Il presidente del club militante nella Serie B spagnola vuole bruciare le tappe: "Le Isole Canarie sono un luogo sicuro, per questo il nostro stadio può essere l'unico a riaprire fra tutti i maggiori campionati europei". Poco più di 2300 i casi positivi al Coronavirus, molti meno dei 240mila registrati dalla Spagna
Anche la Liga si appresta a tornare in campo. Lo farà l'11 giugno, senza tifosi ovviamente, perché ormai le porte chiuse rappresentano un grande fattore comune per tutti i campionati che hanno optato per la ripresa. Ma c'è chi in Spagna la pensa in maniera diversa. Si tratta di Miguel Angel Ramirez, presidente del Las Palmas, sedicesimo in classifica in LaLiga 2: "Le Isole Canarie sono una destinazione sicura - ha ribadito ai microfoni della radio ufficiale - il nostro può essere l'unico stadio nei grandi campionati europei a giocare di nuovo con il pubblico sugli spalti".
C'è già la data
Effettivamente il Coronavirus da quelle parti non ha colpito forte. 2326 i contagi fino a questo momento, un numero decisamente inferiore rispetto alla Spagna, arrivata a quota 240mila: "Rispetteremo tutto ciò che le autorità ci chiederanno - ha continuato - e saremo in grado di annunciare la prossima settimana che i nostri sostenitori potranno assistere allo stadio per tifare per la loro squadra già dal 13 giugno contro il Girona". Per quanto emerso finora, la fase 3 in Spagna prevede che a partire da settembre si impieghi soltanto il 30% della capienza degli impianti per assistere alle manifestazioni sportive. Se questo standard dovesse essere applicato al Las Palmas, potrebbero essere accolti 10 mila spettatori sui 33 mila posti a sedere, il che permetterebbero al club di accogliere tutti i tifosi abbonati. Ma il presidente vuole bruciare le tappe.