Ibrahimovic: "Sono di nuovo in nazionale perché lo merito, non perché mi chiamo Zlatan"
Mondiali"Non voglio essere considerato e convocato per quello che ho fatto prima, ma per quello che posso dare ora" il pensiero dell'attaccante del Milan al canale Youtube della Federcalcio svedese. "Con il ct ci siamo messi alle spalle quello che è successo. Ho trovato un interlocutore chiaro e corretto, con la mentalità da vincitore come la mia"
"Non voglio essere considerato e convocato per quello che ho fatto prima, ma per quello che posso dare ora". Parola di Zlatan Ibrahimovic. L'attaccante del Milan ha parlato in un'intervista concessa al canale YouTube della Federcalcio svedese del suo ritorno in nazionale a quasi cinque anni dall'ultima volta (22 giugno 2016, ko per 1-0 contro il Belgio ed eliminazione da Euro 2016). Ibra è stato convocato dal Ct Andersson per le gare di qualificazione ai Mondiali 2022 contro Georgia e Kosovo, in programma rispettivamente giovedì 25 e domenica 28 marzo, e per l’amichevole contro l’Estonia, fissata per mercoledì 31. "Non sono nella lista dei convocati perché mi chiamo Zlatan e sono Ibrahimovic" precisa il centravanti, che ammette di non poter "essere il giocatore che ero cinque, 10, 15 o 20 anni fa. Ma non c'è da preoccuparsi, ora ho un fisico completamente diverso e gioco in maniera differente ma mantengo un livello di prestazioni comunque molto alto".
"Il ct è un vincente, nazionale motivo di orgoglio per me"
Ibrahimovic era stato escluso anche dalla lista dei convocati per la Coppa del Mondo 2018, per via anche di alcune divergenze con il ct Jan Olof Andersson, mai nascoste dalle due parti. Il numero 11 del Milan ha parlato anche del colloquio avuto con il selezionatore: "Ho trovato in Janne un interlocutore chiaro e diretto, ho avuto modo di incontrare un vincitore - spiega - riconosco quella mentalità in me stesso". Il passato è alle spalle: "Abbiamo esaminato tutto e tracciato una linea su tutto quello che è successo, so di essere stato convocato per ciò che aggiungo alla rosa e di ciò che ho realizzato. Penso di meritarlo". Un messaggio rivolto a tutti, compagni nella Svezia e tifosi: "Quando sei un calciatore a certi livelli e hai la possibilità di rappresentare il tuo paese è la gioia più grande che ci sia poterlo fare. Indosserò la maglia della nazionale con orgoglio e onore".