Storia degli Europei di calcio, curiosità e stranezze
È iniziato il countdown verso l'inizio degli Europei, torneo che nelle edizioni passate ha regalato tanti momenti 'cult', aneddoti e fatti curiosi. Dalle immagini in bianco e nero a quelle dei giorni nostri, ecco alcuni capitoli sfiziosi della lunga storia dell'Europeo
- La prima curiosità arriva da quella che è stata l'ultima edizione, in un certo senso la più lunga e larga di sempre. Causa Covid, infatti, il torneo - inizialmente previsto per il 2020 - ebbe luogo solo un anno dopo, ma tenne comunque la sua denominazione di 'Euro 2020'. E coinvolse tutto il continente perché, per la prima volta, fu un torneo 'itinerante' giocato in vari Paesi. Formula che non è stata confermata, visto che quest'anno sarà solo la Germania il Paese ospitante
- Nella prima edizione dei Campionati Europei, il podio finale era composto da Unione Sovietica, Jugoslavia e Cecoslovacchia. Tre nazioni che, oggi, non esistono più
- Il record di gol in una singola gara dell’Europeo risale al 6 luglio del 1960. Francia e Jugoslavia diedero vita, in semifinale al Parco dei Principi, ad un pirotecnico 5-4 (con vittoria della Jugoslavia). Da allora nessun altro incontro ha avuto 9 reti ‘combinate’
- Ufficialmente il trofeo per i vincitori di Euro si chiama “Coppa Henri Delaunay” ed è dedicata al segretario UEFA che ebbe l’idea del Campionato Europeo (ma morì prima della prima edizione). Attualmente la coppa è in argento puro e pesa 12 kg
- L’unica partita della storia di Euro decisa dal lancio di una moneta premiò l’Italia. Era il 5 giugno 1968 e la semifinale contro l’Unione Sovietica finì 0-0 dopo i supplementari. La qualificazione si giocò a testa o croce. Un franco francese fu lanciato nello spogliatoio dell’arbitro. Al primo tentativo la moneta s’incastrò, al secondo decretò la ‘vittoria’ dell’Italia
- L'Italia trionfatrice nel 1968 ebbe bisogno del replay. La prima finale contro la Jugoslavia finì 1-1 dopo i supplementari. Niente rigori né monetina. Il regolamento parlava chiaro: la finale doveva essere ripetuta. Due giorni dopo gli Azzurri trionfarono 2-0 in quella che resta l’unica finale rigiocata
- Molti conoscono l’inventore ma magari non tutti sanno che il primo rigore a ‘cucchiaio’ (o scavetto che dir si voglia) fu tirato agli Europei. Era il 1976 e il 20 giugno e la finale tra Germania Ovest e Cecoslovacchia va ai rigori. Hoeness sbaglia e Panenka ha sul piede la palla del titolo. Sepp Maier viene beffato col primo cucchiaio mai realizzato
- L’ultima gara degli Europei del 1976 fu Germania Ovest-Cecoslovacchia. Curiosamente questo fu anche il primo incontro dell’Europeo successivo, quello del 1980. La prima volta trionfò la Cecoslovacchia, la seconda fu decisa da un gol di Rummenigge. Questo resta l’unico caso di ‘finale e riapertura’ della storia
- Altro caso curioso e unico: nel 2004 trionfò a sorpresa la Grecia. Il Portogallo giocava in casa e CR7 e soci avevano un sogno che però svanì in finale. Grecia-Portogallo ad Euro 2004 fu sia l’ultima che la prima partita del torneo. La gara inaugurale infatti fu il 12 giugno e anche lì vinsero i greci per 2-1
- Neanche la finale nel tempio di Wembley è bastata a spezzare la maledizione: l'Inghilterra, infatti, resta la nazionale che ha disputato più incontri ai Campionati Europei (38) senza mai vincere il trofeo
- Una delle più incredibili storie: l’esclusione della Jugoslavia da Euro 92 ripescò la Danimarca che, come noto, vinse a sorpresa. Ai giocatori venne lasciata libertà totale: andare a mangiare ai fast food, organizzare tornei di minigolf e portare le compagne in hotel (anche prima della finale). Sarà stato anche questo il segreto di quel successo?
