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Donnarumma: "L'Italia ha tutto per un grande Europeo. Io capitano, onore e privilegio"

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In vista del via dell’avventura azzurra agli Europei di calcio, che iniziano il 14 giugno e saranno tutti da vivere sui canali Sky Sport, l'inviato sulla Nazionale Peppe Di Stefano ha incontrato in esclusiva Gianluigi Donnarumma. Tanti i temi trattati con il capitano azzurro: da Spalletti al gruppo, dal suo idolo e ora capo delegazione Buffon fino a quella fascia dal significato forte

ITALIA, LE NEWS DAL RITIRO LIVE

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In un'intervista esclusiva con Sky Sport,  il capitano della nazionale italiana Gianluigi Donnarumma si è raccontato all'inviato Peppe Di Stefano. Euro 2024 prende il via il 14 giugno e l'Italia è al lavoro a Coverciano per prepararsi all'appuntamento, a cui si presenta da campione in carica. Dalla vittoria di Wembley, con Gigio protagonista ai rigori, fino alla fascia di capitano ereditata da Chiellini: ecco le parole di Donnarumma.

Rispetto a tre anni fa sono cambiate le cose, sei il capitano. È una fascia o è una responsabilità?

"Sicuramente è molta responsabilità, sono orgoglioso di portare la fascia e di essere un esempio. Ed è emozionante perché poi portare la fascia da capitano della Nazionale è un onore e un privilegio"

Hai avuto grandi esempi: Chiellini, Buffon, Bonucci, Maldini, Cannavaro ovviamente…ci sono capitani che parlano tanto, ci sono capitani che parlano poco…si dice che Maldini parlasse con lo sguardo, c’è chi parla con le parole…tu che capitano sei e sarai? Soprattutto in un’esperienza così lunga, perché non è un ritiro di un giorno…

"Io cerco di dare l’esempio, di essere me stesso…il Gigio di sempre, non modificando niente. Però essere un esempio credo sia la prima cosa, poi ho avuto molti esempi come Giorgio, come Leo, come Gigi… quindi qualcosa prendi anche da loro. Però la prima cosa è essere esempio alla squadra".

Siete una squadra diversa rispetto al 2021? Se sì che differenze noti?

"La cosa principale è creare il gruppo: abbiamo qualità, abbiamo un grande allenatore che sicuramente ci metterà a posto e ci farà sentire importanti. Prepariamo le partite alla grande, quindi sicuramente avremo tutto per fare un grande Europeo".

Dicevi prima, ognuno ha il suo stile. Mancini aveva uno stile, molto più pacato, vi normalizzava di più; Spalletti, invece, sembra uno di voi: vi fa vivere il ritiro quasi 24h a parte le ore di sonno. È un impatto diverso?

"Sì, sicuramente. Poi ogni allenatore ha una sua filosofia. Con Mister Spalletti ci troviamo tutti molto bene sappiamo che risultati ha portato negli anni precedenti, sappiamo cosa ci può dare, lavora tanto tatticamente. Prepariamo bene le partite, anche fuori dal campo stiamo molto bene; ci fa stare molto bene, quindi sono sicuro che ci porterà grandi risultati".

Non che ce ne fosse bisogno ma quando ce n’è stata la necessità ti ha sempre non difeso ma ha detto: “Non esiste, lui è il mio numero 1”. È stato bello per te o scontato?

"Scontato no. Io però lo ringrazio per la fiducia che ogni volta mi dà, e mi dà tanto. Mi dà tantissimi consigli, parliamo spesso e questo per me è molto importante. Ascoltare un allenatore con un’esperienza così grande ti dà una mano e quindi per me è molto importante e prendere tutti i consigli che mi può dare".

Parlate ogni tanto, non dico in napoletano ma della sua esperienza a Napoli e del suo legame col territorio?

"Sì qualche parola, non parla in napoletano il mister ma qualche parola la parla. Lui ha vissuto un’esperienza grandissima a Napoli, Napoli gli ha dato tanto. Si emoziona ogni volta quando si parla di Napoli e sono molto contento, sono molto contento di quello che si era venuto a creare a Napoli. Ora però è il nostro allenatore e speriamo di portare veramente gioia in tutto il Paese".

Girone bello tosto, come la vedi come escalation?

"Sì, tosto ma tosto anche per gli altri perché quelli che ci affronteranno sanno che affronteranno un’Italia forte, un’Italia con idea e quindi è un girone duro: com’è duro per noi sarà duro anche per gli altri".

È replicabile l’Europeo del 2021 o si ragiona per gradi?

"Si ragiona per gradi, come abbiamo fatto in quell’Europeo. Ogni partita ha una storia diversa: dobbiamo affrontare ogni partita come se fosse l’ultima e come se fosse una finale. Quindi, c’è da prepararsi bene, c’è da rimboccarsi le maniche perché saranno tutte partite complicate".

C’è un capitano, ma quanti leader siete?

"Siamo tanti leader in questa squadra. Tutti si devono sentire capitani, tutti si devono sentire leader, tutti devono essere d’esempio per la squadra perché l’importante è avere un gruppo unico, un gruppo unito. Quello è molto importante veramente, e lo stiamo creando perché poi si è creato veramente un legame importante tra tutti noi".

Hai 3 monetine da 1 centesimo, guardando anche il campionato e i campionati europei e guardando i possibili convocati. Ci sono 3 giocatori sui quali gli italiani devono puntare per questo Europeo, che magari ti hanno anche stupito e sono cresciuti?

"Penso che tutti possano dare qualcosa di importante: chi verrà, chi il mister deciderà che in quel momento farà parte della Nazionale, tutti possono dare una mano importante qualunque giocatore sia. Tutti veramente possono dare una mano importante a questa squadra e sentirsi importanti per questa squadra".

Com’è cambiato, come cambia e se prosegue il tuo rapporto col tuo idolo Buffon? Era idolo, poi è diventato compagno di squadra, poi ti ha dato la maglia della Nazionale e oggi è un tuo dirigente.

"Abbiamo un rapporto splendido. Importante averlo con noi, perché veramente solo con un suo sguardo ti dà tanto. Averlo in spogliatoio con noi, averlo tutti i giorni lì, avere Gigi che ti parla e ti dà consigli per la storia che ha fatto per quello che ha dato all’Italia e per quello che ha dato al suo club. Anche quanto ti dice una parola la prendi al volo e quindi per noi averlo già solo lì in spogliatoio è una grande forza".