Coronavirus, Ronaldo: "Il Valladolid ha rifiutato i tamponi. Li lasciamo a chi ha bisogno"

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Il presidente del club spagnolo ha fatto il punto della situazione sulla squadra: "Stiamo parlando con i giocatori per la questione ingaggi, in attesa che si pronuncino le istituzioni sportive. Non faremo i tamponi perché non ne abbiamo bisogno: li lasciamo a chi ha più necessità"

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Dal commento alla situazione attuale alle difficoltà vissute dal sistema calcio, fino alla decisione di non sottoporre i membri della squadra ai tamponi per il coronavirus. In una lunga dichiarazione rilasciata ai canali ufficiali del Real Valladolid, di cui è presidente, Ronaldo ha fatto il punto dalla sua abitazione a Madrid: “È un momento di estrema difficoltà ed estremo sacrificio per tutti. Bisogna essere molto pazienti e responsabili, poiché la migliore soluzione raccomandata da tutte le autorità sanitarie e dai governi è quella di rimanere a casa. Speriamo di poter battere questo avversario il prima possibile". Le attività del club non si sono interrotte, nonostante le limitazioni dettate dalla quarantena. "È una situazione nuovissima, senza precedenti. Lavoriamo da casa con le videochiamate e cerchiamo di mantenerci aggiornati, con l'intenzione di restare calmi vivendo la quotidianità perché non possiamo stare fermi".

Il rifiuto del tamponi

Anche i biancoviola stanno discutendo delle misure economiche interne da adottare in questo periodo. "In questa situazione non possiamo prendere l'iniziativa, dipenderemo dalla decisione della Liga. Intanto ne stiamo parlando con i giocatori. Ovviamente la mia priorità è mantenere la società in salute dal punto di vista economico, è molto importante. Sono sicuro che troveremo le migliori soluzioni per tutti. La nostra filosofia è seguire da vicino i nostri abbonati, continuare a cercare soluzioni per loro, per giocatori per i dipendenti del club. È vero che stiamo parlando con giocatori e dipendenti per trovare la soluzione migliore per tutti, ma non dipende da noi. Vediamo cosa succede nelle prossime settimane e vediamo se sarà deciso qualcosa da Liga, federcalcio e associazione calciatori. La cosa più importante per noi è la nostra gente" ha proseguito Ronaldo. Che poi ha parlato del rifiuto della squadra di sottoporsi ai tamponi: "Per quanto riguarda i test, abbiamo preso questa decisione perché ritenevamo di non averne bisogno e che ci sono molte persone che necessitano maggiormente di tale assistenza".

La ripresa del campionato

In questo momento, il calcio e i problemi legati alla ripresa del campionato passano in secondo piano. Ma la voglia di giocare c’è: "Vogliamo giocare fino alla fine e guadagnarci la salvezza sul campo, ma è vero che per fare ciò si deve garantire ai nostri giocatori, dipendenti e tifosi la massima sicurezza. Vedremo, stiamo aspettando che le cose vengano chiarite al termine della quarantena. Per noi la cosa migliore sarebbe giocare fino alla fine della stagione". Intanto gli allenamenti procedono in forma domestica: "Stanno dando tutti il massimo e con molta responsabilità. È vero che, poiché questi sono giocatori di alto livello, dovremo poi fare diverse consultazioni perché avranno bisogno di tempo per ottenere la migliore forma fisica e giocare al loro livello migliore, ma questo passa in secondo piano ora".

Ritardo nei lavori

Il Real Valladolid aveva intrapreso alcuni progetti relativi alle infrastrutture, che inevitabilmente subiranno dei rallentamenti. "Questa situazione ritarderà un po’ i nostri piani di azione. Ad esempio, avevamo programmato di iniziare i lavori del centro sportivo in aprile e non sarà più possibile, ma allo stesso tempo ci stiamo confrontando e scambiando documenti con il consiglio comunale per cercare di rivedere i termini" ha concluso Ronaldo.