
Messi e il Barcellona, 10 cose che (forse) non sapete sul campione argentino. FOTO
Sapevate che una sera a Milano si improvvisò deejay? E della sua prima volta in Italia con il Barcellona, quindicenne, per un torneo in Toscana? Non sono molte ormai le cose che non sappiamo di Leo Messi, in rotta con i catalani, ma abbiamo provato a trovarne 10 meno conosciute, dall'infanzia del campione in Argentina alle sue passioni extra-calcistiche
MESSI HA DETTO AL BARCELLONA CHE VUOLE ANDARE VIA

Com'è noto Lionel Andrés Messi Cuccittini è nato il 24 giugno del 1987 a Rosario. Ma c'è di più: viene alla luce nell'ospedale italiano "Garibaldi", alle 6 del mattino, dopo una gestazione a dir poco complicata. Pesa 3 chili, 47 cm di altezza. Per il suo primo compleanno riceve in regalo dagli zii una maglietta del Newell's Old Boys, l'imprinting che segnerà per sempre la vita del piccolo Leo...

Papà Jorge e mamma Celia si sposarono il 17 giugno del 1978: l'Argentina è governata dalla dittatura militare di Jorge Rafael Videla e il Paese ospita proprio in quei giorni i Mondiali di calcio, che vincerà una settimana dopo il matrimonio dei Messi battendo in finale l'Olanda (pare che la coppia abbia assistito insieme alla partita dell'Albiceleste contro il Brasile, terminata 0-0)
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Nella foto tutta la famiglia (ci sono anche i fratelli maggiori Rodrigo e Matias, e la sorella Maria Sol) in Piazza Catalunya, quando il calciatore si trasferì a Barcellona nel 2001 (foto Instagram @mariasolmessi)

La Pulce ha origini marchigiane: nel 1893 il trisavolo Angelo Messi emigrò con la moglie Maria a Rosario. A Recanati vive il cugino di terzo grado, Leandro, falegname (nella foto con la maglia del Barça). "Nel 2004 - rivelò a SkySport.it - il papà di Lionel venne nelle Marche a cercare dei legami di parentela per ottenere il passaporto comunitario, ma ancora non ne sapevamo nulla, scopriremo soltanto un anno dopo di questa consanguineità, altrimenti adesso avrebbe la cittadinanza italiana e non quella spagnola"

Nel maggio del 2019, in vista delle elezioni amministrative ed europee il Comune di Recanati - che lo ha più volte invitato nella città - ha concesso a Messi la possibilità di votare, provvedendo a recapitare il certificato elettorale al calciatore, considerato tra i residenti all'estero

Nella sua prima intervista, ai tempi delle terribili Cebollitas del Newell's, ribattezzati la "Machina dell'87" per i numeri impressionanti di quella squadra, Leo raccontò che il momento più triste della sua vita fu quando morì la nonna, la prima a credere in lui come calciatore. A "La Capital" raccontò anche che il suo libro preferito fosse la Bibbia e il suo film "Baby's Day Out - Un Giorno in libertà"

Sarà lo stesso giornale a raccontare i dettagli sulla sua storia d'amore con Antonela Roccuzzo - di origini calabresi - e di questo scatto, che li ritrae insieme giovanissimi. Secondo "La Capital de Mar del Plata" il piccolo Leo era in trasferta con il Newell's per il torneo di Balcarce e nel giorno libero era andato sulla spiaggia di Punta Mogotes con la famiglia del compagno di squadra Lucas Scaglia, cugino di Antonella, che Lionel in realtà conosceva già prima di questa foto "vintage"
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"La conosco da quando avevo 5 anni - confessò una volta la Pulce - l'ho vista crescere e lei altrettanto. Non ho mai avuto dubbi, è lei la donna della mia vita, il mio talismano". E alla fine l'ha sposata, come nelle favole più belle: il 30 giugno del 2017, a Rosario

La coppia ha tre "pulcini": Thiago, Mateo e l'ultimo arrivato Ciro, in omaggio al cantante argentino Horacio Demián Pertusi, front-man della band Attaque 77, oggi Jauría, soprannominato "Ciro" perché pare che il re di Persia fosse l'unica cosa che avesse studiato a scuola

Tra i milioni di tifosi dell'argentino ci sarebbe anche un fan molto speciale, Cristiano Ronaldo Jr, il primogenito del suo "rivale" portoghese
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Dal nemico numero uno... ai grandi amici di Leo: il compagno al Barcellona Luis Suarez e Cesc Fabregas, cresciuto con lui nella Cantera. Molto amiche anche le mogli, anzi di più: Antonela e Sofi Balbi (dolce metà del "Pistolero") sono perfino socie in affari, proprietarie di un marchio di scarpe e abbigliamento (foto Instagram @antonelaroccuzzo)

Quando sbarcò in Catalogna il fuoriclasse rosarino ebbe molte difficoltà a socializzare con i compagni a causa della sua timidezza. "All'inizio pensavamo che fosse muto - racconterà Cesc Fabregas - poi, grazie alla playstation e a quel viaggio in Italia scoprimmo che parlava...".

Fabregas si riferisce al torneo "Maestrelli" di Pisa del 2002. Fu un'idea del compianto Tito Vilanova portare Messi in Toscana: la terapia della crescita cominciava a dare i suoi frutti, aveva esordito da poco con gli under-15 e poteva rappresentare l'occasione per vederlo all'opera e vincere definitivamente quel suo senso di ineguatezza. Il 7 maggio i giovani catalani battono il Parma in finale e Leo - che indossa la "14" di Cruijff - viene nominato miglior giocatore della manifestazione. Quando va a ritirare il premio è lui che si avvicina alla signora (presumiamo l'assessore allo sport) per prendersi il meritato premio: un bacio! E adiós timidezza (foto da Youtube)
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Qualche anno più tardi va anche oltre... posando per un book fotografico realizzato dallo stilista Domenico Dolce, altro suo grande amico
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La collaborazione in atto dal 2010 con Dolce & Gabbana ha progressivamente "rimodellato" l'idea del ragazzino tirato su a milanesa alla napolitana e alfajores, i tipici biscotti sudamericani farciti al dulce de leche che gli preparava l'amatissima nonna Celia e che erano il vero segreto di quelle vagonate di gol da baby-fenomeno
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Nel 2013, in occasione del suo compleanno i due stilisti organizzarono per lui un mega party a Milano in cui Messi si improvvisò addirittura deejay

Fu in quella festa che conobbe Maurito Icardi, appena acquistato dall'Inter e ancora single... (foto Instagram @mauroicardi)
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Un altro pezzetto d'Italia nel cuore di Messi: Eros Ramazzotti è uno dei suoi cantanti preferiti (foto Instagram @Leomessi)

E poi c'è lui... l'incredibile Hulk! L'adorato cagnolone di casa, uno splendido esemplare di Dogue de Bordeaux, regalato al "craque" argentino dalla moglie Antonella nel Natale del 2015 (foto @leomessi)

Diventato davvero "inMessionante": nessun refuso, ma il neologismo coniato dalla Real Academia Espanola per definire "lo stile unico di giocare a calcio" di Leo Messi. Un'edizione limitata del dizionario, di cui sono state stampate 140 copie (foto Instagram @leomessi)
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