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Accadde oggi: la gomitata di Tassotti a Luis Enrique e la prima prova tv della storia

Mondiali

Il 9 luglio 1994, durante i quarti di finale tra Italia e Spagna ai Mondiali di Usa ’94, il terzino ex Milan colpì l’asturiano in pieno volto. L’arbitro in campo non lo vide, i filmati post-partita sì: otto giornate e fine della carriera in nazionale. I due faranno pace molti anni dopo. Intanto sarà proprio l’ex Barcellona il nuovo allenatore della Furie rosse dopo il flop Mondiale russo

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Se per l’Italia il Mondiale di Usa ’94 è quello del rigore sbagliato da Roberto Baggio nella finale di Pasadena persa contro il Brasile, per la Spagna rappresenta la Coppa del mondo in cui un giovane Luis Enrique finì i quarti di finale contro l’Italia con il naso fratturato da una gomitata di Mauro Tassotti. Un colpo, non visto dall’arbitro, ricevuto in piena area nei minuti di recupero sul risultato di 2-1 per gli azzurri e che generò numerose polemiche. Intanto, a 24 anni di distanza da quell’episodio, proprio Luis Enrique è stato ufficializzato come nuovo allenatore della nazionale spagnola dopo il flop Mondiale in Russia: l’ex attaccante di Real e Barcellona torna in panchina dopo i successi con i blaugrana e un anno di pausa. Da oggi, dunque, il 9 luglio non sarà più (soltanto) il giorno in cui ricevette una gomitata da Mauro Tassotti.

L’Italia vince, la Spagna protesta

Non aveva il talento di quella che ha dominato in Europa e nel mondo dal 2008 al 2012, ma la Spagna - guidata in quell’occasione da Javier Clemente - arrivava ai quarti di finale contro l’Italia dopo aver battuto la Svizzera agli ottavi con un rotondo 3-0. In quella rosa c’erano diversi giocatori che oggi sono considerati tra i migliori allenatori del pianeta come Pep Guardiola, Julen Lopetegui e Luis Enrique. E Proprio l’ex Real Madrid e Barcellona fu, suo malgrado, il protagonista di quel match contro gli azzurri di Sacchi. L’Italia era favorita, si presentava con una squadra più forte di quella spagnola anche se non aveva certo brillato nel girone e agli ottavi contro la Nigeria. L’1-0 arrivò al 25’ con un gran tiro di Dino Baggio, poi il pareggio di Caminero al 58’ e la magia di Roberto Baggio all’87’ per il 2-1. Nei minuti di recupero un cross dalla destra di Goikoetxea attraversò l’area, Luis Enrique cadde per terra, nessuno si accorse di nulla ma quando si ferma l’azione lo spagnolo è ancora giù con il naso sanguinante. I replay mostrarono chiaramente la gomitata di Tassotti, a quel tempo però non c’era la Var e fino a quel momento neppure la prova tv. A tradire il terzino, oltre alle immagini, furono proprio il suo atteggiamento e la sua espressione: da sempre considerato, a ragione, un calciatore corretto e leale, il terzino del Milan si mostrò visibilmente a disagio subito dopo lo scontro, tant’è che furono i compagni di squadra Costacurta e Pagliuca che dovettero portarlo via dal parapiglia generato.

Furie rosse contro Phul

Luis Enrique venne medicato in campo ma non riuscì a terminare la partita per via del sanguinamento del suo naso fratturato. Lo spagnolo piangeva, mostrava all’arbitro la sua ferita rendendosi conto che, senza quel rigore, la sua nazionale sarebbe uscita dal Mondiale. Oltre a prendere di mira il difensore italiano, però, la stampa spagnola individuò nell’arbitro Sandor Puhl il colpevole dell’eliminazione. Una polemica che divenne ancora più dura quando lo stesso il direttore di gara ungherese venne designato per dirigere la finale del Mondiale a Pasadena. I sospetti di Spagna e Brasile, avversario degli azzurri, ricadde su Paolo Casarin, allora membro della commissione arbitrale Fifa e designatore di Usa ’94. La scelta di Phul, però, non piacque al presidente Fifa, il brasiliano João Havelange, che entrò in contrasto con l’ex arbitro italiano il quale fu costretto a dimettersi dopo il Mondiale.

La prima prova tv della storia e la pace 17 anni dopo

L’episodio del 9 luglio 1994 al Foxboro Stadium di Boston rimase nella storia anche per un altro particolare: è vero che l’arbitro Phul non vide la gomitata di Tassotti ma il terzino non poté comunque giocare la semifinale né la finale di quel torneo. Per la prima volta, infatti, venne applicata la prova televisiva nei confronti di un calciatore e così il difensore della nazionale ricevette otto giornate di squalifica. Essendo arrivato al Mondiale a 34 anni, quella contro la Spagna fu dunque anche l’ultima partita di Tassotti con la maglia azzurra. Considerata la differenza di età (l’italiano ha 10 anni in più dello spagnolo), i due non ebbero modo di rincontrarsi sul campo ma lo fecero tanti anni dopo in panchina quando nell’ottobre del 2011 Tassotti era il vice di Allegri al Milan, mentre Luis Enrique era l’allenatore della Roma. “Purtroppo è una cosa che è diventata parte integrante della mia carriera. Ho fatto una stupidata... Una grossa stupidata di cui ero già pentito un minuto dopo, ma è un suo pieno diritto non accettare le mie scuse. Sono io quello nel torto”, ribadì in quell’occasione Tassotti. “Sono passati 17 anni, il mio ex allenatore, Frank Rijkaard (compagno di Tassotti ai tempi del Milan), mi ha sempre detto che Mauro si era subito pentito e so che persona è perché me ne hanno parlato in tanti dopo quell’episodio. Non avrò problemi a stringergli la mano così come farò con Allegri”, rispose Luis Enrique. Quella sera, all’Olimpico, i due si strinsero la mano chiudendo definitivamente le polemiche su quella gomitata del 9 luglio 1994.