Liga Challenge Cup, com'è andato il torneo di FIFA 20 giocato dai calciatori

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Quasi 200mila tifosi sintonizzati, un giocatore (vero) per ogni squadra del campionato spagnolo. La Liga è ferma, ma il calcio continua sulle console dei protagonisti del campo. Tra ingressi show sul divano (e non allo stadio), "interviste" in zona mista, gol e spettacolo. E tantissime donazioni per combattere l'emergenza coronavirus: raccolti 140mila euro

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Trentatré titoli di campioni di Spagna, tredici Coppe dei Campioni. E ora anche la prima edizione della "Liga Challenge Cup" organizzata in questo periodo di emergenza coronavirus. A vincere è sempre il Real Madrid, e guidato al trionfo da Marco Asensio, infortunato sul campo (legamento crociato) ma attivissimo, e bravissimo, alla PlayStation. Col campionato fermo l'idea è stata quella di organizzare un torneo di FIFA 20 durante l'ultimo weekend, come accade normalmente tra amici. Ovviamente ognuno nella propria casa e sfidandosi online. Un evento di grande portata, con più di 170mila fan collegati e 140mila euro raccolti per combattere l'emergenza coronavirus. A elencare i numeri del successo è stato lo stesso Ibai Llanos, e-gamer, youtuber e promotore della sfida che ha visto protagonisti un calciatore per ogni squadra del campionato spagnolo, tra cui Asensio per il Real Madrid, Marcos Llorente per l'Atletico, Reguilon per il Siviglia o Soler per il Valencia. Risultato finale: 4-2 all'atto conclusivo in favore del Real, e di Asensio, contro Aitor Ruibal, attaccante del Leganes.

Le donazioni

In ogni partita, oltre alla grafica del punteggio, era ben visibile anche il contatore delle donazioni, e un link sempre in bella mostra sui cui cliccare per contribuire alla raccolta fondi. Tantissime le persone collegate, con Marca e As - principali testate sportive della nazione - a trasmettere in diretta le partite. Alla fine ha trionfato proprio Asensio, con un tridente composto da Bale, Hazard e… se stesso!

Lo show di Borja Iglesias

A dare prova di grande spettacolo - non solo sul campo virtuale ma anche sui propri social - ci ha pensato sicuramente Borja Iglesias, di mestiere punta del Betis Siviglia e vincitore morale indiscusso della competizione. Il motivo? I suoi siparietti postati su Twitter: prima dei match per l'insolito ingresso "allo stadio" (cioè a casa propria) come accade per i giocatori durante ogni partita: invece che la discesa dal pullman, quella dalla macchina; invece dei primi passi verso gli spogliatoi, quelli verso il divano (con le immancabili cuffie ascoltando la musica). Dunque, ovviamente, la vera maglietta del Betis indosso. E l'arma del mestiere in mano: il joypad. E poi…

L'intervista

Poi, come consuetudine per ogni calciatore, le interviste. Immancabili. Una "zona mista" molto particolare nel salotto di casa, realizzata dalla fidanzata e con un microfono decisamente insolito.

Pichichi e gol più bello

Alla fine il risultato è stato un torneo ricco di spettacolo e con una giusta finalità. A vincere, come detto, è stato Asensio, autore di cinque gol nella prima partita contro il Villarreal (di Morlanes), sette contro l'Eibar (di Edu Expósito) e quattro in finale col Leganes, dove si è dovuto arrendere Aitor Ruibal, anche lui molto coinvolto e autore di un'esultanza degna del campo da gioco reale per una delle sue prodezze vitruali. Guido Carrillo ("comandato" dal già citato Rubial) ha vinto il titolo di pichichi con nove gol, e online Marca ha proposto un sondaggio per eleggere la rete più bella. Ma, soprattutto, le donazioni continuano.