
Pandev e non solo, i migliori nati nel 1983: che fine hanno fatto
L'età avanza ma Goran Pandev resta straordinario protagonista. Il macedone lascia il segno anche in questo Europeo e fa entusiasmare un Paese intero. E gli altri grandi calciatori classe 1983? Che fanno oggi? Pochi giocano ad alti livelli. C'è chi è diventato allenatore, chi ha cambiato sport e chi si è dato... ai reality show in tv!

GORAN PANDEV. Non solo le reti decisive per conquistare la prima storica qualificazione a un torneo internazionale. L'attaccante macedone, scendendo in campo contro l'Austria con la fascia di capitano al braccio, è diventato il quarto giocatore più anziano di sempre a giocare titolare una partita di un Europeo. E al match ha messo anche la ciliegina sulla torta, il gol che ha regalato il momentaneo pareggio alla Macedonia del Nord, insufficiente alla fine per strappare almeno un pari. Lui continua a incantare: che fine hanno fatto gli altri big nati nel 1983?

ALVARO ARBELOA. Cresciuto nel Real Madrid, dopo tre anni passati tra Deportivo La Coruna e Liverpool, è tornato alla casa madre per disputare altre 7 stagioni e vincere tutti i trofei possibili sia con la maglia del club che con quella della Nazionale spagnola. Conclusa la carriera con l'epilogo al West Ham è diventato allenatore, partendo proprio dai Blancos: dallo scorso novembre, infatti, ha guidato la Juvenil A del Real Madrid, ovvero l'Under 19. Ora, secondo fonti spagnole, potrebbe diventare il vice di Carlo Ancelotti in prima squadra

BACARY SAGNA. Non gioca più anche l'ex terzino francese, per 10 anni protagonista con le maglie di Arsenal e Manchester City. Dopo l'esperienza inglese ha giocato qualche mese anche in Italia, con il Benevento, poi è andato a chiudere la carriera al Montreal, città nella quale è rimasto a vivere una volta ritiratosi. Ora è in attesa di prendere il patentino di allenatore e ha avviato due attività: una di ristorazione nel suo paese natale, concentrata sugli hamburger e in cui lo stesso Sagna si è cimentato come cuoco, e un'altra che vende gli zaini di scialpinismo

CLAUDIO BRAVO. Lui gioca ancora e sembra non avere intenzione di smettere. Pupillo di Guardiola per la sua capacità di giocare con i piedi e rivelarsi come regista aggiunto, in carriera ha vinto tutto con il Barcellona e poi è andato a dominare in Inghilterra con la maglia del Manchester City. L'estate scorsa ha deciso di tornare in Liga, al Betis, dove ha chiuso l'ultima stagione con 7 clean sheet in 20 presenze

DANI ALVES. Non è ancora arrivato il momento di appendere gli scarpini al chiodo pure per il laterale brasiliano, il giocatore più vincente della storia del calcio. Dopo aver incantato in Europa tra Siviglia, Barcellona, Juventus e Psg, nell'agosto 2019 ha deciso di tornare in patria e firmare per il San Paolo. 13 le presenze nell'ultima stagione e un contratto che scadrà solo nel dicembre 2022

DANTE. Da un brasiliano a un altro, anche lui in attività con 38 anni da compiere il prossimo ottobre. Ha vinto meno di Dani Alves, ma anche lui può sfoggiare nel suo palmares trofei di primo piano, come la Champions, la Supercoppa Europea e il Mondiale per Club vinti da protagonista con il Bayern Monaco. Dal 2016 ormai gioca al Nizza, ma nell'ultima annata ha racimolato meno di 1000 minuti in campo tra Ligue 1 ed Europa League

DANIELE DE ROSSI. Nella lista dei big dell'83 ci sono anche degli italiani, come l'ex centrocampista della Roma. Lasciati i giallorossi dopo 18 anni, ha disputato l'ultimo anno della sua carriera con la maglia del Boca Juniors, poi dopo il ritiro ha iniziato a studiare per diventare allenatore. In attesa del patentino Uefa Pro, che riceverà a settembre, è entrato nello staff della Nazionale come assistente di Mancini in questo Europeo

