area. Come pensate di poter ovviare a questo problema?
"Di sicuro non deve essere lui a fare i cross, quindi dobbiamo cercare di accompagnarlo come squadra. Dobbiamo essere più propositivi perché vogliamo vincere e passare il turno. Dobbiamo cercare di portare dei palloni più giocabili per lui".
Il palleggio è la vostra caratteristica principale, quanto vi può aiutare l’esperienza della gara di andata sotto questo punto di vista?
"Sicuramente li conosciamo un po’ di più, ma sapevamo già quale fosse la loro forza e la loro qualità. Dobbiamo provare a rischiare di più la giocata per uscire da dietro".
Con tanti infortuni, quanto può influire aver preparato la partita in un modo e poi magari trovarsi a doverla affrontare in un’altra maniera?
"La partita non la prepariamo solo con gli 11 che vanno in campo ma con tutta la squadra. Tutti sanno cosa fare e siamo pronti per affrontare ogni eventualità".