Un nuovo caso di razzismo nella Liga: nel finale di Valencia-Real Madrid, Vinicius affronta i tifosi avversari accusandoli di avergli rivolto insulti razzisti. Gara fermata, l’attaccante brasiliano si rifiuta di continuare a giocare. Quando si riprende, viene espulso per un fallo ed esce provocando il pubblico. Poi lo sfogo e la denuncia sui social. Tante le reazioni del mondo del calcio e non solo: anche il presidente del Brasile, Lula, condanna l'episodio annunciando che presenterà un reclamo formale alla Spagna
- Caos nella Liga, in Spagna, dove è scoppiato un nuovo “caso razzismo” in seguito ai fatti di Valencia-Real Madrid, giocata domenica al Mestalla e terminata 1-0 per i padroni di casa (che si giocavano una fetta di salvezza). Il risultato finale però passa in secondo piano di fronte a quanto successo: Vinicius affronta i tifosi avversari che gli rivolgono insulti razzisti, gara sospesa per diversi minuti, rissa in campo ed espulsione finale (per un fallo) proprio per Vinicius
- Sull’1-0 per il Valencia, un raccattapalle lancia in area un pallone e il difensore del Valencia Comert lo calcia via, proprio verso Vinicius che sta entrando in area palla (quella “di gara”) al piede. Caos.
- L’arbitro ferma il gioco e ammonisce Comert, ma durante lo stop Vinicius sente un tifoso apostrofarlo con un insulto razzista, lo individua e, indicandolo, ne pretende l’allontanamento, andando faccia a faccia con i sostenitori della tribuna
- L’arbitro De Burgos Bengoetxea e Ancelotti cercano di calmare Vinicius, che è intenzionato a non giocare più. L’arbitro va poi a parlare con Courtois, con Ancelotti e con il delegato del campo, mentre lo speaker del Mestalla invita i tifosi a fermare gli insulti razzisti
- Alla fine si riparte, con 10’ di recupero segnalati dal quarto uomo. Proprio nel recupero la partita si infiamma: scoppia una rissa in campo, l’arbitro sventola una serie di gialli, tra cui anche uno a Vinicius
- Poi però, richiamato dal Var, vede un colpo di Vinicius a Hugo Duro e cambia il giallo in rosso.
- Espulso Vinicius, che la prende malissimo, e uscendo dal campo provoca i tifosi facendo il gesto del “2” per indicare “Segunda Division”, augurando la retrocessione al Valencia e scatenando una nuova rissa
- Il caso è arrivato fino al G7 di Hiroshima, dove è impegnato anche il presidente del Brasile, che ha iniziato così la sua conferenza stampa: "Non è possibile che a quasi metà del 21° secolo esista ancora il pregiudizio razziale che prende forza in diversi stadi di calcio in Europa. Penso sia importante che la Fifa, la Liga spagnola e le leghe di altri Paesi prendano misure serie perché non possiamo permettere che il fascismo e il razzismo prendano piede dentro gli stadi di calcio"
- Anielle Franco, ministro per l'Uguaglianza razziale, ha detto che lavorerà "per superare l'odioso razzismo che i giocatori brasiliani devono ancora affrontare dentro e fuori dal campo".
- Già oggi l'esecutivo del presidente Lula potrebbe presentare un reclamo formale davanti a Liga e autorità spagnole. L'Avvocatura generale dello Stato ha già annunciato che sosterrà il ministero dell'Uguaglianza razziale di fronte alla Spagna, mentre il ministro della Giustizia ha affermato che l'episodio è "inaccettabile e avrà conseguenze".
- "Un attacco diretto al modello di convivenza del nostro Stato di diritto sociale e democratico". Così, in un comunicato ufficiale, il Real Madrid definisce gli attacchi a Vinicius. "Un crimine di odio, per cui abbiamo presentato la relativa denuncia all'Ufficio del Procuratore Generale dello Stato, in particolare alla Procura contro i crimini di odio e la discriminazione, in modo che i fatti possano essere indagati e chiarire le responsabilità"
- Al termine della partita, Vinicius si era sfogato così, in un post: "Non era la prima volta, né la seconda, né la terza. Il razzismo è la normalità nella Liga. (...) Il campionato che una volta era di Ronaldinho, Ronaldo, Cristiano e Messi, oggi è dei razzisti. Una nazione bellissima, che mi ha accolto e che amo, ma che ha accettato di esportare l'immagine nel mondo di un paese razzista".
- E ancora: "Mi dispiace per gli spagnoli che non sono d'accordo, ma oggi in Brasile la Spagna è conosciuta come un paese di razzisti. E sfortunatamente, per tutto quello che succede ogni settimana, non ho modo di difenderla. Sono d'accordo. Ma io sono forte e vado fino in fondo contro i razzisti. Anche se lontano da qui.
