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Italia-Malta, Acerbi: "La maglia azzurra è un privilegio, dobbiamo essere esemplari"

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Il difensore dell’Inter ha parlato al quarto giorno di lavoro della Nazionale in vista delle partite di qualificazione a Euro 2024 contro Malta e Inghilterra: "Indossare la maglia dell'Italia deve essere sempre un onore, un privilegio. Spalletti ha parlato di attaccamento alla maglia ed è giusto, rappresentiamo un’intera nazione"

QUALIFICAZIONI EURO 2024, IL CALENDARIO - ITALIA-MALTA LIVE

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"Indossare la maglia dell'Italia deve essere sempre un onore, un privilegio. Spalletti ha parlato di attaccamento alla maglia ed è giusto, rappresentiamo un’intera nazione", queste le parole di Francesco Acerbi durante la conferenza stampa al quarto giorno di lavoro degli azzurri in vista delle partite di qualificazione a Euro 2024 contro Malta e Inghilterra. "Il comportamento – aggiunge il centrale dell’Inter – deve essere esemplare qua come nei club, per rispetto per noi stessi e per tutti e questo è ciò che vuole il mister ed è giusto sia così. L'aria che si respira è molto serena, l'ambiente è tranquillo. Il nuovo mister ha i suoi concetti e siamo qui per eseguirli".

"Nessun vuole farsi male, ma se hai paura ci sono più probabilità…"

Sugli infortuni e i timori dei club: "Noi non vogliamo farci male, così come non vogliono i club. Venire in Nazionale deve essere qualcosa che tutti sognano, non deve essere qualcosa in più. Deve essere voglia di ambire a qualcosa che va oltre, tutti vorrebbero giocare per la nazionale italiana. Il minimo dolorino si può sopportare, poi se il giocatore stesso ha paura di farsi male meglio non convocarlo... Dipende anche dal calciatore, se uno ha paura di farsi male ha molte più probabilità di infortunarsi". Sul suo rapporto con Spalletti: "Mi chiamò, fu gentilissimo. Io mi infortunai il 5 agosto e arrivai alla fine del mese senza aver giocato: in quell'occasione, decidemmo che mi sarei messo in carreggiata per poi farmi trovare pronto. Avevo bisogno della pausa di settembre per fare chilometri, per tornare al passo con gli altri".

"Pensiamo a Malta, Wembley non è rivincita"

Sugli impegni contro Malta e Inghilterra: "Innanzitutto pensiamo a Malta, una squadra che vuole giocare a calcio. Anche nella gara che abbiamo vinto 2-0 loro hanno giocato bene, la mentalità e l'attenzione deve essere sempre uguale, anzi anche qualcosa in più rispetto alle gare più difficili come quella contro l'Inghilterra…Ogni gara deve essere affrontata con attenzione massimale". Poi sugli inglesi: "Non è una rivincita, quella vittoria in finale nel loro stadio è stata una cosa bella per noi e meno per loro. Sicuramente saremo pronti per la sfida".

"Difesa a tre? Decide il mister"

Sul Napoli di Spalletti e se c'è qualcosa di quella squadra in questa Nazionale: "Era davvero una squadra forte. Giocava a due tocchi, ha meritato di vincere. Qui sta cercando di mettere le sue idee per giocar con identità. Su come si trova in una difesa a quattro visto che lui e altri suoi compagni in azzurro sono abituato alla difesa a tre nei club: "Deciderà il mister ciò che vuole fare, lui è sempre partito a quattro e per ora stiamo provando la difesa a quattro. Io tante volte ho giocato nella difesa a quattro, noi ci adattiamo, siamo giocatori esperti e sappiamo cosa fare, non c'è nessun problema sia a tre che a quattro".

"Scommesse? Bisogna avere rispetto per sé e per gli altri"

Riprendendo il concetto del comportamento esemplare, alla domanda se si riferisse anche al recente caso scommesse che ha visto coinvolto un possibile azzurro come Fagioli: "Io intendo il sapere cosa vuoi, il fare le cose fatte bene per svolgere al meglio il tuo lavoro. Non ci sei solo te che vuoi quella cosa lì e non sei da solo, non è il tennis che giochi da solo. Il comportamento esemplare intendo questo, intendo il rispetto per te stesso e per gli altri. E poi ognuno deve avere grandi obiettivi per dare il 100% e non centra nulla ciò che è successo. Non è nelle mie competenze giudicare, noi siamo molto sereni e concentrati sulle due partite. Ciò che accadrà verrà giudicato da persone più in alto".

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"Fuori dal Mondiale per colpa nostra. Ritrovata serenità"

Sull’esclusione dal Mondiale: "Non siamo stati esclusi perché abbiamo tirato indietro la gamba, secondo me non era una questione di giocatori ma questioni mentali. È colpa solo nostra se siamo usciti con la Nord Macedonia". Poi conclude: "In passato è mancata un pizzico di spensieratezza come fu all'Europeo vinto. Abbiamo vinto l'Europeo che non eravamo favoriti ma quella era una squadra operaia, ognuno di noi faceva il massimo per raggiungere un traguardo insperato. Ora quella serenità c'è e sta a noi metterla in pratica".