Italia-Macedonia, le pagelle
Verratti il migliore in campo, Insigne il peggiore. Quasi tutti gli Azzurri sotto la sufficienza nella partita che segna la seconda cocente eliminazione dal Mondiale. le pagelle di Stefano De Grandis
ITALIA-MACEDONIA: IL TABELLINO- LE FOTO
- Per 85 minuti fa il tifo a distanza, perché il pallone viaggia sempre lontano dalla sua zona. E quando deve mettersi in moto all’improvviso, perché dal nulla arriva un tiro angolatissimo di Trajkovski, non ha nemmeno completato il rodaggio. SPETTATORE
- Presente nella spinta, preciso nei passaggi, è uno di quelli che ci ha provato fino alla fine. Compreso il tiro a tempo scaduto che Joao Pedro non ha corretto in rete. Aveva anche salvato un gol, chiudendo dopo una sbavatura di Mancini. INCOLPEVOLE
- Ordinato ma contro nessuno, perché la Macedonia nemmeno si affacciava. Fino a quando, con uno stop sbagliato, apre un buco per la fuga solitaria di Churlinov. La toppa ce la mette Florenzi, ma quello era un allarme. IMPRECISO
- Attento. Nessun problema in chiusura e qualche buona iniziativa anche in appoggio. anche in avanti. Cerca anche l’assist per Immobile, ma senza trovarlo. PULITO
- La catena di sinistra è mancata per tutta la partita. Nessuna spinta energica e nessuna combinazione con Insigne. Non è un caso che l’azione degli azzurri viaggi sempre dalla parte opposta. SPENTO
- Non è questione di voglia, ma di condizione. Lui ci mette tutto l’impegno del mondo, ma all’energia che infila non si aggiungono giocate di qualità. Molte delle rifiniture sprecate passano per i suoi piedi. CONFUSIONARIO
- Le geometrie le conosce, ma stavolta è più mestiere che invenzione e intuizione. In più è lento e fuori condizione. Col suo gioco pulito ma continuamente corto, contribuisce al tic e toc che stavolta non produce gioco. SCOLASTICO
- Senza dubbio il migliore. Nella gestione del pallone, nella capacità di difenderlo, nella ispirazione dei pochi palloni proposti all’interno dell’area di rigore. Sono suoi tutti gli spunti in mezzo al campo, anche se cala nel finale. PLAYMAKER
- Meriterebbe di più. Perché è l’unico che cerca la giocata, che salta l’uomo e che va al tiro in più di una occasione. Purtroppo, nell’andamento della partita, pesa maledettamente il gol che si divora, battendo debolmente nella porta sguarnita. MOLLE
- Si è dato da fare, come sempre. Muovendosi e chiedendo palla, che quasi mai gli è stata recapitata. A volte però si è fatto anticipare e quando è riuscito a tirare ha sbagliato mira o si è fatto murare dagli avversari. SCARICO
- La maglia numero 10 è un grande involucro. Se la vuoi indossare, poi la devi saper riempire. Stavolta Lorenzo la infarcisce di nulla. Non ci piazza dentro spunti, né le aperture che lo hanno reso campione. INVOLUTO
- Infila nella partita tutta l’energia che si porta dentro. Meglio da ala che da prima punta dopo l’uscita di Immobile. Poi anche lui da centravanti diventa sterile. INNOCUO
- Inserito da ala prova a innescare Raspadori e poi arriva al tiro. Peccato non sia stato inserito da trequartista in un 4-2-3-1 quando si doveva sbloccare il risultato. FUORI RUOLO
- Un quarto d’ora per gettare nella mischia mnuscoli e furore. Ha tempo solo per alcuni disperati lanci lunghi. FUORI TEMPO
- 89' CHIELLINI voto sv
- 89' JOAO PEDRO voto sv
- In un momento di forma scadente della squadra, rimane aggrappato al suo unico sistema di gioco, anche quando nel finale avrebbe gli uomini per rischiare di più e provare con due attaccanti, e col 4-2-3-1. Invece affonda col 4-3-3. RIPETITIVO