In Manchester United-Chelsea, Zlatan incrocia di nuovo l'allenatore italiano che in passato l'ha sempre imbrigliato, dopo averlo paragonato a un gigante. Se è vero che è come Benjamin Button, però, adesso dovrebbe essersi rimpicciolito...
Prima di ribattezzarsi Benjamin Button, svelando con una perla di modestia di diventare sempre più forte con il passare degli anni, c’è stato un tempo in cui il personaggio di Ibrahimovic apparteneva a un altro racconto. E per gli avversari era Gulliver.
Il copyright è di Antonio Conte, stagione 2011/2012. Lui al primo anno sulla panchina della Juventus, chiamato a risollevare i bianconeri reduci da due settimi posti consecutivi, Ibra con la maglia del Milan e lo scudetto sul petto. A fine gennaio Juve e Milan si ritrovano in cima alla classifica ed è chiaro che sarà lotta a due per il titolo. Conte però, nonostante guardi il gigante Zlatan dall’alto di un punto di vantaggio, mette le mani avanti e se ne esce con la famosa battuta: “Il Milan è superfavorito. Ibrahimovic? Mi sembra Gulliver. È un calciatore che fa la differenza, a volte mi dà la sensazione di essere un gigante”. Quanto ci credesse veramente è un altro conto, visto che, al cospetto delle squadre di Conte, Ibra si è sempre rimpicciolito.
Adesso i due si ritrovano contro e Ibrahimovic, obiettivamente in forma smagliante, si starà già chiedendo cosa si sarà inventato Conte per imbrigliarlo di nuovo. Ci riuscì la prima volta in un Juve-Milan 2-0 dell’ottobre 2011: nel tabellino ci finisce solo Marchisio, con una doppietta. Nuovo incrocio (doppio) nella semifinale di Coppa Italia, nella stessa stagione: per Zlatan tre tempi in tutto in campo e ancora una volta zero gol. Il 25 febbraio 2012, invece, è lo stesso Ibra a legarsi con le sue stesse mani: squalificato per tre turni dopo lo schiaffo ad Aronica, salterà infatti il big-match contro la Juve, finito poi 1-1.
Al termine della stagione, Gulliver riprende i suoi fantastici viaggi, e dopo aver esplorato Olanda, Italia e Spagna, incrociando solo avversari lillipuziani incapaci di contrastarlo (anche se al Barça, per la verità, lo erano anche i suoi compagni di squadra) si dirige verso la Francia con l’obiettivo di diventare più grande della Tour Eiffel. Servirà un Europeo per fargli incrociare nuovamente Conte, diventato nel frattempo Ct della Nazionale e capace, ancora una volta, di cucirgli addosso la rete per renderlo inoffensivo.
17 giugno 2016, Italia-Svezia è la rivincita dell’euro-sfida passata alla storia per il tacco con cui Ibrahimovic aveva spalancato ai suoi le porte della pasticceria in cui biscottare con la Danimarca. Stavolta finisce 1-0 per gli Azzurri, con Chiellini e compagni di reparto che si prendono cura del “piccolo” Zlatan, concedendogli una sola occasione che lui sprecherà malamente.
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Facile legarlo come un salame, direte voi, se hai a disposizione la BBC sia in bianconero che in azzurro. E qui Conte si permette di zittire tutti, dimostrando di saper fermare Gulliver anche con Cahill, Azpilicueta e David Luiz. All’andata finì 4-0 per il Chelsea, con Mourinho infuriato ("Non si esulta così, è un'umiliazione per noi", il rimprovero all'orecchio di Conte) e Ibrahimovic piccolo piccolo. Adesso un nuovo incrocio e un dilemma: ma se Zlatan è veramente come Benjamin Button, non è che si è rimpicciolito ulteriormente? Altro che Gulliver...