Toloi: "Mi sento italiano, essere qui è un sogno". Ricci: "Emozione unica, non ci credevo"

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Le parole in conferenza stampa del difensore dell'Atalanta e del centrocampista dello Spezia, entrambi alla prima chiamata in azzurro. "I miei avi sono del Trentino e mi sento italiano - ha spiegato Toloi -, il Brasile non mi ha mai cercato e appena c'è stata la possibilità di essere convocato da Mancini non ho avuto dubbi". "Ringrazio Italiano - ha proseguito Ricci -, quando mi hanno dato la notizia non ci credevo"

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Prima convocazione in azzurro e prime parole da giocatori della Nazionale. Pomeriggio speciale per Rafael Toloi e Matteo Ricci, protagonisti in conferenza stampa al martedì dopo il giro di tamponi svolto dal gruppo squadra in vista della partita valida per le qualificazioni ai Mondiali 2022 contro Irlanda del Nord, in programma giovedì 25 marzo. I prossimi due impegni, sempre di qualificazione mondiale, saranno contro la Bulgaria domenica 28 e contro la Lituania mercoledì 31 marzo.

Toloi: "Il Brasile non mi ha mai cercato. Grazie a Gasperini"

A prendere la parola per primo è stato il difensore dell'Atalanta, oriundo che ha anche svelato come la possibilità di vestire la maglia del Brasile non sia mai stata concreta: "Per me essere qui è un'emozione enorme, è un sogno - ha esordito Toloi -, i miei avi sono del Trentino e la mia nazionalità italiana non è nuova, l'ho avuta ancora prima di arrivare qui ma negli ultimi due mesi ho avuto il benestare da parte della FIFA per giocare in 'azzurro. Il Brasile? Non mi ha mai contattato. Quando ho saputo che l'Italia voleva convocarmi, ho detto subito di sì e tutta la mia famiglia ne è stata contenta". Immancabile un ringraziamento a Gian Piero Gasperini: "Se gioco in questo modo in difesa è grazie a lui, spesso all'Atalanta mi sgancio mentre qui sarà diverso. Sono molto felice di essere qui e di far parte del gruppo dell'Atalanta, una squadra che sta facendo bene e mi ha aiutato tanto. In Nazionale giochi con i migliori giocatori del mondo, i difensori italiani sono sempre stati i più forti al mondo. Ho 30 anni, non sono più un ragazzino. Voglio dimostrare le mie qualità e continuare a dare il massimo anche nell'Atalanta". Idee chiare anche sul momento della Nazionale di Mancini: "La squadra sta bene, ha sempre giocato bene, anche a livello difensivo. Bisogna proseguire su questa strada".

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Ricci: "Se Luis Enrique fosse rimasto alla Roma..."

Emozione anche nelle parole di Matteo Ricci, primo giocatore dello Spezia nel dopoguerra ad arrivare in azzurro: "Venerdì mi ha chiamato il ds, ero incredulo. Il gioco di Italiano, molto propositivo, è stato fondamentale: lo ringrazierò sempre per la fiducia che mi ha dato. Il primo impatto è stata una emozione incredibile, è un onore essere qui coi migliori d'Italia. Evani era in tribuna a seguirmi in Spezia-Milan, ed è andata bene. Provo a imparare ogni giorno da tutti". In Nazionale ha ritrovato volti già incrociati nella Roma come Alessandro Florenzi e Lorenzo Pellegrini: "Sono molto tifoso della Roma sin da bambino, qui ho trovato uno spogliatoio fantastico: hanno già fatto una trappola, lunedì sera a cena mi hanno fatto cantare una canzone - sorride -, sono cose che fanno gruppo". In chiusura Ricci ha ricordato anche il suo passato, caratterizzato dall'esperienza in Lega Pro con il Pisa di Gattuso: "Non rinnego nulla e rifarei tutto. Non rimpiango la scelta di essere partito dalle categorie inferiori". Prima ancora c'era stata la Roma: "Luis Enrique mi fece fare due panchine da giovanissimo in A, aveva una grande mentalità, mi diceva di non fare tanta palestra. Se fosse rimasto forse avrei avuto una grande possibilità alla Roma". Adesso il possibile esordio con la Nazionale: il sogno è divenuto realtà.

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