Nations League, Insigne: "Mancini e Ancelotti hanno la stessa mentalità. I gol arriveranno"
Il fantasista del Napoli è diventato uno dei punti fermi della Nazionale di Roberto Mancini. Il cambio di ruolo adottato Ancelotti lo hanno reso più incisivo sottoporta. Nella sfida contro il Portogallo di sabato prossimo sarà il pericolo numero uno per la squadra di Fernando Santos
GRAVINA: "NAZIONALE GIOVANE IL NOSTRO FUTURO"
Il mister li ha convocati perché ha capito che hanno qualità importanti. Il più giovane è Tonali e la qualità si vede, spero continui nel suo percorso di crescita. Se a quest'età è già in Nazionale vuol dire che può rimanerci a lungo.
Negli anni precedenti alla Nazionale aveva fatto bene, ha dimostrato il suo valore. Non ho visto le reazioni dopo ciò che ha fatto a Verona, a parte quella di Pellissier. Mi dispiace che sia andata così.
La mentalità di Ancelotti, che poi credo sia uguale a quella di Mancini. Hanno lo stesso modo di gestire il gruppo, ragionano allo stesso modo, per questo mi trovo bene con il ct. Spero di poter dare alla Nazionale quello che sto dando al Napoli.
Sappiamo che è un centravanti ma nell'anno in cui ho giocato a Pescara con lui mi sono trovato benissimo. Poi ci sono dei movimenti per essere più all'interno del campo.
Siamo tutti calciatori di qualità, non impora il ruolo perché gioca la squadra. Tutti e tre sanno fare tutto.
Sarà difficile, ma non impossibile. Abbiamo tanti calciatori forti, siamo una grande nazionale. Poi possiamo contare sulla spinta del nostro pubblico e vogliamo dare una grande risposta.
Non dobbiamo guardare al calendario, pensiamo a noi innanzitutto. Più vinciamo e più potremo avvicinarci.
Dispiace non averlo, perché ha grandi qualità. Non sappiamo chi gioca, non abbiamo ancora provato nulla ma chi giocherà darà il massimo. Non mi fa mai piacere essere sostituito perché vorrei sempre fare gol, in passato ho sbagliato e mi dispiace, non accadrà più: sono cresciuto.
Guardando le statistiche penso di sì. Dobbiamo vincere qualcosa, sappiamo che è complesso perché abbiamo davanti a noi una grande squadra con una rosa incredibile ma come ogni anno proveremo a dare gastidio. Il calendario è ancora lungo, alla fine tireremo le somme.
No, non c'è bisogno del fisico ma dei piedi buoni. E questo può contribuire a migliorare i risultati della Nazionale.
Sicuramente abbiamo costruito tanto e create tante palle gol. Penso che ci manchi un po' di cattiveria sotto porta, a partire da me. Ma sono convinto che dopo tante occasioni poi arriveranno anche i gol.
Con lui scherzai un mese fa, gli dissi che gli avremmo dato filo da torcere. Dopo il sorteggio nessuno credeva che potessimo passare il turno.
Ho sempre accettato le scelte di qualunque allenatore, e dico lo stesso per Ventura. Avevamo fiducia di chi era sceso in campo, è andata male e ora dobbiamo guardare avanti.
Tutti gli allenatori sono diverse e hanno le proprie idee. Mancini ha cambiato qualcosa, ci sta chiedendo movimenti differenti quando attacchiamo. Da uno con la sua esperienza c'è solo da imparare. Purtroppo non è facile mettere in campo certe idee quando ci si vede così poco, ma contro la Polonia si è visto qualcosa in più rispetto agli anni scorsi.
Questo modulo è stata una sua invenzione. Contro la Sampdoria non giocai bene da esterno, così mi ha provato in questo nuovo ruolo. Ho sempre preferito essere più vicino alla porta, sto segnando molto e sono contento. Credo di aver incontrato il mister troppo tardi: è sempre sorridente ed è davvero difficile litigare con lui.
Sì, lo penso. Ci sono diversi calciatori esperti e molti giovani che si stanno confermando in Serie A ad alti livelli. Poi molti di noi giocano la Champions League ed è una cosa che aiuta a migliorare. Così proviamo a portare in Nazionale la nostra esperienza per favorire la crescita dei giovani.
Ciò che è uguale è che diamo il massimo. Purtroppo noi veniamo qui una volta al mese e in tre giorni è complicato riuscire ad esprimerci al meglio in campo, perché non ci conosciamo così bene. Di certo diamo l'anima, ma vedendoci una volta al mese è difficile. Nel nostro club invece ci conosciamo a memoria, anche se è cambiato l'allenatore.