Barcellona, Laporta: "Ho sperato che Messi fosse rimasto giocando gratis"

Liga

Parla il presidente blaugrana: "Fino all'ultimo ho sperato che Messi fosse rimasto giocando gratis, però so che aveva già l'offerta del Psg. Ma non entro nei dettagli, voglio conservare di lui l'ottimo ricordo che ho. Koeman resta con noi fino alla fine, ha un contratto e va rispettato ed è fiducioso. Neymar? Ci abbiamo provato, però alla fine si va sempre da chi ti fa l'offerta migliore". Sulla situazione societaria: "Vecchia gestione basata sull'improvvisazione, legali al lavoro"

In ritardo in campionato e ancora a zero punti in Champions League, la stagione del Barcellona non è iniziata nel migliore dei modi. Joan Laporta ha fatto il punto sul momento della società blaugrana, dalla situazione tecnica a quella societaria. Certamente quest'inizio di stagione è stato condizionato dall'addio di Lionel Messi: "Non sono arrabbiato con lui, lo apprezzo – le parole di Laporta a RAC1 – Ma ovviamente non può non esserci delusione da entrambe le parti. So che voleva rimanere, ma c'era anche tanta pressione a causa dell'offerta che aveva. Ma non entro nei dettagli, conserverò per sempre il ricordo che ho di Messi, però tutto indica che aveva già l'offerta del Psg. Non sono uno che pensa a fare marcia indietro, lavoro sempre per il bene del Barcellona e non si può mettere a rischio un club che è un'istituzione. Fino all'ultimo ho sperato che Messi avesse giocato gratis, mi sarebbe piaciuto e mi avrebbe convinto. Credo che la Liga avrebbe accettato, ma non possiamo chiedere a un giocatore del suo livello di prendere una decisione del genere. In quel momento non c'era la possibilità di chiudere l'operazione Messi, quell'investimento poteva metterci a rischio e il Barcellona è al di sopra di qualsiasi giocatore".  

"Koeman sarà il nostro allenatore fino alla fine"

Si è parlato tanto di un possibile esonero di Koeman, cosa che però non avverrà: "La nostra decisione è che lui continui – prosegue Laporta – Quando le cose non vanno come vorresti sei sempre scoraggiato, così è stato anche per Koeman. Ma, dopo aver ascoltato le persone di cui mi fido, sono giunto alla conclusione che devo comportarmi come fatto con Rijkaard. Lui è come noi, ama il Barcellona ed è un mito, accettò di venire qui in una situazione di massima difficoltà. Mi ha detto che si fida della squadra, deve recuperare degli infortunati e vuole continuare a tutti i costi per dimostrare quanto questo gruppo sia competitivo. Ha un contratto e va rispettato, quindi sono contento di questa decisione. Xavi? Parlo spesso con lui, così come con Guardiola. Mi piace sapere cosa pensano perché ne sanno più di me. Ma il nostro allenatore è Koeman e ne siamo orgogliosi, dobbiamo dargli spazio e fiducia. Il nostro allenatore è lui e resteremo così fino alla fine".

"Neymar? Ci abbiamo provato, ma si accetta sempre l'offerta migliore"

Ora Messi gioca con Neymar, un altro sogno degli ultimi anni del Barcellona. "Pensavamo di avere un margine per riportarlo da noi, ci abbiamo provato ma si sono dette cose non vere. Ci dissero che lui avrebbe continuato al PSG, poi lo hanno convinto. Non sono deluso perché questo è il calcio, vai da chi ti fa l'offerta migliore. Neymar avrebbe potuto generare tanti guadagni, è un giocatore di riferimento e sarebbe stato importante riprenderlo", prosegue Laporta.

suarez_combo_getty

leggi anche

Suarez stende il Barça e "telefona" a Koeman

"Passata gestione basata sull'improvvisazione"

Il presidente blaugrana, poi, parla della situazione del club e, soprattutto, dei problemi legati alla vecchia gestione: "È stata basata sull'improvvisazione, senza soldi per pagare i trasferimenti e quindi disastrosa, anche perché i risultati non sono stati buoni. Dobbiamo vedere di chi sono le responsabilità, lo stabiliranno i legali ma bisogna lasciarli lavorare. A fine anno avremo tutte le informazioni utili, però non voglio avere fretta. Dopo la stagione 2020/2021 ci siamo messi le mani nei capelli, mi aspettavo una brutta situazione ma ho trovato molto peggio. Noi siamo preoccupati perché ci sono delle commissioni da pagare con importi altissimi, alcune orientate verso gli intermediari. Non ho parlato né con Bartomeu né con altri, ma da presidente non ho problemi. Ora abbiamo un nuovo amministratore delegato che è Ferran Reverter, dobbiamo ribaltare questo patrimonio negativo. Ciò non significa che genereremo profitto, ma l'obiettivo è riportare il deficit a zero e poi estinguere il debito. E, nei bisogni che abbiamo, teniamo sempre presente la questione sportiva e gli investimenti su nuovi giocatori".  

gavi_getty

approfondimento

L'ascesa di Gavi, ultimo baby prodigio della Roja