ALESSANDRO DIAMANTI. Un altro azzurro, protagonista con la Nazionale insieme a De Rossi all'Europeo del 2012. A differenza dell'ex centrocampista, però, Alino gioca ancora e incanta con il suo mancino. Ha lasciato l'Italia, e Livorno nello specifico, nel 2019 per trasferirsi dall'altra parte del mondo. Milita infatti negli australiani del Western United, dove è uno dei trascinatori

FRED. Continua a segnare nonostante i 37 anni sul groppone il centravanti brasiliano, tornato in patria ormai da oltre un decennio. Protagonista di 39 presenze con la maglia della Seleçao, in Europa si è fatto conoscere e apprezzare per i gol segnati con la maglia del Lione. È alla Fluminense dall'agosto 2020 e nell'ultima stagione ha siglato 10 reti nelle coppe, di cui 4 in Libertadores

KLAAS-JAN HUNTELAAR. Il suo ritorno a gennaio allo Schalke 04 non è bastato a evitare una clamorosa retrocessione. Due i gol segnati nell'ultima Bundesliga, contro i 7 che aveva firmato nella prima parte di stagione per l'Ajax, squadra che aveva riabbracciato nell'estate del 2017 e con la quale aveva sfiorato la finale di Champions. Dopo 366 reti totali segnate in carriera, il Cacciatore ha deciso di dire basta: per lui è arrivato il momento di ritirarsi

PHILIPP LAHM. Il ritiro dell'ex calciatore tedesco è avvenuto, invece, nel 2017. Una vita passata con il Bayern Monaco, con la quale ha vinto tutto, e il Mondiale vinto nel 2014 per rinfrescarci la memoria sul suo enorme palmares. Appesi gli scarpini al chiodo non è rimasto fermo, ma ha dato il via alla sua seconda vita professionale: è diventato infatti un imprenditore, creando la Philipp Lahm Holding, focalizzata principalmente su tre temi: educazione, sport e salute. È, inoltre, ambasciatore per Euro 2020

LISANDRO LOPEZ. 38 anni compiuti lo scorso 2 marzo, il centravanti argentino è ancora in attività. In Europa lo abbiamo conosciuto per i suoi gol con le maglie di Porto e Lione e ha più volte sfiorato l'approdo in Italia. La sua ultima esperienza è stata in Mls, con l'Atlanta United, ma è rimasto svincolato dopo aver raccolto appena 4 presenze in 6 mesi e ora è alla ricerca di una nuova avventura

MICHEL BASTOS. Quasi 500 presenze e 100 gol da professionista per l'ex laterale brasiliano che ha deciso di ritirarsi da ormai un paio di anni. Le sue esperienze più importanti restano quelle con Lione e Schalke 04, ma abbiamo avuto modo di ammirarlo in Italia anche con la maglia della Roma. E ora? Si dedica alla famiglia ma non ha abbandonato il pallone perché si diletta ancora con il footvolley

PEPE. Ed ecco l'altro big nato nel 1983, insieme a Pandev, protagonista a Euro 2020. In attesa di fare il suo debutto, il difensore lusitano è tornato nel gennaio 2019 al Porto, dopo l'esperienza di un anno e mezzo con il Besiktas e il decennio trascorso tra le fila del Real Madrid, club con la quale ha vinto tutto. Riuscirà ad essere protagonista in questo Europeo come il macedone?