- Tra gli eroi danesi di quel 1992 c’è Kim Vilfort. Per lui quell’esperienza fu un’altalena emozionale. Si aggregò alla Nazionale nonostante avesse la piccola figlia malata di leucemia. Dopo ogni partita tornava a trovarla. Fu suo il gol del definitivo 2-0 in finale. La piccola Line morì poche settimane dopo quell’incredibile, quanto romantico, trionfo
- Solo due giocatori nella storia dell’Europeo sono riusciti a segnare due reti nel giro di 60 secondi. Il primo fu Jerkovic nel 1960, il secondo invece fu Henrik Larsson il 14 giugno 2004: contro la Bulgaria segnò al 57’ e al 58’ minuto
- Bravura e quel pizzico di follia che non guasta mai. Gli ingredienti ben mescolati da Patrik Schick, autore il 14 giugno 2021 della rete segnata da più lontana nella storia degli Europei: una magia contro la Scozia arrivata da ben 45,4 metri
- La vittoria tedesca del 1996 porta con sé un ricordo storico. Se è vero che il primo ‘golden gol’ ufficiale fu quello di Pierluigi Orlandini nel 1994, quella zuccata di Bierhoff in finale contro la Repubblica Ceca rappresentò il primo golden gol tra nazionali maggiori della storia. E portò in dote un titolo europeo
- Dovendo scegliere una e una sola partita per descrivere il concetto di ‘biscotto’ calcistico, tutta la popolazione italiana indicherebbe quella sfida tra Svezia e Danimarca ad Euro 2004. Alle due squadre serviva un 2-2 per estromettere l’Italia e qualificarsi entrambe. E 2-2 fu….e che giorno era? Ovviamente il 22 (giugno)
- Il primo trionfo nella storia della Nazionale del Portogallo fu proprio all’Europeo. Il 10 luglio del 2016 la nazionale di Fernando Santos vinse contro la Francia padrona di casa. Il sogno di una nazione si era realizzato ma non grazie all’uomo simbolo. CR7 lasciò il campo in lacrime al 25’ del primo tempo. Portogallo campione grazie a Eder
- Quasi un paradosso per chi si può considerare 'l'onnipresente' della competizione. Primo all time per presenze con 25 partite, per gol con 14 centri e quello di quest'anno sarà il suo sesto Europeo in carriera. L'uomo dei record!
- Un mood che si è ripetuto un po' troppe volte agli Europei 2020, l'edizione caratterizzata dal record di autogol: addirittura 10, dato clamoroso se si considera che sommando tutte quelle delle edizioni precedenti si era arrivati a 9
- Il record è detenuto da Dmitri Kirischenko. In Russia-Grecia del 2004 andò a segno dopo 67 secondi. È questo il gol più rapido all’Europeo. Secondo posto per Lewandovski che ci mise esattamente 100 secondi in Polonia-Portogallo del 2016
- Vincere l’Europeo da giocatore e da allenatore. È mai successo? Certo! Quante volte? Una sola: il primatista unico è Berti Vogts che vinse da giocatore nel 1972 e da allenatore nel 1996
- L'invasione della Russia in Ucraina sarebbe arrivata qualche mese dopo, ma i sentori di un'atmosfera tesa c'erano già e in questo clima fu costretta a intervenire anche l'Uefa per chiedere agli ucraini una modifica alla loro maglia ufficiale (in cui compariva la Crimea all'interno della mappa stilizzata sulla divisa e la scritta 'Gloria ai nostri eroi') dopo le proteste arrivate da Mosca. "Lo slogan è chiaramente di natura politica e deve essere ritirato in vista delle partite ufficiali della Uefa" fu la richiesta dell'organizzazione
- Un'esagerazione che non si discosta poi così tanto dalla realtà. Con i suoi 7 precedenti (1980, 1988, 2008, due volte nel 2012, 2016 e 2020) è la sfida più volte giocata nella storia degli Europei. E non farà eccezione Euro 2024, con lo scontro diretto in programma già nella fase a gironi. Il bilancio? 2 vittorie azzurre, 1 spagnola e 4 pareggi (con un successo a testa ai rigori)
- Il 18 giugno 2012 l’Italia incontrò l’Irlanda allenata da Giovanni Trapattoni. Il Trap aveva la possibilità di battere (da avversario) la propria nazione di appartenenza. Era mai successo ad Euro? Si, capitò a Jackie Charlton con l’Irlanda nel 1988 e a Guus Hiddink nel 2008 con la Russia. Trapattoni invece perse 2-0. Scenario che rischia di ripetersi a Euro 2024, visti i 5 allenatori italiani presenti