- Poi nelle "storie" un commento amaro sul rosso: "Il premio che i razzisti hanno ottenuto è stato la mia espulsione"
- Non manca, sempre tra i commenti di Vinucius, il commento sul referto dell'arbitro, in cui non si fa cenno agli insulti razzisti che si sono sentiti al Mestalla: "Non è calcio, è la Liga", la dura accusa
- Immediata la risposta a Vinicius del numero uno della Liga, Javier Tebas, con un tweet accompagnato da un video con un'intervista al giocatore in cui elogiava la Liga per l'impegno contro il razzismo: "Siccome chi dovrebbe spiegarti cos'è La Liga e cosa può fare nei casi di razzismo non lo fa, ci abbiamo provato noi, ma non ti sei presentato a nessuna delle due date concordate che tu stesso hai richiesto. Prima di criticare e insultare, è necessario informarsi adeguatamente. Non lasciatevi manipolare"
- Il brasiliano, sempre attraverso Twitter, risponde a Tebas: "Ancora una volta, invece di criticare i razzisti, il presidente della Liga appare sui social per attaccarmi. Per quanto parli e fai finta di non leggere, l'immagine del tuo campionato traballa. Guarda le risposte ai tuoi post e rimarrai sorpreso... Fare finta di niente ti rende uguale ai razzisti. Non sono tuo amico per parlare di razzismo. Voglio azioni e punizioni. L'hashtag non mi commuove"
- Il botta e risposta tra Vinicius e il capo della Liga non si ferma. Ancora Tebas: "Né la Spagna, né la Liga sono razziste, è molto ingiusto affermarlo. Come Liga denunciamo e perseguiamo il razzismo con tutta la durezza possibile all'interno delle nostre competenze. In questa stagione abbiamo denunciato per nove volte insulti razzisti (in otto occasioni contro Vinicius), identifichiamo sempre i responsabili e li portiamo davanti agli organi sanzionatori. Non importa quanto siano pochi, siamo sempre implacabili"
- A fine partita Ancelotti aveva spiega cos'era successo: "Se a un giocatore gridano ‘scimmia’ e un allenatore deve pensare di sostituirlo c’è qualcosa che non va. La Liga ha un problema. Contro il razzismo bisogna fermare le partite. È ciò che ho detto all’arbitro. Lui mi ha risposto che bisogna attivare un protocollo, ma quale protocollo... Non succederà niente, perché non succede mai niente".
- L'allenatore del Real si è poi espresso anche sui suoi profili social: "Oggi è stata una giornata triste al Mestalla, dove un gruppo di tifosi ha mostrato la loro versione peggiore. È ora di smettere di parlare e agire con forza. Il razzismo non può avere un posto nel calcio o nella società. NO AL RAZZISMO OVUNQUE."
- "Piena solidarietà a Vinicius. Non c'è posto per il razzismo nel calcio o nella società e la Fifa è al fianco di tutti i giocatori che si sono trovati in una situazione simile. I fatti accaduti durante la partita tra Valencia e Real Madrid dimostrano che questo deve essere il caso. Nelle competizioni Fifa esiste un processo in tre fasi, raccomandato a tutti i livelli del calcio"
- "In primo luogo, si interrompe la partita e lo si annuncia. In secondo luogo, i giocatori lasciano il campo e l'altoparlante annuncia che se gli attacchi continuano, la partita sarà sospesa. La partita riprende e poi, terzo, se gli attacchi continuano, la partita si ferma e i tre punti vanno all'avversario. Queste sono le regole che dovrebbero essere applicate in tutti i Paesi e in tutti i campionati. È chiaro che è più facile dirlo che farlo, ma dobbiamo farlo e dobbiamo sostenerlo attraverso l'educazione"
- Così il portiere del Real commentando la volontà di Vinicius di non terminare la partita: "Se avesse deciso di non giocare più, avrei lasciato il campo anch'io. Uno per tutti e tutti per uno"
- "Oggi è stato un altro giorno triste qui in Spagna, un altro giorno in cui purtroppo i razzisti hanno vinto. È una vergogna! Essere vittima di razzismo, difendersi e poi essere espulso cercando di difendersi! Per quanto tempo dobbiamo sopportarlo? Sono con te, fratello! La nostra lotta continua!"
- Ancora una volta un episodio di razzismo nella Liga. Ancora una volta con Vinicius. Fino a quando? Finché ci sarà impunità e connivenza, ci sarà razzismo. È inammissibile che anche arbitri, Federazione e autorità rimangano senza azione e che i tifosi applaudano a tale assurdità. Basta così. Vini, conta su di me nella tua battaglia. Nella nostra battaglia"
- "Siamo arrivati insieme in questo club e lotteremo fino alla fine. Come ti ho detto durante la partita, avrei voluto segnare un gol per darti un abbraccio e dedicartelo, perché questo è il mio modo di accompagnarti e difenderti sul campo"
- L'ex giocatore così su Instagram, postando un frame della rissa scoppiata al Mestalla: "Fratello hai bisogno di protezione... Chi sta proteggendo Vinicius in Spagna?? Riceve un cartellino rosso dopo essere stato soffocato e aver subito insulti razzisti durante la partita... Vedo dolore, vedo disgusto, vedo che ha bisogno di aiuto... e le autorità non fanno niente per aiutarlo. Occorre un approccio unificato altrimenti tutto verrà di nuovo spazzato sotto il tappeto"
- "Nel frattempo continuiamo a scrivere la nostra storia qui. Andiamo avanti insieme"
- Nelle ultime ore, Vinicius ha pubblicato sul proprio profilo Instagram un video attraverso il quale denuncia i tanti episodi di razzismo subiti in questi anni in Spagna
- "Ogni partita fuori casa è una spiacevole sorpresa - ha scritto - e in questa stagione è successo tante volte. Auguri di morte, bambole impiccate, tanti insulti... È tutto registrato, ma si parla sempre di "casi isolati". No, non sono casi isolati. Sono episodi continui sparsi in diverse città della Spagna (e anche in un programma tv). Le prove sono nel video"
- "Cosa manca per criminalizzare queste persone? - continua Vinicius - E cosa per punire i club dal punto di vista sportivo? Perché gli sponsor non fanno pagare la Liga? E perché le televisioni non si preoccupano di trasmettere questa barbarie ogni fine settimana?"
- "Il problema è molto serio e le comunicazioni non funzionano più. Nemmeno incolpare me per giustificare atti criminali. Questo non è calcio, questo è disumano"