FABIO QUAGLIARELLA. La carta d'identità non sembra rappresentare un problema neanche per l'attaccante della Sampdoria, squadra nella quale è tornato nel gennaio 2016 dopo la prima esperienza nel 2006/07. Ha chiuso anche l'ultima stagione in doppia cifra, con 13 gol segnati, e attualmente è il miglior marcatore italiano e della Serie A tra quelli ancora in attività. Non è nella rosa azzurra all'Europeo, ma anche lui ha lasciato il segno sotto la gestione Mancini

RICARDO QUARESMA. È stata la prima vera grande richiesta di mercato del primo Mourinho all'Inter. In nerazzurro non fece benissimo (mettendo comunque in bacheca una Champions), ma a colpi di 'trivela' è riuscito a costruirsi un'ottima carriera tra Sporting Lisbona, Barcellona, Porto e Chelsea. Vincitore dell'Europeo del 2016, dallo scorso anno è tornato in patria dopo l'esperienza turca e attualmente gioca per il Vitoria Guimaraes

RAUL MEIRELES. Da un portoghese a un altro, qui rappresentato decisamente in vesti insolite. Porto, Liverpool e Chelsea tra le tappe più importanti della sua carriera: con i Blues, infatti, ha vinto la Champions nel 2011/12, poi la cessione al Fenerbahce con la quale ha disputato gli ultimi 4 anni prima del definitivo ritiro nel 2016. Appesi gli scarpini al chiodo, è tornato sulla scena partecipando al reality show Lip Sync Portugal: memorabile un suo balletto per la canzone di Antonio Variacoes "O corpo e que paga"

FRANCK RIBERY. La sua condizione fisica non è più quella di un tempo, ma quando sta bene continua ad essere devastante e decisivo. Il francese ha vinto tutto nella sua carriera con il Bayern Monaco, poi nel 2019 ha scelto di venire in Serie A e firmare per la Fiorentina su consiglio anche dell'amico Luca Toni. In viola ha realizzato 5 gol e 10 assist in 51 presenze e ora è in attesa di conoscere il suo futuro, ma il suo desiderio è restare agli ordini del nuovo allenatore Gattuso

RAFAEL VAN DER VAART. Ha vinto, probabilmente, meno di quanto il suo talento promettesse ma ha lasciato comunque un gran ricordo a tutti gli appassionati. Amburgo, Real Madrid e Tottenham tra le sue esperienze principali, oltre a 25 gol in 109 presenze con la maglia dell'Olanda. E proprio delle partite della Nazionale Oranje è diventato opinionista tv una volta ritiratosi nel novembre 2018. Ma non solo: si è laureato vice-campione mondiale di freccette in un torneo tra celebrità ed è ora un giocatore professionista della lega Denmark Open

ROBIN VAN PERSIE. Un altro grande ex olandese del 1983. 274 gol segnati in carriera, cominciata e terminata con il Feyenoord. In mezzo oltre 10 anni in Premier tra Arsenal e Manchester United più l'esperienza con il Fenerbahce. Ritiratosi nel 2019, è rientrato pochi mesi dopo nello staff del Feyenoord come allenatore dell'attacco. Dalla prossima stagione sarà l'assistente tecnico dell'allenatore e assumerà in prima persona la guida tecnica dell'Under 16

MIRKO VUCINIC. Sorseggia un buon vino e fuma un sigaro l'ex attaccante montenegrino, in attesa della prossima tappa della sua vita. Goleador con le maglie di Lecce e Roma, poi 'scudettato' con quella della Juve, ha chiuso la sua carriera nel 2017 ad Abu Dhabi, con l'Al-Jazira. Rimasto molto legato al nostro Paese, nel futuro vorrebbe diventare allenatore

YAYA TOURÉ. Allenatore lo è già diventato, sebbene nelle vesti di vice. Il centrocampista ivoriano, protagonista straordinario dal 2007 al 2018 con le maglie di Barcellona e Manchester City, ha scelto di ritirarsi dal calcio giocato dopo l'ultima avventura in Cina con il Qingdao Huanghai. Dopo aver atteso a lungo un'offerta importante, infatti, ha preferito dare definitivamente l'addio e dallo scorso febbraio ha assunto il ruolo di vice-allenatore negli ucraini dell'Olimpik Donetsk